HALLOWEEN, HARRY POTTER, DI TUTTO,
DI PIU’:
ECCO PERCHE’ E’ UNA FESTA
SATANICA
Reportage a cura di Devis Dazzani
Introduzione a cura di
Stefano Biavaschi laureato in Lettere moderne e Scienze
Religiose, docente di Religione, cultore di teologia e
collaboratore presso il Dipartimento di Scienze
Religiose dell’Università Cattolica, giornalista, ha
diretto per 15 anni il mensile Medjugorie di Milano è
autore de “Il profeta del vento” (Edizioni Ares).
INTRODUZIONE
Da diverso tempo stiamo
ormai assistendo al fenomeno della perdita del senso
della festa. E’ un fenomeno che si è andato sviluppando
attraverso tre fasi:
1) la
scristianizzazione della festa;
2) la ferializzazione
del giorno festivo;
3) l’introduzione di
nuove feste non cristiane o perfino anti-cristiane.
La prima fase, quella
della scristianizzazione della festa, ha in realtà
radici molto antiche, e sono molteplici i tentativi
nella storia, sotto diverse latitudini e regimi, di
ridurre o eliminare le feste cristiane.
Basti pensare a quello
che avvenne durante la Rivoluzione Francese, quando,
dopo aver ottenuto anche col sangue la
scristianizzazione della Francia, il regime ghibellino
impose il nuovo calendario, in cui l’anno zero non
coincideva più con la nascita del Cristo ma bensì con
l’inizio della rivoluzione, inoltre la settimana
cristiana veniva sostituita dalla decade, e l’intiero
anno liturgico fu stravolto dalla ristrutturazione dei
mesi e dall’introduzione di festività paganeggianti.
Il tentativo per
fortuna non durò molto, ma anche in epoche più recenti
non sono state poche le dittature (tra cui quelle
comuniste, di durata ben maggiore) che hanno operato
per la repressione delle feste cristiane e dei loro
contenuti.
Pure in Italia abbiamo
assistito spesso a riduzioni del calendario festivo,
anche recentemente, ma più che le azioni sul piano
quantitativo si sono fatte sentire quelle sul piano
qualitativo: la giornata di festa, che per tradizione e
precetto doveva essere dedicata a Dio, è stata
indebolita sottraendo gradualmente ad essa l’astensione
dal lavoro.
Ed è qui che è
iniziata, e non solo in Italia, la seconda fase.
Sono sempre di più le
aziende, le ditte e i negozi che hanno introdotto i
turni domenicali di lavoro, provocando la
ferializzazione della domenica e l’appiattimento della
settimana che da secoli e millenni aveva sempre scandito
il tempo degli uomini ricordando loro la propria origine
e il proprio fine.
Quella settimana
comandata all’umanità fin dai tempi del Sinai, a perenne
ricordo della creazione, matrice di un ritmo sacro con
cui vivere il tempo, liturgicamente tesa alla memoria
dei gesti di salvezza di Dio, alla Risurrezione, alla
mensa eucaristica, all’escatologia dell’ultimo giorno, è
spesso diventata grigia, vuota, “civile”, insignificante
e priva di contenuto.
Il tempo non è più
vissuto nella sua dimensione verticale, ma tutto risulta
appiattito e ripetitivo, e la domenica cristiana, da
giorno dedicato al Signore ed alla comunità, fonte di
esperienza dell’amore divino e della condivisione
fraterna, si è ridotta a giornata di shopping e partite
in tv.
La lettera apostolica
Dies Domini di Giovanni Paolo II, sulla
santificazione della domenica, sottolinea la
preoccupazione della Chiesa riguardo a questi temi.
Il libro di Giancarlo
Padula ad esempio
(“Halloween, giù la maschera!” - Edizioni cattoliche
Il Melograno –
info@edizioniilmelograno.it )
va invece ad affrontare il problema della terza fase:
quella dell’introduzione nella nostra cultura di nuove
feste non cristiane o perfino anti-cristiane.
Occorre premettere che
a preoccupare le persone più sensibili non sono le nuove
ricorrenze in sé o le carnescialate ad esse collegate,
ma la diffusione progressiva di una mentalità che non
solo allontana da una visione cristiana del mondo e
della storia, ma proietta illusoriamente in una vuotezza
di contenuti magici o spiritistici, per non parlare di
peggio.
Tutto è stato preceduto
da anni di “innocente” astrologismo, da fiumi di serial
televisivi in cui le streghe erano simpatiche ed anche
buone, da anni di harripotterismo cinematografico (ma
certi aspetti oscuri di Hollywood e dintorni sono già da
mezzo secolo ben noti e studiati), da un oceano di
riviste per ragazzi con articoli sulle streghe ed omaggi
magici di ogni tipo.
Lo studio con il quale
l’Autore approfondisce il tema di Halloween rientra nel
nostro discorso.
Non s’intende fare
delle crociate, ma occorre essere consapevoli che è a
partire dalle piccole cose, magari proposte con
insistenza e magari fin da bambini, che viene
progressivamente modificata una mentalità, e col passare
del tempo viene censurata la vera memoria della nostra
storia e stordito l’uomo con l’oppio del magico e
dell’inconsistente.
Sottovalutare certe
questioni o accettare tutto passivamente per non
apparire integralisti non è sempre l’atteggiamento
migliore.
Questa lettura può
aiutare a conoscere meglio ciò che sta dietro, evitando
di cadere in atteggiamenti superficiali e troppo bonari.
Sarà poi il lettore,
con il suo discernimento, a osservarsi intorno e
riconoscere rischi e opportunità d’azione.
L’OPINIONE DI UN
VESCOVO
A
proposito di Halloween, Monsignor Girolamo Grillo,
vescovo di Civitavecchia, afferma:
“Si tratta di una
consuetudine nettamente pagana, naturalmente un vero
cristiano non potrà mai dare il suo assenso a tutto
questo, soprattutto per il fatto che di carnevalate
oscene ve ne sono a iosa, cui vanno aggiunte le veglie
sataniche mascherate proposte da alcuni gruppi,
purtroppo abbastanza diffusi anche nei nostri ambienti”.
DISINFORMAZIONE E
CONSUMISMO DIETRO ALLA KERMESSE SATANICA DI HALLOWEEN
Di Giancarlo Padula
Giornalista e Scrittore Cattolico
La Parola di Dio nella
Bibbia descrive le caratteristiche dell’oppressione
diabolica (cfr. Vangelo di Matteo, capitolo 8,
versetti 28-33; Vangelo di Marco, capitolo 5, versetti
1-6; Vangelo di Luca, capitolo 8, versetti 26-39;
Vangelo di Matteo, capitolo 9, versetto 32).
Satana ha assegnato
certi demoni a determinati territori, nazioni, città,
“culture” e “sottoculture”.
Questi demoni cercano
di pervertire le persone nel loro territorio e di
renderle nemiche di Dio (cfr. il libro di Ezechiele,
capitolo 28, versetto 12).
La lettera di San Paolo
ai Romani, al capitolo 1, versetti 28-32 (ma anche i
precedenti) descrive bene, con grande attualità e
realismo, la situazione in cui versa oggi il mondo:
“... E poiché hanno
disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati
in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono
ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di
ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia;
pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di
malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio,
oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male,
ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore,
senza misericordia... ”
Gesù ha dimostrato la
Sua potenza sui demoni e ha trasmesso questa stessa
potenza ai Suoi discepoli (cfr. Vangelo di Marco,
capitolo 16, versetto 17 e libro dell'Apocalisse,
capitolo 12, versetto 11).
Il mondo dell’occulto
così lo definisce:
“è il giorno più magico
dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico”,
“è la festa più importante dell’anno per i seguaci di
satana”.
La Bibbia invece
afferma:
«Guai a coloro che
chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le
tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano
l’amaro in dolce e il,dolce in amaro» (Isaia 5,20).
La leggenda di Hallowen
è montata sulla duplice menzogna che l’uomo può essere
più furbo del diavolo e che le porte degli inferi si
chiudono a qualcuno.
Inoltre si sviluppa
secondo pratiche sataniche: chiedere al diavolo l’esaudimento
di desideri, fare un patto col diavolo, il mandato
satanico a manifestarsi agli uomini, ritualità
esoterica.
Il fenomeno Halloween,
nella tradizione, nei costumi e nel commercio, è un
insieme di rituali e una pratica di stregoneria
consapevolmente o no.
S’impone
un’irremovibile presa di posizione riguardo tutto ciò
che ci viene propinato di Halloween e di magico in
genere.
Consideriamo che le
parole che proclamiamo, i gesti che facciamo, gli
sguardi che diamo non sono neutri ma significano la
realtà spirituale che rappresentano.
Le origini di Hallowen
sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria
e al satanismo.
Gli adepti del
satanismo e della magia riconoscono nel 31 dicembre uno
dei giorni più importanti dell’anno: la vigilia di un
nuovo anno per la stregoneria.
A causa delle sue
radici e della sua essenza occulta Halloween apre una
porta all’influsso occulto nella vita delle persone.
L’enfasi di Hallowen è
sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la stregoneria,
la violenza, i demoni.
E i bambini sono
particolarmente influenzabili in questo campo.
Molti simboli sono
chiarissimi in diversi prodotti anche alimentari, in
questo periodo: svastiche, diavoli.
Il cristiano non può
accettare la magia perché non può accettare di posporre
il vero Dio alle false credulità. Allo stesso modo non
può accettare di ritenere che la sua vita sia dominata
da forze occulte manipolabili a piacimento con riti
magici o che il suo futuro sia scritto in anticipo nei
movimenti stellari o in altre forme di presagio motivi
di curiosità non è coerente con la fede cattolica.
La Sacra Scrittura è
esplicita a riguardo (Deuteronomio 18 - vedi
riferimento alla Parola di Dio sulle pratiche magiche e
affini).
Questi comportamenti
sono incoerenti con la nostra fede a livelli diversi,
fino alla gravità morale.
SIMBOLISMI ED OCCULTO
di Devis Dazzani
Il
31 ottobre, è una data importante non soltanto nella
cultura celtica, ma anche nel satanismo.
E’
uno dei quattro sabba delle streghe.
I
primi tre segnavano il tempo per le stagiono
“benefiche”: il risveglio della terra dopo l’inverno, il
tempo della semina, il tempo della messe.
Il
quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la
“sconfitta” del sole, freddo fame, morte.
La
festa cattolica di Tutti I Santi non è legata ad
Halloween, è stata instaurata da Papa Gregorio IV
nell’anno 840, originariamente si celebrava nel mese di
maggio e non il 1° novembre.
Fu
nel 1048 che Odilo de Cluny decise di spostare la
celebrazione cattolica all’inizio di novembre al fine di
detronizzare il culto s »Samhain.
In
inglese la vigilia si chiama “All Hallowed Eve”, che
divenne poi Halloween.
“Halloween è un fatto di cultura, è una forma di
colonizzazione economica del nostro paese, ( e di
tutti gli altri). è un espediente commerciale, è
voglia di divertirsi, è la notte dove tutto è permesso,
è un modo per intrattenere i bambini, quindi… HAPPY
HALLOWEEN!
Con queste espressioni o con chissà quali altre e con
questo augurio ci si accinge ad addobbare negozi,
organizzare feste, insegnare l’inglese ai bambini in
modo divertente, o improvvisare qualche mascherata a
scuola, o in ufficio”.
Intanto «IL MIO POPOLO PERISCE PER MANCANZA DI
CONOSCENZA» (Osea 4,6), come accade per
la magia e tutto quanto gli ruota intorno tra cui anche
la new e next age (pranoterapia, fiori di bach,
piramidi, profumoterapia, musicoterapia, corsi reiky,
ecc): la maggior parte delle persone anche cattoliche,
non sanno che si viola l’A.B. delle regole fondamentali
del rapporto con Dio: il primo comandamento: “Non avrai
altro Dio all’infuori di me”.
PRIMA DI AGIRE,
CONOSCI!
1.
Il significato – Halloween è la forma
contratta dell’espressione inglese “All Hallows’Eve day”
che letteralmente significa vigilia d’ognissanti.
2. La ricorrenza – Halloween, nonostante
non lo si dica come invece si dovrebbe, è una ricorrenza
magica (di fatto, la magia è esercitare potere, in
modo occulto, nei confronti di qualcuno).
Il
mondo dell’occulto così lo definisce: “è il giorno più
magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo
esoterico”, “è la festa più importante dell’anno per i
seguaci di satana”.
La Bibbia invece afferma: «Guai a coloro che chiamano
bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in
luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce
e il,dolce in amaro» (Isaia 5,20).
3. La leggenda – L’antica leggenda
irlandese racconta che Jack, un fabbro malvagio,
perverso e tirchio, che una notte d’ognissanti, dopo
l’ennesima bevuta viene colto da un attacco mortale di
cirrosi epatica.
Il
diavolo nel reclamare la sua anima viene raggirato da
Jack e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi
desideri, tra i quali di lasciarlo in vita, giungendo al
patto di rinunciare all’anima del reprobo.
Jack, ignaro dell’effetto della malattia, muore un anno
dopo.
Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno
all’inferno a causa del patto con diavolo.
A
modo di rito il poveraccio intaglia una grossa rapa
mettendovi all’interno della brace fiammante a luogo
della dannazione eterna.
Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei
vivi.
4. La tradizione -- Gli irlandesi, colpiti
dalla carestia, immigrarono in America verso il 1850.
Approdati nel nuovo mondo, trovarono un’enormità di
zucche che, a differenza delle piccole rape indigene,
erano sufficientemente grandi da essere intagliare.
Così le zucche sostituirono le rape e divennero le Jack
o’ lantern.
Utilizzate la notte d’ognissanti perché si pensava di
tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che
tentavano, come Jack, di tornare a casa.
I bambini oggi si travestono da spiriti inquieti, che
non trovano “pace” né all’interno del Paradiso e fanno
visita alle famiglie guidati dalla lanterna zucca e
ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”.
Trick-or-treat è l’usanza del “dolcetto o scherzetto”.
Trick or treat letteralmente significa: “trucco o
divertimento”, “stratagemma o piacere”, ma che ha il
significato originale di “maledizione o sacrificio”.
5. Fatti storici – La cupa leggenda di
Jack occulta dei fatti storici e, in modo magico, mira a
rievocarli. Alcuni secoli prima di Gesù Cristo, una
setta segreta teneva sotto il suo impero il mondo
celtico.
Ogni anno, il 31 ottobre, giorno di Halloween, questa
celebrava, in onore delle sue divinità pagane, un
festival della morte.
Gli anziani della setta andavano di casa in casa
reclamando offerte per il loro dio e capitava che
esigevano sacrifici umani. In caso di rifiuto,
proferivano delle maledizioni di morte sulla casa, da
qui è nato il “trick or treat”.
6. Considerazioni riguardo la…
…Leggenda: questa è montata sulla duplice menzogna che
l’uomo può essere più furbo del diavolo e che le porte
degli inferi si chiudono a qualcuno. Inoltre si sviluppa
secondo pratiche sataniche: chiedere al diavolo l’esaudimento
di desideri, fare un patto col diavolo, il mandato
satanico a manifestarsi agli uomini, ritualità
esoterica.
…Tradizione: il fenomeno Halloween, nella tradizione,
nei costumi e nel commercio, è un insieme di rituali e
una pratica di stregoneria sia che chi lo faccia
consapevolmente o no.
…Storia: la storia rivela come dietro il fenomeno
Halloween ci sono stati rituali e sacrifici satanici, Ai
nostri giorni sappiamo che i satanici praticano dei
sacrifici umani durante questa notte.
7. Attenzione: HALLOWEEN È SOSTANZIALMENTE MAGIA
– S’impone un’irremovibile presa di posizione riguardo
tutto ciò che ci viene propinato di Halloween e di
magico in genere.
Consideriamo che le parole che proclamiamo, i gesti che
facciamo, gli sguardi che diamo non sono neutri ma
significano la realtà spirituale che rappresentano.
Genitori, stiamo attenti a permettere che i nostri
bambini si abituino, o ancor peggio, si educhino
all’occulto.
Insegnanti, informiamoci sulle verità nascoste dietro la
macabra creatività, potremmo scandalizzare, a nostra e a
loro insaputa, gli alunni che ci stanno davanti.
Certe filastrocche che i bambini devono imparare sono
evocazioni dello spirito di morte.
Giovani e meno giovani, siamo accorti a non avvinghiarci
al mondo esoterico attraverso i rituali di massa che,
nelle feste come quelle dedicate ad Halloween, ci
vengono proposti.
Alcuni balli di gruppo sono rituali di iniziazione
satanica.
Commercianti e venditori, abbiamo il coraggio di dire no
a promuovere articoli che, dietro l’apparenza della
mascherata, diffondono e creano mentalità esoterica.
Molti oggetti venduti tra i prodotti di consumo sono
amuleti, o loro riproduzioni, usati nelle pratiche di
stregoneria.
Cristiani non lasciamoci fuorviare da apparenti
tradizioni e mode, ma teniamo alta la vittoria che ha
sconfitto il mondo, la nostra fede (cfr 1Giovanni 5,4).
Non dimentichiamo che le disastrose conseguenze
dell’inalazione magica non sono immediate, ma si
manifestano a distanza di anni in depressioni, crisi e
violenze.
8) I simboli – Pipistrelli, gatti neri, la
luna piena, streghe, fantasmi…questi simboli hanno poco
a che vedere con la vigilia di Samhain.
Si
tratta però di simboli usati nel mondo dell’occulto che
hanno trovato un posto “naturale” alla “festa di
Halloween”.
Le
notte di luna piena sono il momento ideale per praticare
certi riti occulti.
I
gatti neri vengono associati alle streghe per
superstizione, si credeva infatti che le streghe
potessero trasferire il loro spirito in un gatto, e per
questo ne avevano sempre uno.
Ai
pipistrelli vengono attribuite capacità occulte perché
hanno caratteristiche di uccello (che non mondo
occulto sono simbolo dell’anima) e di demonio (perché
vivono nelle tenebre).
Nel medioevo si credeva che spesso il diavolo si
trasformava in pipistrello.
Diviene così chiara la ragione per cui il pipistrello è
diventato parte di Halloween.
Le
origini di Halloween sono strettamente connesse alla
magia, alla stregoneria e al satanismo.
Gli adepti del satanismo e della magia riconoscono nel
31 dicembre uno dei giorni più importanti dell’anno: la
vigilia di un nuovo anno per la stregoneria.
A
causa delle sue radici e della sua essenza occulta
Halloween apre una porta all’influsso occulto nella vita
delle persone.
L’enfasi di Halloween è sulla paura, sulla morte, sugli
spiriti, la stregoneria, la violenza, i demoni.
E
i bambini sono particolarmente influenzabili in questo
campo.
Molti simboli sono chiarissimi in diversi prodotti anche
alimentari, in questo periodo: svastiche, diavoli, ecc.
La
Parola di Dio, gli insegnamenti di tutta la tradizione
cattolica, dalle prime comunità cristiane fino ad oggi
sono chiarissimi, 150 sono i passi della Sacra Scrittura
che dall’Antico (mai abolito da Gesù Cristo!) al
Nuovo Testamento, vietano in ricorso più o meno
inconsapevole a pratiche magiche, esoteriche,
occultistiche, spiritiche e via dicendo.
Ad
esempio il Deuteronomio, al capitolo 18, versetti 9-14
dice: “Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo
Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli
abomini delle nazioni che vi abitano.
Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare
per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi
faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti e gli
indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa
queste cose è in abominio al Signore….tu sarai
irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le
nazioni di cui tu vai ad occupare in paese, ascoltano
gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così
ti ha permesso il Signore tuo Dio”.
In
sostanza nella notte di Halloween, chi partecipa ai vari
“festeggiamenti” che in un modo o in un altro più o meno
inconsapevolmente sono veri e propri riti che mettono in
contatto con gli spiriti che altro non sono che gli
angeli decaduti: i demoni.
La
struttura spirituale che circonda l’uomo, come creatura,
infatti è molto semplice: c’è Dio, il Figlio unigenito
Gesù Cristo, lo Spirito Santo (Dio uno e Trino),
gli angeli (nelle varie gerarchie) e gli angeli
decaduti, cioè i demoni con il loro capo: Lucifero, poi
divenuto Satana.
Poi ci sono le anime dei beati-santi; purganti e quelle
dannate, all’inferno.
L’uomo è uno spirito incarnato, composto da tre
componenti distinte: anima, corpo e spirito.
8. La Speranza – Nonostante l’amara realtà
di fenomeni come quello di Halloween, dobbiamo dire
della grande speranza che viene dalla fede cristiana: la
sua Chiesa articolata in tante realtà anche nuove ed
emergenti, lo Spirito Santo sta anche suscitando la
nascita, la formazione e la crescita di comunità
cristiane in seno alla chiesa Cattolica.
Comunità che collaborano con Parrocchie portando nuova
vitalità evangelica.
Sempre più giovani, anche se questo i notiziari non lo
dicono, stanno scoprendo e accogliendo Gesù, Signore
Salvatore e Messia e vogliono dedicare a Lui la loro
vita.
Sempre più famiglie, dopo aver fatto esperienza dello
Spirito Santo, desiderano vivere esperienze dove trovare
nutrimento alla fame di comunione che oggi, il mondo
denuncia.
La fede è necessaria per vivere l’Amore di Dio ma non è
sufficiente, ci vuole la Comunità, la Chiesa nelle sue
articolazioni e varietà di carismi e chiamate.
“Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre,
piuttosto denunciatele apertamente”.
Noi di vogliamo fare la volontà di Dio e quindi facciamo
questa opera di informazione, doverosa, e crediamo
utile, anche per le strutture stesse della Chiesa,
spesso ignare di quanto sopra illustrato.
Anche diversi vescovi nelle Diocesi italiane stanno
diffondendo le informazioni riportate.
Molti gruppi, movimenti, associazioni cattoliche, la
notte del 31 ottobre si riuniranno in preghiera o
organizzeranno feste cristiane alternative con la
partecipazione di gruppi, cantanti o cantautori della
musica cristiana contemporanea dei vari generi musicali
e particolarmente, in quella occasione, di Lode e
Adorazione contemporanea.
HALLOWEEN, I POKEMON E
HARRY POTTER:
SVAGHI INNOCENTI O….LO
ZAMPINO DI SATANA NEL MONDO DELLA SCUOLA?
Di Don Lorenzo Biselx
Indubbiamente Halloween
è entrato nel paesaggio della nostra “civiltà” odierna.
Però devo confessare
che dieci anni fa non avevo ancora mai sentito questo
strano vocabolo.
Lo scoprii durante il
mio primo anno di seminario a Flavigny-sur-Ozerain,
vedendo con sorpresa una sera una zucca con dentro una
candela accesa, deposta davanti alla porta di alcune
case.
Qualcuno mi spiegò
allora che si trattava di una nuova festa: Halloween.
Penso che è stato più o
meno così per tutti voi.
D’altronde possiamo
constatare che perfino le grandi enciclopedie come
l’Enciclopedia cattolica (1948-1954), il Grande
Dizionario enciclopedico (1935), il Grande Dizionario
della lingua italiana (1972) o anche la Grande
Enciclopedia universale Atlantica (1982) non contengono
affatto questo nome.
Soltanto l’Encyclopedia
britannica vi consacra un articolo.
Internet ovviamente ci
fornisce oggi molti dettagli sulla storia di questa
“festa” leggendaria.
LE ORIGINI
Il
1 novembre era il giorno più solenne dell’anno per i
Celti che solevano fare le loro celebrazioni più
importanti durante la notte dal 31 ottobre al 1
novembre, chiamata la notte di Samhaim, il quale era il
“Signore della morte, il Principe delle Tenebre”.
I Druidi credevano
infatti che, la veglia di questa festa, i morti
dell’anno precedente tornassero sulla terra in cerca di
nuovi corpi da possedere.
Mentre i contadini
spegnevano il focolare per allontanare questi spiriti, i
Druidi si radunavano su una collina in mezzo alle querce
per compiere la grande cerimonia notturna in cui, tra le
danze e i canti, si offrivano dei sacrifici per fare
paura agli “spiriti cattivi”.
Il mattino, dopo aver
acceso il fuoco nuovo, i druidi facevano il giro delle
case portando le ceneri ardenti del fuoco presso le
famiglie affinché tutti potessero riaccendere il
focolare familiare.
In questa occasione
chiedevano delle offerte per il loro dio e proferivano
delle maledizioni in caso di rifiuto.
Donde il “trick or
treat” (offerta o maledizione), e le famose rape (oggi
zucche) nelle quali bruciava il fuoco sacro.
E l’usanza moderna di
travestirsi nel giorno d’Halloween?
Viene dai tre giorni di
festa che succedevano alla notte dei sacrifici: durante
questi giorni, i Celti si mascheravano con le pelli
degli animali uccisi “per esorcizzare e spaventare gli
spiriti.
Vestiti con queste
maschere grottesche, ritornavano al villaggio
illuminando il loro cammino con lanterne costituite da
cipolle intagliate in cui erano poste le braci del Fuoco
Sacro”.
In epoca moderna questo
rito celtico s’intrecciò con la leggenda di Jack o’Lantern.
Jack era un uomo
dissoluto e un alcolizzato impenitente.
Quando una notte il
diavolo venne a cercare la sua anima, negoziò e ottenne
ancora un anno di vita.
Dopo questo anno riuscì
a ottenere dal demonio di non essere mai mandato
all’inferno.
Così, quando morì, non
potendo né entrare in Cielo a causa della sua
impenitenza né in inferno a causa del suo commercio col
diavolo, fu condannato a girovagare sulla terra,
illuminando il suo cammino grazie ad una lanterna
formata da un rapa (americanizzata poi in zucca)
contenente una brace dell’inferno regalata dal diavolo.
MORTE E DEMONI
Ovviamente, Halloween
ci riporta in pieno paganesimo, un paganesimo mai
sparito e che approfittò dello sconvolgimento religioso
della Riforma per ritornare in “superficie”: il 31
ottobre, vigilia della festa di Ognissanti (All
Hallows’ e’en in vecchio inglese), alcuni solevano
festeggiare gli spiriti cattivi, lodando quanto si
opponeva alla bontà, alla bellezza di Dio, alla vita
eterna…
La Riforma protestante,
portando con sé la perdita della fede e sopprimendo
molte feste cattoliche (tra le quali la festa di
Ognissanti), aveva deviato la pietà e quindi creato
le condizioni favorevoli per tali cerimonie sacrileghe.
Peggio ancora, la notte
del 31 ottobre, capodanno dei Celti, è rimasta come il
capodanno degli stregoni, perché è l’inizio di quanto è
“cold, dark and dead…” (freddo, buio e morto…) e
uno dei loro principali sabba (“Black Sabbath”).
Può ahimè essere anche
un’occasione speciale per i sacrifici, perfino umani, e
le messe nere.
Halloween ha seguito i
coloni anglosassoni (soprattuto irlandesi) nella
loro conquista del continente americano e si è
sviluppato nel Nuovo Mondo dove, nell’ultimo secolo, ha
fatto la felicità di alcuni grandi negozianti, ai quali
mancava, tra le vacanze estive e Babbo Natale,
un’occasione per sfruttare lo spirito consumistico dei
bambini.
Ovviamente la Vecchia
Europa non poteva rimanere a lungo senza adottare il
nuovo “culto”; così vediamo diffondersi sempre di più da
noi Halloween con il suo corteo di articoli adorni in
modo macabro (con immagini di teschi, scheletri,
streghe,…).
Ho sotto gli occhi una
tessera di “demone ufficiale 2000”; il bambino vi è
invitato a firmare la seguente dichiarazione: “Faccio
parte dei demoni della festa di Halloween 2000 e mi
impegno a fare e dire tantissime cose mostruose”.
Poi viene la risposta:
“Adesso che sei demone ufficiale, impara il linguaggio
degli orrori e svela il tuo lato demone!”
Ecco la “demonopedagogia”!
I bambini sono poi
invitati a girare nella città, “con maschere e costumi
mostruosi e terrificanti”, bussando alle porte chiedendo
spiccioli o dolcetti.
Se le persone
rifiutano, possono giocare loro qualche brutto scherzo,
“come svuotare la pattumiera nel giardino”.
Così, astutamente, i
fanciulli vengono invitati a travestirsi da strega,
fantasma, morto vivente o demone in un nuovo carnevale,
molto peggio del vecchio (perché per un bambino
vestirsi da orso o da principessa può essere un gioco
innocente).
Qui si tratta di mirare
direttamente al laido, al male, per partecipare,
inconsapevolmente, alla celebrazione di una specie di
festa liturgica neo pagana e addirittura satanica.
I bambini vengono così
resi più vulnerabili di fronte al tenebroso fascino del
rock satanico che forse incontreranno una volta
adolescenti.
Noisy mag, rivista
specializzata nel “rock estremo” consacrava nel 2000 un
dossier “Special Halloween” nel quale venivano
condannati i tentativi fatti negli USA da “potenti
lobbies affiliate alla destra ultraconservatrice” per
vietare la celebrazione di Halloween. Noisy Mag
affermava poi che, accanto alle processioni di bambini
travestiti che bussano alle porte, Halloween continua ad
“avere un’importanza tutta particolare presso i
satanisti”.
Quindi l’articolista di
questa rivista “hard rock” proseguiva con una
descrizione dei riti luciferiani propri della “festa”
chiamata da loro “Samhain”.
Secondo l’Encyclopœdia
Britannica la Chiesa tentò nel Medioevo di sradicare
Halloween: tale fu lo scopo dello spostamento, ad opera
di Gregorio IV, nell’834, della festa di Ognissanti dal
13 maggio al 1 novembre.
L’introduzione nel X
secolo della festa di tutti i fedeli defunti avrebbe
anche dovuto aiutare la sparizione della “festa delle
streghe”.
Abbiamo visto che
purtroppo questo scopo non fu totalmente raggiunto e
adesso è necessaria una vigilanza particolare, perché
per molti cristiani di nome Halloween rischia di fare
forte concorrenza alle belle e consolanti feste
cristiane del 1 e 2 novembre.
I POKÉMON
Questo gioco, prodotto nel Giappone dalla ditta Nintendo
e influenzato dalla “mistica” giapponese (pagana),
riporta un immenso successo commerciale mondiale: alla
base una collana d’immagini collezionabili, poi cartoni
animati, riviste…
Il successo è grande
anche in Italia se consideriamo che gli sono consacrati
non meno di 500 siti internet. Ma cosa è questo gioco?
MOSTRI DA COMBATTIMENTO
“Pokémon” viene da
“pocket monster” (mostri tascabili).
I pokémon sono difatti
delle creature irreali, mescolanza di caratteristiche
animali, vegetali, minerali, psichiche…
Gli eroi (due
bambini e una bambina senza famiglia) devono
catturare questi mostri e ammaestrarli alla lotta.
Ogni mostro possiede la
propria tecnica di combattimento: per esempio Pikachu
sfinisce i suoi avversari tramite elettrochoc fulminei,
Kadabra manda “onde di energia mentale alfa” che
provocano violenti dolori di testa al nemico, Tentacool
ferisce col suo acido pungente, Psyduck combatte con i
poteri della psicocinesi e Drowzee divora i sogni del
suo avversario.
Che brutti nomi,
direte.
Ma le immagini sono più
brutte ancora: una vera gara di laidezza: voluta
sproporzione delle forme, mescolanza contro natura dei
tre regni naturali, mostruosità come Exeggutor e Dodrio
che hanno tre teste, Machamp che ha quattro braccia,
ecc.
D’altra parte i pokémon
familiarizzano il bambino con l’argomento della
clonazione: per esempio Kabuto è presentato come
“risorto da un fossile”, Mewtwo è stato “creato da uno
scienziato dopo anni di orrenda congiunzione genetica e
esperimenti d’ingegneria sul DNA”.
Vedendo che i pokémon
possono essere clonati, l’idea del clonaggio può
insinuarsi così agevolmente nella mente dei bambini.
L’evoluzionismo non è
dimenticato: molti pokémon hanno infatti la facoltà di
trasformarsi in un essere più potente.
A questo proposito,
notiamo nel gioco una forte insistenza sulla “potenza”,
la volontà di dominare a scapito di quelli che sono
“orribilmente deboli”.
C’è in questo gioco una
specie di culto della forza che ci ricorda un po’ i
“giochi” dei gladiatori dei circhi romani.
La vita dei pokémon si
riassume a una lotta la cui sola legge è quella della
giungla, del mondo pagano senza la carità: la legge del
più forte.
Viene così evidenziata
la potenza distruttrice dei pokémon (come l’orrendo
pesce-serpente Gyarados “capace di distruggere intere
città”).
Un insegnante
britannico si è interessato al fenomeno “pokémon”
appunto dopo aver sentito durante una partita le
esclamazioni bellicose dei bambini: “sei ipnotizzato”,
“ti anniento”, “sei posseduto” o ancora “ti trasformo”.
Bella moralità!
OCCULTISMO
Se poi osserviamo il
lessico e il codice comportamentale di questo gioco,
troviamo non poche somiglianze con il mondo
dell’occultismo, per esempio “parodie di rituali
iniziatici con acquisto di poteri magici che permettono
di dominare”.
I pokémon fanno
frequente riferimento a elementi ispirati dalle
religioni pagane (per esempio, Suicune pretende
essere la reincarnazione dei venti del nord) o dal
mondo della magia .
Non è a caso che la
società commercializzatrice di questi articoli si chiama
“Wizards of the Coast, Inc.”, cioè “Stregoni della
Costa”.
UN GIOCO PERICOLOSO
Oltre le 151 carte che
i bambini comprano e si scambiano nei cortili di
ricreazione, l’attività essenziale si realizza con i
videogiochi e i cartoni animati.
Nel 1997, l’emissione
in Giappone di una serie di pokémon ha provocato non
pochi ricoveri di bambini per crisi epilettiche.
E non sono mancati tra
i fanciulli i casi di incubi legati direttamente a
questi mostri.
Notiamo “en passant”
che i pokémon e prodotti annessi hanno reso più di
cinque miliardi di dollari in tre anni!
E di continuo vengono
inventati sèguiti al gioco.
I bambini sono quindi
sollecitati senza tregua a comprare.
C’è qui indubbiamente
un potente mezzo per sviluppare nei bambini lo spirito
consumistico.
IDENTIFICAZIONE
L’insegnante britannico
menzionato sopra si è interessato al linguaggio dei
pokémon; questi sono capaci di articolare una sola
parola: il proprio nome.
Egli ha osservato che,
giocando, i bambini ripetono questi nomi e si
identificano a un pokémon, come quel bimbo di tre anni
che quasi in trance nel perseguire un coetaneo,
proferiva con voce molto grave: “Bulbasaur attacca,
Bulbasaur, Bulbasaur!”.
Così secondo questo
studioso inglese, tramite ciò che appare come una forma
d’invocazione, i bambini potrebbero rendersi a poco a
poco più ricettivi a delle trasformazioni della
personalità e perfino a degli influssi diabolici.
Possiamo quindi
sospettare ragionevolmente negli inventori di questo
gioco una volontà di tralasciare la cultura cristiana e
il suo orientamento verso il Bene, il Vero e il Bello
(“splendore del vero”) per indottrinare i fanciulli
alla “mistica” della new age, al suo sistema di
credenze, al mondo occulto per il quale i pokémon
sembrano davvero adempiere un ruolo d’iniziazione.
IL SEGUITO…
Inoltre un seguito si sta già preparando: i Digimon, i
mostri digitali; si chiamano con i nomi “poetici” di
Ogremon, Tyrannomon, Metalgreymon, ecc.
Con loro, ancora un
passo avanti nell’orrore!
HARRY POTTER
Difficile ignorare
questo nome onnipresente, che rappresenta un
impressionante successo librario planetario, con gli
ormai più di 116 milioni di libri stampati in cinque
anni, diffusi in 200 nazioni e tradotti in 47 lingue.
La saga, creata dalla
scozzese Joanne Kathleen Rowling nel 1997, conta già
quattro titoli: Harry Potter e la Pietra filosofale,
Harry Potter e la Camera dei segreti, Harry Potter e il
Prigioniero di Azkaban, Harry Potter e il Calice di
fuoco.
Quest’ultimo è uscito
il giorno di Natale 2000 a mezzanotte (per caso?)
con una prima tiratura di 3,8 milioni negli USA (3
milioni venduti il primo week-end!).
Un immenso successo
corroborato da Hollywood che ha già trasformato in film
il primo volume grazie al lavoro di Chris Columbus.
Tralasciamo il film,
che riporta anche un colossale successo, per andare
direttamente alla fonte: i libri.
CHI È HARRY POTTER?
Harry è un ragazzino di
11 anni (invecchia di un anno con ogni volume e avrà
quindi 17 anni nel settimo e ultimo libro previsto).
Orfano di padre e di
madre, vive dagli zii.
Impara un giorno che è
il figlio di un mago e di una strega assassinati dal
terribile Voldemort, “il Signore delle tenebre”, il cui
nome nella saga viene pronunciato stentatamente, per lo
più sostituito da “Tu-Sai-Chi” (allusione all’usanza
ebraica di non pronun- ciare il nome di Iaveh? Ma qui
sembra si tratti piuttosto del diavolo…).
Il piccolo Harry è
scappato alla follia omicida di Voldemort, ma gli è
rimasta sulla fronte una cicatrice in forma di saetta
che lo fa soffrire quando si avvicina Voldemort.
Le bacchette magiche di
Harry e di Voldemort sono gemelle: contengono ambedue
una piuma della stessa fenice.
Dopo aver preso
coscienza della sua natura di mago, Harry viene invitato
a recarsi nel collegio di Hogwarts, famosa scuola di
stregoneria dove incontra due altri allievi, Ron Weasley
e Hermione Granger, che ormai saranno i suoi compagni di
scuola e di avventure.
IMMENSI LIBRI
Se il primo volume
aveva 296 pagine, il secondo 310, il terzo 368, il
quarto ne ha 627.
Come mai i nostri
ragazzini, che leggono con sempre più fatica in questa
civiltà dell’audiovisivo, riescono a divorare tante
pagine?
Vengono stranamente
affascinati da questa sottile miscela di naturale e di
preternaturale, di reale e d’irreale, di concreto e di
magico, di antico e di moderno.
Il problema è che lo
spirito di questi libri è uno spirito anticristiano: una
descrizione ammaliatrice dell’Impero delle Tenebre.
UN MONDO SENZA DIO
Nel collegio di
Hogwarts, tutta la vita è impregnata di magia.
I professori sono tutti
maghi o streghe, per esempio la professoressa McGranitt
abile a metamorfosarsi in gatto.
I libri di testo sono
tutti magici: Manuale degli incantesimi, Storia della
magia, Guida pratica alla trasfigurazione per
principianti, Le forze oscure: guida all’autoprotezione,
ecc.
Ovviamente, le uniche
lezioni seguite dagli scolari sono per imparare a fare
bevande magiche, a gettare dei sortilegi, a trasformare
delle cose, a difendersi contro la magia nera e altre
pratiche di magia e di stregoneria.
Nessun altro
insegnamento: siamo in pieno “fondamentalismo” magico.
Perfino i giochi sono
magici: il gioco ufficiale di Hogwarts è il quidditch:
una specie di football aereo su manici di scopa (arnese
tradizionale del folklore stregonesco).
I soli riferimenti
religiosi presenti nei quattro volumi sono la semplice
evocazione delle feste di Natale e di Pasqua ridotte a
un buon pranzo, uno scambio di regali e un periodo di
ferie.
Appare fugacemente il
fantasma di un “monaco piccolo e grasso”.
Invece Halloween è
davvero la grande festa della scuola.
Nel quarto tomo, in
occasione del S. Natale, l’autrice ci mostra un elmo
vuoto che canta una parte delle parole del “Venite
fedeli”; le lacune vengono colmate da rime inventate
“tutte decisamente maleducate”. Festa e canto sacro
vengono così tranquillamente profanati.
In questo quarto
volume, una chiesa è menzionata per la prima volta, ma,
lo vedremo dopo, per una scena che ha i caratteri di un
sacrificio satanico!
UN’INIZIAZIONE AL MALE
Harry Potter non va in
collegio per imparare innocenti giochi di magia bianca,
intesa come l’abilità dei prestigiatori, ma per imparare
i vari sortilegi, metamorfosi, altrettante pratiche che
lo renderanno superiore ai “Babbani” (i non stregoni,
disprezzati perché sprovvisti di poteri magici).
Apparentemente ci
potrebbe sembrare di essere sulla scia inoffensiva delle
antiche fiabe (rendersi invisibile, far apparire
dell’oro, ringiovanire o invecchiare, ecc.); e
questo contribuisce al fascino di questa saga.
Ma non è così.
In effetti, leggendo
una fiaba tradizionale ci accorgiamo subito di essere in
un mondo puramente immaginario, un mondo “fantastico” in
cui ci sono fate, streghe, gnomi, ecc., un mondo di
sogno che non incide sulla vita reale del lettore.
Invece con Harry Potter
assistiamo ad una specie di incarnazione del magico nel
mondo normale.
Harry Potter e i suoi
amici sono bambini del nostro secolo, tipicamente
“british” che, fuori dell’anno scolastico, raggiungono
le loro famiglie che abitano le città “normali” in mezzo
ai “Babbani”.
Il messaggio implicito
è chiaro: i poteri magici, l’essere mago o strega è un
privilegio, un dono speciale, qualcosa di positivo, un
po’ come il battesimo e la grazia sono un privilegio del
cristiano sul non cristiano.
MAGIA E RELIGIONE
Occorre qui rivolgere
uno sguardo cristiano alla magia, appoggiandosi sulla
sacra teologia.
La magia appartiene ai
peccati contro il primo comandamento, accanto
all’idolatria (con la quale una creatura viene
onorata come Dio).
È un peccato di
superstizione in senso stretto, in quanto attribuisce ad
una creatura “poteri che, secondo l’ordine della natura
e della grazia essa [questa creatura] non ha”.
E questa “superstizione
in senso stretto si commette con la divinazione e la
stregoneria (vana osservanza)”. Lo stesso teologo
ci dà anche la seguente precisazione: “riguardo al grado
della colpa, deve notarsi che la divinazione e la vana
osservanza sono in sé peccati molto gravi, contenendo
una esplicita o implicita invocazione del demonio.”.
Spieghiamo brevemente
le cose: divinazione e vana osservanza sono due specie
della superstizione, la prima mira al conoscere, la
seconda all’agire.
“La divinazione è
l’invocazione espressa o tacita del demonio per ottenere
la conoscenza di cose nascoste, occulte o segrete.”
Il teologo Prümmer ci
spiega la ragione della malizia della divinazione:
“Siccome la conoscenza di queste cose non si ha nè per
le forze naturali dell’uomo, nè da Dio, nè dagli angeli
buoni […] si deve concludere che ogni divinazione si fa
per opera diretta o indiretta del demonio.”
Quanto alla vana
osservanza, è un ricorso superstizioso, in vista di un
effetto, a dei mezzi in sé inadeguati (per esempio
portare un amuleto contro tale malattia).
Si riduce alla vana
osservanza la magia che è, esclusi i semplici giochi di
prestigio, “ars operandi mira ope dæmonis”, cioè l’arte
di operare delle cose mirabili tramite il concorso (implicito
o esplicito) del demonio. Purtroppo il mondo di
Harry Potter e dei suoi amici nel castello di Hogwarts,
e anche un po’ quando sono in vacanza, è imbevuto
totalmente di questi peccati di superstizione.
MAGIA DAPPERTUTTO
Prendiamo qualche
esempio.
Per la divinazione, nel
terzo volume, vediamo la professoressa Cooman spiegare a
Harry, Ron e Hermione il programma annuale di
divinazione: lettura delle foglie di tè, lettura della
mano (chiromanzia), infine della sfera di
cristallo (cristallomanzia).
Per quanto riguarda la
magia, i bambini non soltanto la studiano, ma anche la
praticano molto spesso, per esempio Hermione usa un
incantesimo di levitazione per fare volare una piuma e
il sortilegio “Petrificus totalus” per paralizzare un
coetaneo.
D’altra parte, nel
secondo volume, si dice che “all’insaputa dei
professori, fra gli studenti [di Hogwarts]
prendeva piede un fiorente commercio di talismani,
amuleti e altre protezioni”.
Anche i malefici più
“neri” vengono insegnati a Hogwarts (e usati
soprattutto nel quarto volume): l’“Imperius”, il
“Cruciatus” e il terribile “Ava Kedavra… l’Anatema che
uccide”, contro il quale “non c’è contromaledizione”.
È vero che gli studenti
hanno l’ordine di non usare questi malefici ordinati a
nuocere, ma… chi sa se obbediranno?
Imparano le “contromaledizioni”,
cioè lottare contro Satana con le sue stesse armi.
Come siamo lontani
dallo spirito cristiano!
San Tommaso d’Aquino ci
ammonisce: “L’uomo non ha ricevuto il dominio sui demoni
per potersene servire come vuole, ma deve avere con essi
una guerra dichiarata.
Perciò in nessun modo è
lecito all’uomo ricorrere all’aiuto dei demoni con
accordi taciti o espressi”.
Nei quattro libri,
scopriamo una progressione, non soltanto nel numero
delle pagine, ma anche nel grado di magia e di orrore:
le avventure di Harry Potter in mezzo a mostri diversi,
vampiri, fantasmi, mangiamorti, ecc. appaiono sempre più
terrificanti e sanguinose.
IL BENE E IL MALE
D’altra parte, nelle
vecchie fiabe che hanno un reale valore educativo, c’è
sempre Il mondo tenebroso di Harry un chiaro contrasto
tra i buoni e i cattivi; il bene vi è sempre premiato e
il male castigato.
Potrebbe sembrare così
anche nella saga di J. K. Rowling in cui vediamo una
lotta tra il campo dei “buoni” (Harry, i suoi amici,
il direttore della scuola, il Ministero della magia)
e quello dei cattivi (Voldemort, i mangiamorti, Draco
Malfoy, etc.) ma in realtà i parametri morali sono
capovolti perché i buoni ricorrono alle stesse armi dei
cattivi (magia, stregoneria).
Di più “il male non è
mai davvero vinto e il bene non prevale – e solo
apparentemente – che grazie a brutti e cattivi mezzi”.
Va notato anche che il
quarto tomo ci mostra il “buon” Harry mentre pesta degli
scarabei, immaginando che ciascuno abbia la faccia del
professore Piton che egli odia.
I buoni, come i
cattivi, non esitano a ricorrere alla menzogna o ancora
alla disobbedienza.
Interrogato da un
giornalista sulla morale di Harry Potter, don Amorth,
l’esorcista di Roma, rispondeva: “Le regole si possono
facilmente infrangere se non sostengono i propri
interessi; mentire è giustificato, efficace per
raggiungere il proprio scopo”.
DALL’ESOTERISMO AL
SATANISMO
Il quarto tomo è il
peggiore: i sortilegi si moltiplicano, diventano
facilmente malefici, fino alla tragedia sanguinosa del
trentaduesimo capitolo: uno stregone nero, Codaliscia,
uccide un compagno di Harry in un cimitero davanti ai
suoi occhi.
Poi ha luogo un rituale
satanico, durante il quale il terrificante Voldemort
riunisce il suo spirito a un corpo umano, dando così a
se stesso una nuova vita.
In questo rituale
satanico, assolutamente orribile, una specie di bambino
mostruoso viene gettato vivo in un calderone bollente
con le ossa di una tomba profanata e un po’ di sangue di
Harry, il tutto con delle formule che sembrano ricordare
in modo blasfemo i grandi misteri della Fede cattolica…
Lo scrittore e pedagogo
francese Yves Chiron dichiara con franchezza dopo avere
letto i quattro volumi di Harry Potter: “non ho che una
grande fretta: sbarrazzarmene perché i miei figli non ci
cadano sopra”. Pienamente d’accordo con questa
dichiarazione, siamo profondamente delusi dalle
incredibili parole del “religiologo” M. Introvigne: “Chi
critica il film [di H. Potter] assume
l’atteggiamento talebano di rifiutare ogni forma
culturale che non sia religiosa”.
Il Signor Introvigne è
completamente fuori strada: se rifiutiamo e condanniamo
la saga di H. Potter, non è perché non sia una cultura
religiosa, la rifiutiamo perché è una cultura religiosa
profondamente falsa in quanto fa l’apologia della
superstizione magica, peccato contro il primo precetto
del Decalogo, “religione” espressa o tacita di Satana.
“Non esiste una magia
buona. La magia bianca praticata da Harry Potter e la
magia nera […] sono entrambe nelle mani di Satana”, dice
ancora il Padre Amorth.
CONCLUSIONE
È palese che Halloween,
i pokémon e Harry Potter hanno lasciato la scia del
“fantastico” classico nel quale il bene veniva sempre
ricompensato e il male punito, per pascolare sui prati
avvelenati delle scienze occulte, dell’esoterismo e
perfino del satanismo.
Mentre la fiaba
classica mostra il magico come qualcosa di puramente
immaginario, d’irreale, di lontano, i pokémon, ma
soprattutto Halloween e i libri di Harry Potter hanno
uno scopo chiaramente pedagogico, “catechistico”: si
tratta di trasmettere nuove conoscenze, la conoscenza (la
“gnosis”) dei misteri e poteri magici invece della
conoscenza dei misteri, delle verità e dei sacramenti
della Fede.
Questa volontà
pedagogica è palese: basta vedere le scuole che ormai
sempre di più organizzano la festa di Halloween (allorché
tende a scomparire la festa pubblica del S. Natale…),
utilizzano i libri di J. K. Rowling come libri di testo,
incoraggiati dall’incomprensibile atteggiamento delle
librerie “cattoliche” (per esempio a Torino le
Paoline e la LDC nel Valdocco di don Bosco) che
propongono questi libri.
A questo proposito va
notato che l’autrice ha già dato via libera a un editore
per la traduzione in greco antico e in latino del suo
primo volume.
Non mi sembra
irragionevole vedere in ciò un progetto per accrescere
l’“autorità” di questi libri, facendoli entrare in un
certo senso nel mondo scelto della cultura greco latina
che è anche quello delle due grandi lingue sacre del
cristianesimo.
ALLA SCUOLA DI HARRY
È un fatto che il
lettore di Harry Potter, giovane o no (circa il 30
per cento dei lettori sarebbero degli adulti), senza
forse accorgersene, entra nella scuola di Hogwarts e
riceve ogni anno un programma di studio molto completo
sulla nuova religiosità magica profondamente
anticristiana, presentata come qualcosa di facile,
normale, tanto più affascinante che i libri sono scritti
con un reale talento, una prodigiosa immaginazione, una
conoscenza perfetta della psicologia giovanile e del
mondo scolaresco.
Per confermare questo
impatto pedagogico, possiamo citare il titolo di un
libro appena uscito l’anno scorso e che è già alla sua
quarta edizione italiana: Manuale per apprendisti maghi.
Guida al magico mondo
di H. Potter (49).
Il libro dà molte
informazioni alla portata dei ragazzi su tanti
argomenti: da “amuleto” a “zombie”, sfila tutta la
panoplia delle arti magiche, presentate come una cosa
anodina; non manca nemmeno all’articolo “maledizione”
un’invocazione diretta del demonio che preferisco non
citare in questo articolo.
Dobbiamo constatare che
assistiamo, ahimè, sotto l’apparenza d’innocenti
divertimenti giovanili, a una vera offensiva contro il
cristianesimo.
La strategia potrebbe
essere così descritta: sostituire furtivamente le feste
cristiane con feste neopagane (Halloween),
trasformare i comportamenti dei fanciulli cristiani
tramite il gioco (i pokémon) e i nuovi
eroi-modelli legati al mondo dell’esoterismo e della
stregoneria (Harry Potter).
Di nuovo siamo in pieno
combattimento delle “Due Città”: quella del mondo e di
Satana contro quella di Dio.
RUOLO DEI GENITORI
Avvertiamo il serio dovere di mettere in guardia i
genitori a proposito di Halloween, dei pokémon e della
saga di Harry Potter, perché questa volta il grande
Stratega delle Tenebre ha portato l’assalto contro il
baluardo più prezioso e più vulnerabile della
Cristianità: le menti e i cuori dei bambini e dei
ragazzi; si tratta di far perdere il gusto per il Bello,
il Puro, il Vero, il Bene, abituando a poco a poco
bambini e ragazzi a cose laide, orrende, spaventose,
mostruose.
Il magico deve
diventare una cosa normale.
La dottrina cristiana e
la pratica delle virtù cristiane devono lasciare il
posto alle dottrine occultistiche e alla ricerca dei
poteri magici. Il culto di Dio tramite l’adorazione e la
preghiera deve essere rimpiazzato dalle formule di
incantesimi e di sortilegi che non sono altro che
preghiere a Satana.
REAGIRE
Allora tutto è perduto?
No.
Bisogna reagire
affidandoci totalmente all’Onnipotente e
all’Ausiliatrice che già in anticipo schiacciò il capo
del Principe della magia.
Cosa fare in concreto,
dopo la preghiera che è la cosa principale?
Potrebbe essere
l’argomento di un altro articolo.
Ma diciamo già che non
basta condannare Halloween, i pokémon, H. Potter, ecc.
Occorre anche fare un
grande sforzo per vivere e trasmettere il patrimonio
splendido – e vero – della nostra Santa Religione.
È sicuro che la
desertificazione delle chiese facilita l’introduzione e
la diffusione di feste come Halloween. D’altra parte, è
necessario più che mai, per impedire l’irrompente
propagazione di giochi come i pokémon, di proporre ai
bambini giochi buoni, interessanti e veramente
educativi, favorendo l’apprendimento delle virtù
naturali (e anche soprannaturali).
Riguardo alla lettura,
se vogliamo proteggere i bambini e i ragazzi contro i
libri avvelenati dall’occultismo, occorre nutrire le
giovani anime con le verità bellissime di una catechesi
integra e tradizionale.
Bisogna anche leggere
loro e far loro leggere buoni libri contenenti belle
storie divertenti e educative, dando largo spazio alla
Storia sacra, ai Vangeli, alle biografie dei santi che
ci mostrano il vero meraviglioso: quello che Dio compie
con sovrabbondante ricchezza nelle anime dei suoi amici,
andando tante volte fino ai miracoli, infinitamente più
veri, più belli di tutto il corteo di sortilegi,
divinazioni e prodigi che sa compiere il demonio per i
suoi servi per portarli più agevolmente nel suo Regno di
Tenebre per sempre.
Dio ci dice nella Sacra
Scrittura: “Non ci sia in mezzo a te […] chi fa
l’indovino o predice le sorti, né augure, o mago, né chi
fa incantesimi, o consulta gli spettri o gli spiriti, né
chi evoca lo spirito dei morti. Chiunque pratica queste
cose è in abominio davanti al Signore […].
Quanto a noi, fedeli a
queste parole, scegliamo risolutamente il Regno di Dio,
Regno del Bene, del Vero e del Bello, Regno di vera
fede, di pura speranza e di mite carità.
FACCIAMO I CONTI IN
TASCA AD HALLOWEEN
Quanto sborsano in media gli americani per celebrare
degnamente la festa delle streghe e degli spiriti?
La National Retail
Federation ha rilasciato negli ultimi giorni la sua
analisi sul mercato di Halloween 2004
per quanto riguarda il territorio statunitense. Si
prevede che quest’anno gli americani spenderanno circa
3,12 miliardi di dollari rispetto ai 2,96 dello scorso
anno. L’acquirente tipo pianifica di sborsare 43,57
dollari con medie di 15,21 per costumi e 14,83 per
caramelle (ricordiamo che negli Usa è usanza regalare
dolci e canditi ai bambini mascherati che bussano alla
porta urlando trick or treat! ).
Halloween si afferma
come seconda festa annua per quanto riguarda le
decorazioni in casa e fuori con il 61,8 percento dei
consumatori che prevede di addobbare casa con zucche,
fantasmini e ragnatele.
Altre cifre? Eccole:
Più del 54% delle persone fra i 18 e i 24 anni di età
prevede di indossare un costume e poco meno (50,6 %)
intende organizzare o recarsi a un party mentre ben
l’82,7% degli over 55 prepareranno mucchi di dolciumi
per gli spiriti e le streghette che invaderanno le loro
magioni.
Nonostante questa
enorme risonanza Halloween, a causa della sua natura di
festa “priva di regali”, rimane solo al sesto posto
nella classifica delle feste annuali per spesa dietro
Natale, San Valentino, Pasqua, Giorno della Mamma e
Giorno del Papà.
In Cristo mio Re
Devis Dazzani
(Fondatore di Profezie On Line)