Tutti i
nodi vengono al pettine
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dopo Cristo: finiva ufficialmente l’Impero Romano.
Da parecchio
tempo ormai il grande colosso aveva perso la sua spinta
che l’aveva portato a dominare il mondo. I popoli
“barbari” bussavano alle porte, i confini crollavano,
l’Impero si spezzava, venivano introdotti sempre più culti
a nuove divinità, la vecchia unità imposta dal diritto e
dalla guerra era ormai un sogno infranto. La crisi di Roma
sembrava però non avere mai fine, tanto che gli stessi
Romani si erano abituati a questa situazione di lento
crollo. Forse c’era chi credeva che nulla di seriamente
preoccupante sembrava dovesse mai accadere. La storia andò
diversamente ed Alarico, re dei Visigoti, nel 410 la mise
a ferro e fuoco.
Anche noi viviamo lungo i confini di un’epoca da fine
Impero. C’è chi grida e getta benzina sul fuoco, chi
invece vorrebbe il mondo come un melting pot, dove tutto
si amalgama e si confonde. Chi s’appella all’identità da
salvaguardare, e chi invece farebbe di tutto pur di non
costruire nessun paletto.
I fatti però accadono e ci sono maestri, per chi vuol
aprire gli occhi. Il cittadino libico, che nei giorni
scorsi ha fatto scoppiare un ordigno all’ingresso di una
caserma dell’esercito a Milano, poteva essere un uomo che
agiva da solo, spinto da una situazione di disagio
personale e familiare. Oppure un kamikaze, e quindi la
punta di un iceberg di cui non conosciamo le proporzioni.
La comunità islamica di viale Jenner, da lui frequentata a
Milano, ha ufficialmente preso le distanze. Ma che cosa
c’è realmente dietro tutto questo? Un mistero. Se si hanno
idee estremiste, si possono facilmente fabbricare in casa
esplosivi; basta acquistare del concime con nitrato di
ammonio in un negozio e, seguendo le istruzioni che si
trovano su Internet, procedere alla fabbricazione.
Ma non è tutto. Crescono tra i giovani nei Paesi europei,
e anche in Italia, fenomeni di disagio: violenza,
baby-gang, consumo di sostanze stupefacenti, aborti... La
causa? Fra tutte, la crisi della famiglia. Famiglie dalle
relazioni frantumate, dai doppi genitori... Lo ha detto
bene il Papa: i nuovi orfani oggi non sono coloro che non
hanno genitori, ma coloro che ne hanno troppi.
In entrambi i casi, attentatore libico e famiglie in
crisi, situazioni tra loro molto distanti, che cosa può
accadere? Si analizzeranno i problemi, si faranno
dibattiti, ma tutto resterà come prima. Non si cerca la
cura, la medicina, una via d’uscita. E chi pone la
questione, passa per moralista.
Basta vedere qual è stata la risposta del nostro sistema
sociale e statale al problema del recente montepremi
ipermilionario, per molti troppo alto, al Superenalotto.
Che cosa si è fatto? Si è creato “Win for life” - esisteva
già in qualche cassetto - un nuovo gioco che permette di
fare puntate ogni ora e di ricevere come premio un
vitalizio mensile di 4mila euro al mese. A chi non farebbe
gola un premio del genere? Se un tempo si giocava al
Totocalcio e al Totip una volta alla settimana, si è
passati a giocare tre volte la settimana, e adesso ad ogni
ora. Il risultato? Si gioca più di prima, e chi era
“dipendente” dal gioco lo sarà ancora di più.
E mentre noi giochiamo allegramente e perdiamo tempo a
discutere e a inseguire i giochi dei politici, magari ci
accadrà proprio come ai Romani. Ci serve la “visione”, il
sapere dove andare. I Romani avevano smarrito proprio
questo. |