MAGGIO: MESE DI MARIA
San Pio X
(…) Ma se il cinquantesimo anniversario dell’atto Pontificio
per il quale fu dichiarata senza macchia la Concezione di
Maria, deve provocare nel seno del popolo cristiano ardente
entusiasmo, la ragione è soprattutto nella necessità che
abbiamo esposta nella Nostra precedente Enciclica. Noi
vogliamo dire di "tutto restaurare in Gesù Cristo". Poiché
chi non accetta che non vi è strada più sicura né più facile
se non quella di Maria, per la quale gli uomini possono
arrivare fino a Cristo e ottenere mediante Gesù Cristo
questa perfetta adozione filiale che rende santi e senza
macchia allo sguardo di Dio?
(Lettera Enciclica Ad diem laetissimum)
Giovanni Paolo II
(…) Nel disegno salvifico della Santissima Trinità il
mistero dell’incarnazione costituisce il compimento
sovrabbondante della promessa fatta da Dio agli uomini, dopo
il peccato originale, dopo quel primo peccato i cui effetti
gravano su tutta la storia dell’uomo sulla terra (cf. Gen
3,15). Ecco, viene al mondo un Figlio, la "stirpe della
donna", che sconfiggerà il male del peccato alle sue stesse
radici: "Schiaccerà la testa del serpente". Come risulta
dalle parole del protoevangelo, la vittoria del Figlio della
donna non avverrà senza una dura lotta, che deve
attraversare tutta la storia umana. "L’inimicizia",
annunciata all’inizio, viene confermata nell’Apocalisse, il
libro delle realtà ultime della Chiesa e del mondo, dove
torna di nuovo il segno della "donna", questa volta "vestita
di sole" (Ap 12,1).Maria, Madre del Verbo incarnato, viene
collocata al centro stesso di quella inimicizia, di quella
lotta che accompagna la storia dell’umanità sulla terra e la
storia stessa della salvezza. In questo posto ella, che
appartiene agli "umili e poveri del Signore", porta in sé,
come nessun altro tra gli esseri umani, quella "gloria della
grazia" che il Padre "ci ha dato nel suo Figlio diletto", e
questa grazia determina la straordinaria grandezza e
bellezza di tutto il suo essere. Maria rimane così davanti a
Dio, e anche davanti a tutta l’umanità, come il segno
immutabile ed inviolabile dell’elezione da parte di Dio, di
cui parla la Lettera paolina: "In Cristo ci ha scelti prima
della creazione del mondo... predestinandoci a essere suoi
figli adottivi" (Ef 1,4.5). Questa elezione è più potente di
ogni esperienza del male e del peccato, di tutta quella
"inimicizia", da cui è segnata la storia dell’uomo. In
questa storia Maria rimane un segno di sicura speranza.
(Lettera Enciclica Redemptoris Mater)
Benedetto XVI
(…) Per giungere a Gesù, luce vera, sole che ha dissipato
tutte le tenebre della storia, abbiamo bisogno di luci
vicine a noi, persone umane che riflettono la luce di Cristo
e illuminano così la strada da percorrere. E quale persona è
più luminosa di Maria? Chi può essere per noi stella di
speranza meglio di lei, aurora che ha annunciato il giorno
della salvezza? (cfr Enc. Spe salvi, 49). Per questo la
liturgia ci fa celebrare oggi, in prossimità del Natale, la
festa solenne dell’Immacolata Concezione di Maria: il
mistero della grazia di Dio che ha avvolto fin dal primo
istante della sua esistenza la creatura destinata a
diventare la Madre del Redentore, preservandola dal contagio
del peccato originale. Guardando Lei, noi riconosciamo
l’altezza e la bellezza del progetto di Dio per ogni uomo:
diventare santi e immacolati nell’amore (cfr Ef 1,4), ad
immagine del nostro Creatore.
(Angelus, 8 Dicembre 2007)
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