“Eccomi sono la serva
del Signore,
avvenga di me quello che hai
detto”
Maria di Nazaret aveva scelto una vita di
dono totale a Dio, come vergine. Ma Dio decise altrimenti. Ciò
che colpisce, nell’Annunciazione, è che una “religione pura”
esige un dialogo vivente e costante fra Dio e ogni uomo. Qui
Dio ha pronunciato la sua ultima Parola a Maria, perché si
compissero le parole che, nella storia di Israele, erano state
dette ad Abramo, a Mosé e ai profeti. Essi avevano ascoltato e
obbedito; lasciarono entrare nella loro vita la Parola di Dio,
la fecero parlare nelle loro azioni e la resero feconda nel
loro destino. I profeti sostituirono alle loro proprie idee la
Parola di Dio; anche Maria lasciò che la Parola di Dio si
sostituisse a quelle che erano le sue convinzioni religiose.
Di fronte alla profondità e all’estensione di questa nuova
Parola, Maria “rimase turbata”. L’avvicinarsi del Dio infinito
deve sempre turbare profondamente la creatura, anche se, come
Maria, è “piena di grazia”. Assolutamente straordinario è poi
che questo Dio non solo si avvicina a Maria, ma le offre il
proprio Figlio eterno perché divenga il suo Figlio. Come è
possibile che il “Figlio dell’Altissimo” diventi suo Figlio?
“Lo Spirito Santo scenderà su di te”. Come scese sul caos, in
occasione della creazione, lo Spirito Santo scenderà su Maria
e il risultato sarà una nuova creazione. L’albero appassito
della storia fiorirà di nuovo. “Maria disse: Eccomi sono la
serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
Nell’Annunciazione si ha il tipo di dialogo che il Padre del
nostro Signore Gesù Cristo vorrebbe avere con ciascuno di noi.
L’esperienza di Maria a Nazaret sottolinea questa verità per
tutto il popolo di Dio. Il suo “sì” in risposta all’offerta
divina e il cambiamento drammatico di vita che ne sarebbe
seguito, mostrano che la venuta di Dio in mezzo a noi esige un
cambiamento radicale. Ma, cosa più importante, l’Annunciazione
a Maria ci pone di fronte ad una grande verità: ognuno di noi
ha avuto un’“annunciazione” personale. Sto esagerando? No di
certo. Se esaminate la vostra vita passata, troverete
un’esperienza che è stata decisiva; forse non ebbe allora
conseguenze immediate, o almeno non vi sembrò, ma,
ripensandoci adesso, vi accorgete che è stata fondamentale,
sia essa la scuola che avete frequentato, un libro che avete
letto, un discorso che avete ascoltato, una frase delle
Scritture che vi ha colpito, gli amici a cui vi siete sentiti
uniti o un ritiro che avete fatto. Era il Dio di Maria di
Nazaret che si annunciava a voi. Voi avete dunque avuto una
“vostra” annunciazione. E se non avete risposto “sì”, o se
avete pronunciato soltanto un “sì” timido? Basta riconoscere
l’annunciazione ora e cercare di recuperare il tempo perduto
vivendo per Dio e per gli altri. “Eccomi sono la serva del
Signore, avvenga di me quello che hai detto”.
Fonte: La Chiesa
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