S. Ignazio di
Loyola è un
grande santo
per le nostre
vite
superoccupate.
I suoi primi
seguaci si
trovarono a
dover
affrontare il
problema di
non riuscire a
pregare
abbastanza
spesso durante
il giorno.
Così s.
Ignazio
raccomandò una
pratica che
ciamò “Esame”
(o “Examen”,
in latino),
una forma di
preghiera
interiore da
farsi alla
fine della
giornata.
1. Trova un
posto
tranquillo
Va’ dove il
cellulare,
internet, la
televisione, i
famigliari o
il lavoro non
possono
disturbarti.
Potresti
crearti un
angolo
tranquillo
(una visuale
rilassante,
una camera
ritirata) che
ti aiuti a
concentrarti
nella
preghiera. La
tua postura
dovrebbe
essere
confortevole
ma che non
concilii il
sonno. Stai
per fare
maggiore
attenzione
agli
avvenimenti
della tua vita
quotidiana,
quindi non
girarti
dall’altra
parte e…..
Zzzz.
2. Pensa a
un momento per
il quale
ringraziare
Ti viene in
mente un
momento nella
giornata di
oggi che ti
dia motivo di
ringraziare il
Signore?
Ricorda come
ti sei sentito
in quel
momento.
Lascia
emergere i
tuoi
sentimenti di
gratitudine,
riconoscendo
che ogni dono
viene da Dio.
3. Chiedì
la libertà
La libertà è
uno degli
elementi
fondamentali
della
spiritualità
cattolica. Per
libertà non
intendiamo
“fare
qualsiasi cosa
si abbia
voglia di
fare”. Noi
desideriamo la
libertà dalle
cose che
spesso ci
inducono in
errore, ci
distraggono o
inquinano il
nostro
giudizio. Noi
chiediamo che
lo Spirito
Santo ci
indichi la
strada per
essere liberi
da questi
ostacoli, così
che possiamo
vedere gli
avvenimenti
della nostra
vita così come
sono, non come
vorremmo che
fossero e
neppure come
li abbiamo
conosciuti
attraverso la
lente dei
nostri
pregiudizi.
Per esempio:
«Ho litigato
con il mio
migliore
amico, ed ero
convinto che
egli mi avesse
provocato
intenzionalmente.
Quando ho
ripensato più
profondamente
a questo
evento, mi
sono reso
conto che
anch’io lo
avevo ferito
con parole che
lo avevano
spinto a
reagire
aspramente;
questo non
scusa il suo
comportamento,
ma mi invita a
prestare
attenzione al
mio ruolo
nella
relazione».
4. Rivedi
la tua
giornata
Cerca di
riportare alla
mente gli
avvenimenti
del giorno che
è trascorso
come se stessi
guardando un
film. Che cosa
è successo
quando ti sei
alzato, mentre
eri a pranzo o
tornavi a casa
dalla scuola o
dal lavoro?
Chi hai
incontrato?
Richiama i
tuoi
sentimenti,
positivi o
negativi,
durante la
giornata e
rifletti sui
momenti che ti
sembrano
significativi.
Questi sono
gli
avvenimenti
sui quali Dio
sta cercando
di dirti
qualcosa di
più. Esaminali
più
profondamente.
5. Parla
con Dio
Di’ a Dio quel
che hai in
mente. Puoi
esprimere
gratitudine
per qualcosa
che ti ha
portato
conslazione.
Puoi chiedere
perdono per un
momento nel
quale non sei
stato
all’altezza
delle attese.
Puoi cercare
l’aiuto di Dio
per un
problema
particolare.
In ogni caso,
questo è il
tuo tempo per
stare con Dio,
che conosce
sempre le tue
necessità. La
nostra
preghiera
esiste per
cambiare noi
stessi, non
per cambiare
Dio. Questo è
il nostro
momento per
progettare la
persona che
Dio vuole che
noi
diventiamo.
6. Finisci
la tua
preghiera
Concludi il
tuo tempo di
preghiera con
un un “Padre
Nostro” o
un’altra
preghiera a
tuo
piacimento.
Segni
ricorrenti
Quando la
pratica
dell’Esame è
portata avanti
regolarmente,
iniziamo a
vedere i segni
ricorrenti
della
consolazione
(i momenti in
cui ti senti
più vitale,
pieno di
energia,
collegato a
Dio) o della
desolazione
(quando senti
la lontananza
di Dio o la
mancanza di
speranza). Per
esempio: puoi
scoprire che
quando sei con
una certa
persona ti
senti
particolarmente
pieno di
energia, o
magari lo è
lei/lui. La
cosa può
portarti a
sviluppare una
più profonda
relazione con
quella
persona.
Oppure
potresti
notare che
quando stai
svolgendo un
certo compito
al lavoro, ti
senti più
energico e
progettuale, e
trovi
fantastico il
tuo lavoro. In
questo modo
puoi
concentrare le
energie in
queste
iniziative.
Potresti anche
sperimentare i
segni della
desolazione:
per esempio,
quando sei in
un particolare
gruppo, ti
senti
trascinato
controvoglia
nel dramma e
finisci per
fare
pettegolezzi.
Presta
attenzione
alle tue
emozioni in
queste
situazioni.
Quando
iniziamo a
notare questi
segni nelle
nostre vite,
incominciamo a
vedere che Dio
vuole
consolarci. In
questi momenti
il nostro
incontro con
Dio si fa più
profondo: ci
rendiamo conto
che egli
“sbircia”
nella nostra
vita, sperando
che noi
semplicemente
ci accorgiamo
della sua
presenza nei
ritmi della
nostra
giornata.
Suggerimenti
- all’inizio,
dedica
all’Esame
10-15 minuti
alla fine di
ogni giorno.
Quando ti
senti a tuo
agio, aggiungi
un’altro Esame
all’ora di
pranzo.
- tieni un
diario della
tua esperienza
con l’Esame.
Prendi una
breve nota dei
momenti di
consolazione e
desolazione e
di come ti
senti.
- non
stressarti con
i dettagli:
“Sto facendo
questa cosa
nel modo
giusto?” “Ho
dimenticato un
momento
importante
della mia
giornata?”.
Dio non
giudica la
forma. Prega e
basta. |