Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Fumo di satana
 

Il fumo di satana

 

di Sergio Russo

 
In questo interessante dibattito che da giorni tiene banco sui principali siti e blog cattolici, desidero apportare il mio personale contributo per due semplici motivi:

- primo: mi sento un po’ “chiamato in causa”, avendo io recentemente scritto un libro, intitolato appunto “Il fumo di satana” (a cui accennerò brevemente – offrendone la soluzione in esso contenuta – nella parte conclusiva di questo intervento);

- secondo: è oramai da svariati anni che sono un appassionato studioso della cosiddetta “teologia della storia”, disciplina che – nata dalla convinzione che sia proprio Gesù Cristo il Signore della storia umana – cerca di localizzare (attraverso: segni dei tempi, correnti di pensiero, accadimenti politici, ecc.), l’esatta direzione verso cui stanno andando, sia il mondo, in generale, che la Chiesa, in particolare.

Una cosa mi sembra di averla ben capita: di fronte ad un qualsiasi problema (anche quelli apparentemente insolubili) se ne cerca la soluzione: prima nell’ambito del buon senso, dopo, nell’ambito razionale e conoscitivo e poi, per ultimo, nell’ambito trascendente.

Ai nostri giorni, all’indomani del profetico discorso pronunciato da Paolo VI nel 1972: «… Nella Chiesa di oggi da qualche fessura è entrato il fumo di satana nel tempio di Dio.», noi tutti possiamo costatare come ciò si sia purtroppo tragicamente avverato.

Dunque, come fare per rimediare?

Applicando il metodo sopra accennato: in un locale invaso dal fumo – anche se questo “locale” sia veramente un po’ speciale, anzi, il più sublime che il mondo abbia mai conosciuto, e cioè la santa Chiesa Cattolica – qual è la soluzione migliore da adottare per risolvere il problema?

Una buona madre di famiglia vi direbbe: aprite le finestre, in modo che esca il fumo che intossica e impedisce di vedere, ed entri invece la luce che purifica ed illumina.

Ora, la vera Madre di famiglia, di questa grande famiglia che è la Chiesa, pare proprio essere la Vergine Maria, come da sempre ha filialmente ritenuto il Magistero ecclesiale (Efeso, anno 431) fino ai giorni nostri (Vaticano II, anni 1962-65).

La gran Madre di Dio, per rimanere sempre all’esempio casalingo del “fumo in casa”, in questi ultimi tempi, ha quindi cominciato ad aprire delle meravigliose finestre, appunto per rimediare a quel demoniaco fumo penetrato da diverse fessure, che via via si stavano sempre più allargando … Nel 1978, apre dunque quella bellissima finestra che fu il pontificato di Giovanni Paolo II, il Papa “totus tuus” (“tutto tuo” cioè, di Lei, di Maria) che, guarda caso, inizia proprio il suo ministero petrino con quel famoso discorso: «Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!», il quale diverrà in seguito, quasi come il suo programma pastorale più rappresentativo.

A questo punto però, il Nemico è più che mai arrabbiato contro la Donna vestita di sole, ed architetta un diabolico piano per eliminare quel suo figlio prediletto.

Accade però, che nello stesso anno 1981, in cui satana si era illuso di cantar vittoria, con il mortale attentato a Giovanni Paolo II (13 maggio), Ella immediatamente apre un’altra meravigliosa finestra (25 giugno), su di un’altra parte del mondo, proprio alle soglie di quel regime ateo e disumano, che il dragone rosso era riuscito a mettere su, pian piano, fin dal lontano 1917: l’Unione Sovietica, assieme ai suoi paesi satelliti.

L’impero comunista dunque, le cui vicende successive noi tutti ben conosciamo, crollerà – quasi inattaccabili mura di Gerico – sulle proprie macerie, nel fatidico anno 1989.

Nonostante ciò, vi era poco da rallegrarsi, poiché il dragone infernale, fin dagli anni Sessanta, aveva parallelamente inoculato i suoi velenosi germi – sotto forma di contestazione, di sovvertimento, di rivoluzione, in una parola, col “modernismo” (nelle sue molteplici sfaccettature) – all’interno del cosiddetto “mondo occidentale”, tanto che questo ne fu interamente contagiato. Infatti, passato l’anno 1968, tutti poterono costatare quali nefande conseguenze, sia nella società civile, come pure all’interno della Chiesa stessa, erano venute allo scoperto.

Il pontefice Giovanni Paolo II – evidentemente sempre ben ispirato dalla Vergine Maria – non ci pensa su due volte, ed introduce nell’anno 2002 (primo papa nella storia della chiesa a fare una cosa simile) cinque nuovi misteri nel Santo Rosario, quelli della Luce – contro il fumo di satana – fumo, che nel frattempo aveva preso la forma di devastanti e seducenti eresie, le quali già da tempo circolavano nella Chiesa, un po’ a tutti i livelli. Il Santo Padre però, sapeva benissimo che tali inestricabili nodi gordiani si rompono soltanto con quella “divina spada”, che è la Immacolata sempre Vergine Maria, vincitrice di tutte le eresie.

Volle dunque il Papa, che tutto il popolo di Dio cominciasse a pregare – quasi sommesso, ma molto efficace esorcismo – contro le seguenti cinque temibili e camuffate eresie, che serpeggiavano oramai ampiamente tra molti fedeli, non risparmiando neppure ministri e pastori della Chiesa:

- col primo mistero, il Battesimo di Gesù, veniva rimesso in chiaro – contro una inconsistente, quanto vana (e moderna) teologia – che la mediazione ecclesiale è necessaria, che i Sacramenti sono essi canali privilegiati della Grazia Divina, in pari tempo ricordando quindi, che la Dottrina Cattolica non ha mai smesso di proclamare che: “non ha Dio per Padre, chi non ha la Chiesa per madre”!

- col secondo mistero, il primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana, veniva rimesso in chiaro che la gran Madre di Dio non è un “optional” del Cristianesimo (contro le derive protestanti), è Ella un fondamento costitutivo, necessario, per assorbire pienamente tutta la vita di Grazia, ed anche qui – come soleva ripetere Paolo VI – “non è cristiano, chi non è mariano”!

- col terzo mistero, l’annuncio del Regno di Dio, veniva rimesso in chiaro che: segni, prodigi e miracoli, non vengono concessi da Dio, perché il suo popolo li snobbi, oppure li ignori o, ancor peggio, li ridicolizzi; ma viceversa (contro un bècero clericalismo) essi devono invece essere tenuti in gran conto dal popolo di Dio, ed assai caldamente implorati!

- col quarto mistero, la trasfigurazione di Gesù, veniva ribadito che Egli non è un maestro (fosse pure il migliore) fra tanti altri maestri, delle altre religioni – contro un facile, quanto fatuo ecumenismo – è il Cristo Signore, e solo Lui: Dio da Dio (checché ne pensi l’islam), Luce da Luce (per quanto dica il buddismo), Dio vero da Dio vero (al di sopra di qualsiasi opinione induista)!

- col quinto mistero, l’istituzione della Santissima Eucarestia, veniva riaffermato (contro quell’empio appiattimento del sacro e contro quell’avvilente impoverimento della bella e santa liturgia) che Gesù Eucaristico rimane il centro vitale di tutto il Cristianesimo, come pure il dono più bello e sublime che il Signore abbia potuto fare alla sua Chiesa: “… è la Sacra Liturgia fonte e culmine di tutta la vita cristiana” ribadisce il Vaticano II in un suo documento!

In questa seconda parte del mio intervento, vengo ad indicare quale sia stata invece l’ultima “finestra” – in ordine di tempo – che la Celeste Condottiera ha aperto nella Chiesa, di modo che quel “fumo” debba via via sempre più indietreggiare, e finalmente sparire.

Siamo giunti nel 2007, e Benedetto XVI, con l’enciclica Summorum Pontificum, ridona all’intera Chiesa Cattolica la bellezza e la sacralità della Divina Liturgia, che il Nemico con ogni mezzo si era ingegnato di depredare e seppellire definitivamente.

Ma perché satana ce la tanto (e direi, soprattutto) contro la Liturgia? – Ricordiamoci che essa è non altro se non il supremo culto di adorazione verso il Dio vivo e vero – Ahimè. Se tutto ciò lo comprendessero anche molti ministri (i Sacerdoti) e pastori (i Vescovi) della Chiesa, noi tutti riporteremmo una decisiva vittoria contro il demonio.

La risposta a questa domanda va ricercata nel fatto che il diavolo vuole essere adorato: lui, al posto di Dio! D’altronde, egli lo ha detto chiaramente, anzi, in maniera esplicita: proprio quella volta, faccia a faccia con lo stesso Gesù Cristo, nel deserto!

Penso di non errare, nel cogliere una particolarissima ispirazione dello Spirito Santo, in questa magistrale frase di Benedetto XVI: «E’ nel rapporto con la Liturgia che si decide il destino della Fede e della Chiesa»!

Dunque, se è veramente il rapporto con la Liturgia a decidere sulla Fede della Chiesa (una volta di più vero è che “lex orandi, lex credendi”), allora ciò significa che il retto culto al Sommo Iddio, non può che essere di fondamentale e capitale importanza.

Il Nemico – oggigiorno presente sotto forma di correnti di pensiero e di modi di agire – compare altresì nella veste di anticristo e di antichiesa: quest’ultima apparendo “… simile a un agnello, che però parla come un drago (Ap 13,11)”.

Il Nemico pertanto, sa che gli rimane poco tempo per sferrare il suo “colpaccio”. Egli è fermamente intenzionato a “… sedere nel Tempio di Dio, additando se stesso come dio (san Paolo)”.

Proprio qui si inserisce il collegamento con il libro “Il fumo di satana”: questo consiste dunque in una antiliturgia, che molti fedeli, anche inconsapevolmente, stanno celebrando.

Ma quanto è credibile questa grave e forte e dirompente affermazione?

Ciò lo si vede soprattutto nei confronti della Santissima Eucarestia: attraverso due gesti eclatanti, che hanno oramai preso il posto (poiché generalizzatisi tra i fedeli) di altri due differenti gesti liturgici, precedentemente praticati nella Chiesa da secoli, se non da millenni: “… Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione stare nel luogo santo – chi legge comprenda – … (Gesù nei Vangeli)”.

Il primo gesto è la consuetudine di ricevere la sacra particola non più sulla lingua e dalle mani di un ministro consacrato, bensì di prenderla con le proprie mani e di … autocomunicarsi.

Ebbene, dov’è questa gran differenza?

Nella precedente prassi era ben chiaro che riceviamo il Signore Gesù come un dono, e dalle mani di Santa Madre Chiesa. Ora invece si pensa che il comunicarsi sia invece un nostro diritto, ciò sottolineato dal fatto che siamo proprio noi a “gestire” il Cristo, in maniera autonoma.

Non è comunque questo l’aspetto più sconcertante, in questa “nuova” prassi liturgica, bensì il fatto che per ogni Sacra Particola si lasci continuamente cadere a terra briciole e frammenti dell’ Ostia consacrata (prima infatti, il piattino posto sotto il mento del comunicando serviva a recuperare ogni qualsiasi Frammento eucaristico, anche minimo, che al termine della Comunione, veniva premurosamente consumato dal Sacerdote). Adesso invece, Briciole e Frammenti (nei quali – da sempre lo insegna la Dottrina Cattolica – è realmente presente nostro Signore Gesù cristo, con tutto il suo sacratissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità) cadono a terra, ed è calpestato, sacrilegamente schiacciato, nella più totale indifferenza!

E qui satana cosa c’entra? Egli oggi ha istillato nella società odierna l’errata convinzone che gli embrioni e i feti, non siano in realtà degli individui umani, ma degli ammassi di cellule, da trattare a proprio piacimento, esposti all’assoluto arbitrio della scienza: Embrioni e Feti (proprio come i Frammenti e le Briciole, si possono schiacciare, calpestare, manipolare, sperimentare …): tanto è riuscito ad ottenere satana, svegliamoci, prima che sia troppo tardi!

Il secondo gesto è la consuetudine di ricevere la Santissima Eucarestia (ciò che di più sacro abbia mai posseduto il consorzio umano) non più in ginocchio, ma in piedi.

E’ però per divina rivelazione che noi sappiamo che “ogni ginocchio si piega – dinnanzi al nostro Salvatore e Redentore, vincitore della morte – nei cieli, sulla terra e sotto terra”, essendo l’inginocchiarsi un significativo quanto eloquente gesto di adorazione.

Ma proprio i suoi fedeli non compiono più questo gesto! Cosa è successo dunque?

Può darsi che questo moderno cattolico sia finalmente diventato “adulto”, e possa così stare alla pari, di fronte al suo Dio? Che si senta forse partecipe con il primordiale urlo di Lucifero, il quale disse in faccia a Dio: «Non serviam! – Non ti servirò!»?

Speriamo che non sia così, purtroppo però, aleggiano forti sospetti, alimentati da … un momento: ma dov’è il Tabernacolo? Centro irradiante di ogni chiesa e vera pietra angolare nella Casa di Dio?

«… Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove lo hanno portato?”» Perché il Papa Pio XII pronunciò queste sconcertanti parole? A cosa si riferiva?

«Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare,

una barca che fa acqua da tutte le parti.

E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano.

La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano.

Ma siamo noi stessi a sporcarli!

Siamo noi stessi a tradirti ogni volta,

dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti.

Abbi pietà della tua Chiesa:

anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo.

Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra,

e Satana se la ride,

perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta;

spera che Tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa,

rimarrai per terra sconfitto.

Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi.

Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi.»

(Benedetto XVI)

Dal blog di Annalisa Colzi - 19 gennaio 2014


 Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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