Nell'epoca
attuale, in cui il Cattolicesimo è fortemente attaccato e
vilipeso, il vero cattolico è chiamato alla difesa delle
radici cristiane, proprie e del Paese, sostenendone i
valori, purtroppo oggi tanto denigrati dai media, con la
propria coerenza di vita, fino al boicottaggio.
Satana odia Cristo e la sua discendenza. La Sacra
Scrittura è chiara a questo proposito: «Allora il drago si
infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro
il resto della sua discendenza, contro quelli che
osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della
testimonianza di Gesù» (Ap 12,17). Ed ecco perché, in ogni
tempo e in ogni luogo, il maligno ispira i suoi seguaci,
volontari od involontari, a divulgare eresie, creare
divisioni, incitare alla blasfemia e quant'altro offenda
il Re dei re. Non c'è da meravigliarsene. Così sarà fino
alla fine dei secoli quando la zizzania verrà raccolta e
separata dal grano buono.
Nel frattempo i cattolici sono chiamati a difendere le
radici cristiane per non rischiare di farle seccare in
tanti cuori. La radice è quella che dà vita, produce,
germoglia. Ecco perché va difesa, coltivata, custodita.
Varie dottrine si sono susseguite nell'arco dei secoli per
cercare di distruggere la Verità, ma il Signore ha
contrapposto alle eresie dell'epoca grandi personaggi o
meglio grandi Santi che con digiuni, preghiere, scritti e
insegnamenti hanno tolto dalla radice cristiana il verme
nocivo.
Anche noi, che viviamo nell'era moderna, abbiamo questo
compito. Certamente non mancano i presupposti per una
difesa apologetica. Oggi le eresie che vanno diffondendosi
sempre più, anche in ambiente cattolico, sono molteplici.
Pseudo - teologi che sponsorizzano le unioni gay, la
Comunione ai divorziati, la moglie ai sacerdoti; che non
credono più ai miracoli, alla reale Presenza di Gesù
nell'Eucaristia, al demonio. Gettonatissimi dai media, li
si ritrova in tanti salotti televisivi o sulle pagine
patinate dei giornali mondani per sparare a destra e a
manca: contro i tradizionalisti, contro il Papa, contro i
cattolici «bigotti», che sarebbero poi quelli che seguono
la sana Dottrina. Gesù Cristo per loro è ridotto ad un
figlio dei fiori più che al Figlio di Dio. Infatti
giustificano tutto e tutti con la frase: «l'importante è
l'amore. Lo diceva anche Gesù: amatevi gli uni gli altri».
E' in questa frase che racchiudono tutta la loro teologia
e gran parte del popolo approva perché, giustamente, fa
più comodo questa interpretazione che l'interpretazione
del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Certo che la lotta fra le forze del bene e quelle del male
– parlando in termini mediatici - è piuttosto impari,
poiché il male ha asservito al suo potere gran parte dei
media e, attraverso questi, promulga le più grandi
falsità, mentre raramente verrà detta la Verità attraverso
di essi. Ed è così che il pensiero dell'uomo cattolico
cambia, si trasforma, si adegua.
Ogni tanto c'è qualcuno che si indigna – contro la
rimozione del crocifisso o per lo spettacolo blasfemo di
Romeo Castellucci Sul concetto di volto nel Figlio di Dio
– salvo poi accettare e difendere la tesi dei teologi
progressisti: sì alle unioni gay, sì all'aborto se
necessario, sì al matrimonio dei preti, sì alle donne
sacerdote.
Il cattolico, invece, deve reagire sempre agli attacchi
subdoli lanciati contro le radici cristiane. Prima di
tutto con la preghiera e i sacrifici, e poi con i fatti.
E' giusto combattere perché non siano tolti i crocifissi
dalle scuole; è giusto difendere il Volto di Gesù dagli
escrementi lanciati durante lo spettacolo di Castellucci,
ma questa difesa va perpetuata anche contro i cantanti
blasfemi, le pubblicità amorali, i film eretici.
Chi si è indignato per il film La Sacra Famiglia del
regista Raffaele Mertes? Quanti hanno gridato allo
scandalo per il ruolo eretico affidato a san Giuseppe nel
venire rappresentato come un uomo qualunque con moglie e
figli prima di conoscere Maria? E Maria Santissima ridotta
ad una adolescente qualsiasi che fa innamorare di sé il
maturo Giuseppe? E soprattutto: quanti cattolici sono
andati a vedere il suddetto film?
Perché qui si gioca il nostro cattolicesimo: nella
coerenza.
Qualche mese fa, il fotografo Toscano Olivieri, su
commissione della Benetton, realizzò una pubblicità
irriverente che rappresentava il Santo Padre Benedetto XVI
nell'atto di baciare sulla bocca l'imam del Cairo. Grazie
a Dio intervenne la Santa Sede; ma quanti cattolici hanno
boicottato i prodotti della Benetton dopo aver visto
questa pubblicità?
Quanti battezzati hanno disdetto l'abbonamento Sky dopo
che furono mandati in onda i vari spot dal titolo: Solo su
Sky lo sport fa miracoli. Beato che si abbona, dove si
vede un pallone dentro l'ostensorio al posto
dell'Eucaristia? O la statua di Totti portata in spalla
come un santo e che ad un certo punto suda e il popolo
grida al miracolo?
E ancora, quanti cattolici entrano nei Centri Commerciali
o nei Supermercati alla domenica per comprare,
costringendo in questo modo padri e madri di famiglia a
lavorare? La Madonna a La Salette ha detto: «Vi ho dato
sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo, e
non me lo si vuole concedere. E' questo che appesantisce
tanto il braccio di mio Figlio».
L'indignazione del cattolico non deve fermarsi alla
blasfemia di Castellucci o alla rimozione dei crocifissi,
ma deve contrastare questa ondata anticattolica con la
coerenza. Coerenza che parte dal boicottaggio.
Quando il dio danaro non entrerà più nelle casse dei
potenti, allora siate certi che satana sarà costretto ad
inventare nuove strategie per cercare di distruggere il
Popolo di Dio. Ma come ci ricorda il Salmo 124 (125) «Chi
confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla è
stabile per sempre».
Annalisa Colzi
Da “Il Settimanale di Padre Pio”, 5 febbraio 2012 |