Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
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Diocesi Piacenza-Bobbio
“il Nuovo Giornale”
Settimanale diocesano n. 13

Il messaggio del vescovo
mons. Gianni Ambrosio

Il muro della morte è crollato per tutti

Mons. Gianni Ambrosio,
Vescovo Diocesi di Piacenza-Bobbio

Siamo al cuore del mistero della fede cristiana. Gesù, il Figlio di Dio, si è fatto uomo, ha dato la sua vita per noi, è morto in croce ed è risorto. Gesù di Nazaret è veramente risorto. L’alba radiosa della Pasqua di risurrezione è testimoniata da duemila anni da uomini e donne che, con grande coraggio, hanno tenuto vivo l’inaudito annuncio, la bella notizia, sempre sorprendente e sconvolgente. Anche a costo della loro stessa vita, anche a costo di essere derisi, ieri e oggi, in ogni parte del mondo. La morte di Gesù è reale ed è reale anche la sua risurrezione: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” (Lc 24, 5).

Solo un’esperienza così profonda e così trasformante può aiutarci a comprendere il cambiamento avvenuto nei discepoli che, durante la vita terrena di Gesù, e poi soprattutto durante la sua passione, manifestano tutta la loro paura. Non vogliono condividere il destino di Gesù, lo abbandonano e fuggono, pieni di paura. Poi, dopo non poche resistenze, si arrendono alla realtà. Improvvisamente, tutto cambia. Quel Gesù che è morto sulla croce è proprio il Messia e il Signore.

Presto i discepoli arrivano a maturare la fede che ciò che è accaduto a Gesù di Nazaret è il destino di tutti. Il muro della morte è crollato per tutti, la porta del futuro è definitivamente spalancata. Con Gesù crocifisso e risorto, è iniziata una nuova storia che coinvolge tutto e tutti. Già ora partecipiamo di questa vita nuova, già ora possiamo essere certi che la nostra vita non finirà nel nulla. L’amore è più forte della morte, l’amore di Cristo crocifisso “ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita” (2 Timoteo 1,10). L’ultima parola non è la morte ma è la vita, non è la disperazione ma è la speranza.

La Pasqua di risurrezione di Gesù diventa la nostra Pasqua se apriamo il cuore e la mente per accogliere la straordinaria forza dell’amore. Così Cristo risorge in noi per vincere la nostra vita ripiegata e triste e per donarci la forza di lottare contro il male che è dentro e fuori di noi. Certamente l’oscurità sulle strade del mondo è ancora densa e il male ha ancora molta forza. Nella storia quotidiana, la vittoria di Cristo non è ancora definitiva, ma è decisiva, anche se la distanza tra il venerdì santo e la domenica di risurrezione è poca. Ma non può che essere così, perché è proprio al sepolcro che sgorga la notizia che cambia la storia del mondo. Cristo è risorto e la speranza ha un nome, quello di Gesù di Nazaret, ha anche un volto, quello di Cristo, crocifisso e risorto.

Non è un principio astratto, la speranza. Non è neppure qualcosa di desiderato ma che è solo evanescente. No, la speranza fondata sul crocifisso-risorto è forza che si cala nella storia, entra nelle crisi e nelle fatiche per portare luce, dinamismo, vita. Il Risorto non ci parla solo del mondo che verrà, ma anche del nostro oggi, delle nostre difficoltà, delle nostre paure. Nella vita che attendiamo, ciascuno di noi troverà la sua identità più vera e una piena e definitiva felicità, ma già ora la forza di amore del Risorto ci raggiunge per sostenerci nelle prove e nelle difficoltà e per aiutarci a vivere la logica nuova della carità. La tomba è scoperchiata una volta per sempre e per tutti. Questa speranza che è Cristo crocifisso-risorto è inesauribile: lì sempre rinasce perché lì è aperto per sempre il futuro di tutti. Buona Pasqua!


 Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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