Nulla di
nuovo
rispetto a
quanto
andiamo
sostenendo
da tempo.
Ma almeno
abbiamo
una
conferma
da parte
di un
autorevole
membro
della
gerarchia
ecclesiale,
che non
teme di
esprimersi
in
pubblico.
Siamo
nella
quarta
grande
crisi
della
Chiesa
Mons.
Athanasius
Schneider
Mons.
Athanasius
Schneider,
specialista
in
liturgia,
sta
portando
avanti una
lotta di
retroguardia
contro gli
"abusi"
nella
Chiesa.
Egli
afferma
che i
liberali,
collaborando
con il
"nuovo
paganesimo",
stanno
guidando
la Chiesa
cattolica
verso una
scissione.
I problemi
sono così
gravi, che
questa è
la quarta
grande
crisi
nella
storia
della
Chiesa,
paragonabile
alla
eresia
ariana del
IV secolo
nella
quale è
stata
coinvolta
una grande
parte
della
gerarchia
della
Chiesa.
Se non
avete
sentito
parlare
del
vescovo
nato in
unione
Sovietica,
ora lo
conoscete.
Sacerdote
studioso e
schietto,
egli è
vescovo
ausiliare
della
lontana
Arcidiocesi
di Santa
Maria in
Astana,
Kazakistan.
Ma questo
mese ha
ricevuto
un'accoglienza
da rock
star da
parte di
congregazioni
di tutto
il paese
per il suo
tour in
Inghilterra
e ha
abbracciato
il
cyberspazio
per
collocarvi
una
tagliente
difesa
della
Chiesa
tradizionale.
Ha detto:
"Grazie a
Dio,
internet
esiste".
Le sue
vedute non
sono
popolari
presso
tutti,
soprattutto
presso
alcuni dei
suoi
colleghi
liberali,
oppure,
dice,
presso i
media di
regime del
mondo
secolare.
Ma chi lo
ascolta e
lo segue
racconta
un'altra
storia.
Mons.
Schneider
è meglio
conosciuto
per il
fatto che
sostiene
che la
Santa
Comunione
dovrebbe
essere
ricevuta
sulla
lingua in
ginocchio.
Egli
ripete che
è il modo
più
efficace
per
favorire
il
rispetto
del
Sacramento
e per
prevenire
l'abuso
sulle
Sacre
Specie. Il
vescovo
53enne ha
anche
chiesto
chiarimenti
(un nuovo
Sillabo),
rivolto ai
sacerdoti,
per porre
fine alla
deriva
liturgica
e
dottrinale
su una
serie di
questioni
nello
"spirito
del
Concilio
Vaticano
II" [qui].
Nella sua
intervista,
Mons.
Schneider
ha detto
che il
trattamento
"banale" e
casuale
del
Santissimo
Sacramento
è parte di
una grave
crisi
nella
Chiesa
nella
quale
alcuni,
sia tra i
laici che
tra il
clero, non
escluse
posizioni
di
autorità,
risultano
schierati
con la
società
laica.
Egli crede
che al
cuore dei
problemi,
ci sia
l'introduzione
strisciante
di
un'agire
centrato
sull'uomo,
mentre in
alcune
chiese
Dio, nel
tabernacolo,
in realtà
è
materialmente
messo in
un angolo,
mentre il
sacerdote
prende il
centro
della
scena.
Mons.
Schneider
ha
sostenuto
che questa
situazione
sta ora
venendo al
pettine.
"Direi che
siamo
nella
quarta
grande
crisi
[della
Chiesa],
in una
confusione
tremenda
sulla
dottrina e
la
liturgia.
Ci siamo
già da 50
anni. "
Quanto
durerà
ancora?
«Forse Dio
sarà
misericordioso
verso di
noi in 20
o 30
anni."
In
autunno,
il Sinodo
dei
Vescovi si
riunirà in
sessione
straordinaria
per
discutere
sula
famiglia,
alla luce
del
questionario
che Papa
Francesco
ha
invitato i
fedeli a
compilare,
dando loro
punti di
vista sul
matrimonio
e sulla
sessualità.
Si fanno
sempre più
strada
aspettative
sul
rilassamento
delle
regole
intorno ad
una serie
di
questioni
sessuali e
riguardo
alle
persone
divorziate
che
ricevono
la
Comunione
come un
segno di
"misericordia"
dalla
Chiesa.
Tali
visuali,
secondo il
vescovo
Schneider,
rivelano
la
profondità
del
problema.
"Penso che
la
questione
della
ricezione
della
Santa
Comunione
da parte
dei
risposati
farà
saltare in
aria e
mostrerà
la vera
crisi
della
Chiesa. La
vera crisi
della
Chiesa è
l'antropocentrismo
e
l'abbandono
del
Cristo-centrismo...
"Questo è
il male
più
profondo:
l'uomo, o
il clero,
ponendosi
al centro
quando si
celebra la
liturgia e
quando si
cambia la
verità
rivelata
da Dio, ad
esempio,
per quanto
riguarda
il sesto
comandamento
e la
sessualità
umana".
Anche se
sostiene
che i
discorsi
di
cambiamento
vengono
principalmente
da "media
anti-cristiani",
egli vede
clero e
laici
cattolici
"collaborare"
con quello
che lui
chiama il
nuovo
paganesimo.
Mons.
Schneider
è
particolarmente
critico
con l'idea
che questi
cambiamenti
devono
essere
fatti in
modo da
essere
misericordiosi
verso
coloro ai
quali
attualmente
è vietato
ricevere i
Sacramenti.
È "una
sorta di
sofisma",
egli ha
detto.
"Non è
misericordia,
è
crudeltà."
Ha
suggerito
quindi che
si tratta
di "un
falso
concetto
di
misericordia",
dicendo:
"È
paragonabile
a un
medico che
dà dello
zucchero
ad un
paziente
[diabetico],
anche se
sa che lo
ucciderà"
Il vescovo
ritiene
che vi
siano
evidenti
parallelismi
con le
grandi
crisi del
passato,
quando i
sacerdoti
erano
complici
con
eresie.
Durante
l'eresia
ariana, ha
detto,
solo una
manciata
della
gerarchia,
da contare
sulle
dita, ha
resistito.
"Noi [i
cristiani]
siamo una
minoranza.
Siamo
circondati
da un
mondo
pagano
molto
crudele.
La
tentazione
e la sfida
di oggi
possono
essere
confrontati
con i
primi
secoli."
Ha
aggiunto:
"Purtroppo
ci sono
stati
...membri
del clero
e persino
vescovi
che hanno
bruciato
grani di
incenso di
fronte
alla
statua
dell'imperatore
o di un
idolo
pagano o
che hanno
consegnato
i libri
della
Sacra
Scrittura,
perché
fossero
bruciati.
Tali
cristiani
collaborazionisti
e chierici
sono stati
chiamati
in quei
tempi
thurificati
o
traditores".[1]
E anche
oggi, ha
confermato,
abbiamo
coloro che
collaborano,
i nostri
"traditori
della
Fede".
Si ha la
percezione
che Papa
Francesco
sia in
prima
linea in
un nuovo
atteggiamento
liberale
proveniente
da Roma.
Ma Mons.
Schneider
dice:
"Grazie a
Dio, Papa
Francesco
non si è
espresso
nel modo
in cui i
mass media
si
aspettano
da lui.
Fino ad
ora, nelle
sue omelie
ufficiali,
ha
espresso
cose molto
belle
della
dottrina
cattolica.
Spero che
continuerà
a
insegnare
con
chiarezza
la
dottrina
cattolica".
Il vescovo
ha detto
che spera
che "la
maggioranza
dei
vescovi
abbia
ancora
abbastanza
spirito
cattolico
e fede per
respingere
quanto
proposto e
non
accettarlo".
Tuttavia,
si può
prevedere
una
imminente
divisione,
che porti
ad un
eventuale
rinnovamento
della
Chiesa
sulle
linee
tradizionali.
Ma, egli
crede,
questo non
avverrà
prima che
la crisi
getti la
Chiesa
ulteriormente
nel caos.
Alla fine,
pensa, il
sistema
clericale
"antropocentrico"
crollerà.
"Questo
edificio
ecclesiale
liberale
crollerà
perché non
ha radici
e non dà
frutti",
ha detto.
Nel
tumulto,
il vescovo
Schneider,
teme che i
cattolici
tradizionali
possano,
per un
certo
tempo,
essere
perseguitati
o
discriminati,
anche per
volere di
coloro che
hanno
"potere
nelle
strutture
esterne
della
Chiesa".
Ma secondo
lui
avverrà
che coloro
che sono
coinvolti
con l'
"eresia
non
prevarranno
contro la
Chiesa".
E, nella
speranza,
il vescovo
ha detto:
"Certamente
il Supremo
Magistero
rilascerà
una
dichiarazione
dottrinale
inequivocabile,
rifiutando
ogni
collaborazione
con le
idee
neo-pagane."
A questo
punto, il
vescovo
Schneider
ritiene
che, i
moderni
thurificati
e
traditores
lasceranno
la Chiesa.
Ha detto:
"Posso
presumere
che tale
separazione
interesserà
ogni
livello di
cattolici:
laici
senza
escludere
l'alto
clero".
Tali
osservazioni
rendono
improbabile
che Mons.
Schneider
possa
acquistare
popolarità
in alcuni
ambienti,
ma lui
sostiene:
"È
insignificante
essere
popolari o
impopolari.
Il primo
interesse
di ogni
membro del
clero
dovrebbe
essere
quello di
essere
popolare
agli occhi
di Dio e
non agli
occhi
dell'oggi
o dei
potenti.
Gesù ha
dato un
avvertimento:
'Guai a
voi quando
gli uomini
diranno
bene di
voi.' "
Ha
aggiunto:
"La
popolarità
è falsa
... grandi
santi
della
Chiesa,
come
Thomas
More e
John
Fisher,
hanno
respinto
la
popolarità
... quelli
che oggi
sono
preoccupati
per la
popolarità
sui mass
media e
nell'opinione
pubblica
...
saranno
ricordati
come
codardi e
non come
eroi della
Fede".
Mons.
Schneider
osserva
con
rammarico
che ci
sono
molti, i
cui punti
di vista
coincidono
con quelli
del mondo
pagano,
che "si
dichiarano
cattolici
e anche
fedeli al
Papa",
mentre
"coloro
che sono
fedeli
alla fede
cattolica
o chi
promuove
la gloria
di Cristo
nella
liturgia
sono
etichettati
come
estremisti".
Tali
critici
potrebbero
affermare
che la
preoccupazione
del
Vescovo
Schneider
sulla
Santa
Comunione
equivale a
preoccuparsi
del numero
degli
angeli su
una
capocchia
di spillo.
Ma il
vescovo
insiste
sul fatto
che il
trattamento
riservato
all'Eucaristia
è al
centro
della
crisi.
"L'Eucaristia
è il cuore
della
Chiesa",
ha detto.
"Quando il
cuore è
debole,
tutto il
corpo è
debole."
Egli ha
sostenuto
che
ricevere
la
Comunione
in mano
"contribuisce
progressivamente
alla
perdita
della fede
cattolica
nella
presenza
reale e
nella
transustanziazione".
Mons.
Schneider
ha anche
respinto
l'idea che
la
preoccupazione
per la
liturgia è
meno
importante,
o
addirittura
separata,
dalla
preoccupazione
per i
poveri.
"Questo è
falso. Il
primo
comandamento
che Cristo
ci ha dato
è stato
quello di
adorare
Dio solo.
La
liturgia
non è un
incontro
di amici.
È nostro
compito
prioritario
adorare e
glorificare
Dio nella
liturgia e
anche nel
nostro
modo di
vivere.
L'amore
per i
poveri e
il nostro
prossimo
cresce da
una vera
adorazione
e amore di
Dio. È una
conseguenza.
"
Le
convinzioni
del
vescovo
sono state
plasmate
dalla sua
prima
infanzia:
è
cresciuto
come un
perseguitato
nella
comunità
cattolica
tedesca in
Unione
Sovietica,
dove ha
anche
dovuto
frequentare
lezioni di
ateismo a
scuola. Il
suo libro
Dominus
Est [qui]
rivela
come la
comunità
cattolica
tedesca
abbia
mantenuto
viva la
propria
fede
nonostante
le gravi
difficoltà
e
persecuzioni.
Nella sua
esperienza,
la madre e
la prozia
hanno
corso
grandi
rischi per
la loro
fede e per
sostenere
altri
nella
comunità.
Così il
vescovo
Schneider
e la sua
famiglia
erano
inorriditi
degli
atteggiamenti
e delle
pratiche
liberali
in
Occidente,
soprattutto
per quanto
riguarda
la Santa
Comunione,
che era
stata così
rara e
così
preziosa
per i
cattolici
tedeschi
perseguitati
dell'Unione
Sovietica.
Similmente
al
ragazzino
della
storia de
I vestiti
nuovi
dell'imperatore,
il vescovo
ora si
sente in
dovere di
parlare e
lui non
riesce a
capire
perché gli
altri non
fanno lo
stesso.
"Sembra
che la
maggioranza
del clero
e dei
vescovi
siano
contenti
di questo
uso
moderno
della
Comunione
in mano...
Per me
questo è
incredibile.
Come è
possibile,
quando
Gesù è
presente
nelle
piccole
Ostie?"[2]
Ha
continuato:
"C'è il
fatto
grave
della
perdita
dei
frammenti
eucaristici.
E i
frammenti
dell'Ostia
consacrata
sono
calpestati.
Questo è
orribile!
Il nostro
Dio, nelle
nostre
chiese, è
schiacciato
sotto i
piedi! "
Mons.
Schneider
ha ammesso
che è
"molto
triste che
mi sento
come uno
che è
grida nel
deserto".
Egli ha
detto: "È
ora che i
vescovi
alzino la
voce per
Gesù
Eucaristia
che non ha
voce per
difendersi.
Ecco, un
attacco al
Santissimo,
è un
attacco
alla fede
eucaristica
".
Ma
nonostante
le sue
preoccupazioni,
il vescovo
Schneider
non è
pessimista
e ritiene
che vi sia
già una
ondata di
sostegno
per i
valori
tradizionali
che, nel
tempo,
rinnovino
la Chiesa:
"i piccoli
nella
Chiesa
sono state
tenuti in
basso e
trascurati",
ha detto.
"[Ma]
hanno
mantenuto
la purezza
della loro
fede e
sono loro
che
rappresentano
il vero
potere
della
Chiesa
agli occhi
di Dio,
non quelli
che
gestiscono.
"Ho
parlato
con i
giovani
studenti
di Oxford
e sono
stato
molto
impressionato
da questi
studenti.
Ero così
felice di
vedere la
loro
purezza di
fede e le
loro
convinzioni,
e la loro
chiara
mente
cattolica.
Questo
rinnoverà
la Chiesa.
Quindi io
sono
fiducioso
e pieno di
speranza
anche nei
confronti
di questa
crisi
nella
Chiesa. Lo
Spirito
Santo
vincerà
questa
crisi con
questo
piccolo
esercito.
"
Ha poi
aggiunto:
"Io non
sono
preoccupato
per il
futuro. La
Chiesa è
la Chiesa
di Cristo
e Lui è il
vero capo
della
Chiesa, il
Papa è
solo il
vicario di
Cristo.
L'anima
della
Chiesa è
lo Spirito
Santo ed
Egli è
potente ".
Il Libro
“Dominus
Est -
Riflessioni
di un
Vescovo
dell'Asia
Centrale
sulla
sacra
Comunione”,
scritto da
Mons.
Athanasius
Schneider,
Vescovo
Ausiliare
di Astana
(Kazakhstan),
è stato
stampato
dalla
Libreria
Editrice
Vaticana,
con
prefazione
del
Segretario
della
Congregazione
del Culto
Divino e
della
Disciplina
dei
Sacramenti,
Mons.
Malcolm
Ranjith. |