di Adolfo
Morganti
E così come ogni anno
ci risiamo. Ma in
effetti ogni anno è
peggio. Il triste -
perché totalmente
ripetitivo - rituale
consumistico di
Halloween sta
reiniziando a riempire
non solo la nostra
sopportazione, ma i
manifesti del
McDonald, le attività
delle scuole, e
persino molte sale
parrocchiali. Mentre
svuota le nostre
tasche.
Attorno a quest'ultimo
fatto (quante
parrocchie "lasciano
(quantomeno)
organizzare" al
proprio interno feste
di Halloween?) c'è
solo da rimarcare e
stigmatizzare
l'ignoranza religiosa
che, soprattutto
dentro la nostra
chiesa particolare,
grida scandalo sempre
di più. In attesa che
si intervenga.
Per quanto concerne
l'orgia di consumismo
infantile ed
adolescenziale cui
Halloween si riduce,
nulla da dire: come
ogni moda che giunge
dagli USA, possiede
evidentemente una
capacità di
condizionamento
sociale che oltrepassa
le capacità d'analisi
razionale di troppi di
noi; se è razionale
andare in giro (parlo
delle ed alle
signorine) ad ombelico
nudo nella stagione
fredda, può essere
accettabile anche
travestirsi da zucche
o fantasmi.
Ma nella scuola,
momento centrale della
formazione delle
giovani generazioni,
obbligo pubblico cui
sono tenuti i nostri
ragazzi fino ai 18
anni, non si può
scherzare con
l'ignoranza né
prostituirsi a mode
create per diffondere
superstizione e far
soldi.
E' semplicemente
allucinante la prona e
sorridente passività
con cui questa moda
culturale viene non
solo accettata, ma
attivamente promossa
in troppe scuole
pubbliche, dagli asili
in su; come se fosse
una moda neutra (e
nessuna lo è) e come
se non incidesse sui
valori trasmessi. Ora,
solo chi non conosce
il grande potere della
Festa può pensare una
fesseria simile.
Halloween porta con sé
un messaggio
doppiamente negativo:
acquiescenza totale al
consumismo più
sfrenato e marchiano
(per favore, non si
ciarli poi di "stili
di vita" e di
"maturità" dei
ragazzi), e
allenamento
sistematico al
peggiore dei
relativismi, quello
che volutamente
confonde la Luce e
l'Ombra, Dio e
l'occulto, una cosa e
il suo contrario.
Viene da rimpiangere
il sano materialismo
di 40 anni fa. Qui
siamo al culto della
parodia,
all'inversione del
sacro. E si tratta
spesso di una scelta
prettamente
ideologica, da
radicalismo di massa,
finalizzata a
terminare la
distruzione della vita
liturgica cristiana,
sostituendo ad essa la
migliore delle
liturgie della
modernità, quella
della magia e del
denaro. Halloween sta
finendo di cancellare
una festa familiare e
religiosa così
importante come la
Festa dei Defunti. E
guardate un po':
nessuno leva la voce
per protestare contro
di essa in nome del
rispetto delle altre
religioni... Provate a
vedere in quelle
scuole che hanno
cancellato in nome di
un pluralismo
imbecille e in
malafede la presenza
dei segni e delle
feste cristiane se
Halloween non viene
semplicemente imposto
dall'alto,
leninisticamente, e
per giunta difeso come
"innocuo momento
ludico ed educativo".
Ma sappiamo bene che
il gioco è cosa
serissima, così come
l'educazione. Non ci
si prenda ancora in
giro.
Buttiamo a mare le
zucche. Diamo fuoco
agli stracci
stregoneschi e alle
maschere di
plasticaccia cinese. E
dopo averlo fatto,
andiamo a raccontarlo
ai nostri morti
tornando a trovarli
ove riposano in attesa
della Resurrezione
della carne. Ci
daranno ragione: loro
sì che se ne
intendono.
Fonte: Cultura
Cattolica, 21
ottobre 2009
Pubblicato su
BASTABUGIE n.113
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