In questo interessante dibattito che
da giorni tiene banco sui principali siti e blog
cattolici, desidero apportare il mio personale contributo
per due semplici motivi:
- primo: mi sento un po’ “chiamato in causa”, avendo io
recentemente scritto un libro, intitolato appunto “Il fumo
di satana” (a cui accennerò brevemente – offrendone la
soluzione in esso contenuta – nella parte conclusiva di
questo intervento);
- secondo: è oramai da svariati anni che sono un
appassionato studioso della cosiddetta “teologia della
storia”, disciplina che – nata dalla convinzione che sia
proprio Gesù Cristo il Signore della storia umana – cerca
di localizzare (attraverso: segni dei tempi, correnti di
pensiero, accadimenti politici, ecc.), l’esatta direzione
verso cui stanno andando, sia il mondo, in generale, che
la Chiesa, in particolare.
Una cosa mi sembra di averla ben capita: di fronte ad un
qualsiasi problema (anche quelli apparentemente
insolubili) se ne cerca la soluzione: prima nell’ambito
del buon senso, dopo, nell’ambito razionale e conoscitivo
e poi, per ultimo, nell’ambito trascendente.
Ai nostri giorni, all’indomani del profetico discorso
pronunciato da Paolo VI nel 1972: «… Nella Chiesa di oggi
da qualche fessura è entrato il fumo di satana nel tempio
di Dio.», noi tutti possiamo costatare come ciò si sia
purtroppo tragicamente avverato.
Dunque, come fare per rimediare?
Applicando il metodo sopra accennato: in un locale invaso
dal fumo – anche se questo “locale” sia veramente un po’
speciale, anzi, il più sublime che il mondo abbia mai
conosciuto, e cioè la santa Chiesa Cattolica – qual è la
soluzione migliore da adottare per risolvere il problema?
Una buona madre di famiglia vi direbbe: aprite le
finestre, in modo che esca il fumo che intossica e
impedisce di vedere, ed entri invece la luce che purifica
ed illumina.
Ora, la vera Madre di famiglia, di questa grande famiglia
che è la Chiesa, pare proprio essere la Vergine Maria,
come da sempre ha filialmente ritenuto il Magistero
ecclesiale (Efeso, anno 431) fino ai giorni nostri
(Vaticano II, anni 1962-65).
La gran Madre di Dio, per rimanere sempre all’esempio
casalingo del “fumo in casa”, in questi ultimi tempi, ha
quindi cominciato ad aprire delle meravigliose finestre,
appunto per rimediare a quel demoniaco fumo penetrato da
diverse fessure, che via via si stavano sempre più
allargando … Nel 1978, apre dunque quella bellissima
finestra che fu il pontificato di Giovanni Paolo II, il
Papa “totus tuus” (“tutto tuo” cioè, di Lei, di Maria)
che, guarda caso, inizia proprio il suo ministero petrino
con quel famoso discorso: «Aprite, anzi spalancate le
porte a Cristo!», il quale diverrà in seguito, quasi come
il suo programma pastorale più rappresentativo.
A questo punto però, il Nemico è più che mai arrabbiato
contro la Donna vestita di sole, ed architetta un
diabolico piano per eliminare quel suo figlio prediletto.
Accade però, che nello stesso anno 1981, in cui satana si
era illuso di cantar vittoria, con il mortale attentato a
Giovanni Paolo II (13 maggio), Ella immediatamente apre
un’altra meravigliosa finestra (25 giugno), su di un’altra
parte del mondo, proprio alle soglie di quel regime ateo e
disumano, che il dragone rosso era riuscito a mettere su,
pian piano, fin dal lontano 1917: l’Unione Sovietica,
assieme ai suoi paesi satelliti.
L’impero comunista dunque, le cui vicende successive noi
tutti ben conosciamo, crollerà – quasi inattaccabili mura
di Gerico – sulle proprie macerie, nel fatidico anno 1989.
Nonostante ciò, vi era poco da rallegrarsi, poiché il
dragone infernale, fin dagli anni Sessanta, aveva
parallelamente inoculato i suoi velenosi germi – sotto
forma di contestazione, di sovvertimento, di rivoluzione,
in una parola, col “modernismo” (nelle sue molteplici
sfaccettature) – all’interno del cosiddetto “mondo
occidentale”, tanto che questo ne fu interamente
contagiato. Infatti, passato l’anno 1968, tutti poterono
costatare quali nefande conseguenze, sia nella società
civile, come pure all’interno della Chiesa stessa, erano
venute allo scoperto.
Il pontefice Giovanni Paolo II – evidentemente sempre ben
ispirato dalla Vergine Maria – non ci pensa su due volte,
ed introduce nell’anno 2002 (primo papa nella storia della
chiesa a fare una cosa simile) cinque nuovi misteri nel
Santo Rosario, quelli della Luce – contro il fumo di
satana – fumo, che nel frattempo aveva preso la forma di
devastanti e seducenti eresie, le quali già da tempo
circolavano nella Chiesa, un po’ a tutti i livelli. Il
Santo Padre però, sapeva benissimo che tali inestricabili
nodi gordiani si rompono soltanto con quella “divina
spada”, che è la Immacolata sempre Vergine Maria,
vincitrice di tutte le eresie.
Volle dunque il Papa, che tutto il popolo di Dio
cominciasse a pregare – quasi sommesso, ma molto efficace
esorcismo – contro le seguenti cinque temibili e camuffate
eresie, che serpeggiavano oramai ampiamente tra molti
fedeli, non risparmiando neppure ministri e pastori della
Chiesa:
- col primo mistero, il Battesimo di Gesù, veniva rimesso
in chiaro – contro una inconsistente, quanto vana (e
moderna) teologia – che la mediazione ecclesiale è
necessaria, che i Sacramenti sono essi canali privilegiati
della Grazia Divina, in pari tempo ricordando quindi, che
la Dottrina Cattolica non ha mai smesso di proclamare che:
“non ha Dio per Padre, chi non ha la Chiesa per madre”!
- col secondo mistero, il primo miracolo di Gesù alle
nozze di Cana, veniva rimesso in chiaro che la gran Madre
di Dio non è un “optional” del Cristianesimo (contro le
derive protestanti), è Ella un fondamento costitutivo,
necessario, per assorbire pienamente tutta la vita di
Grazia, ed anche qui – come soleva ripetere Paolo VI –
“non è cristiano, chi non è mariano”!
- col terzo mistero, l’annuncio del Regno di Dio, veniva
rimesso in chiaro che: segni, prodigi e miracoli, non
vengono concessi da Dio, perché il suo popolo li snobbi,
oppure li ignori o, ancor peggio, li ridicolizzi; ma
viceversa (contro un bècero clericalismo) essi devono
invece essere tenuti in gran conto dal popolo di Dio, ed
assai caldamente implorati!
- col quarto mistero, la trasfigurazione di Gesù, veniva
ribadito che Egli non è un maestro (fosse pure il
migliore) fra tanti altri maestri, delle altre religioni –
contro un facile, quanto fatuo ecumenismo – è il Cristo
Signore, e solo Lui: Dio da Dio (checché ne pensi
l’islam), Luce da Luce (per quanto dica il buddismo), Dio
vero da Dio vero (al di sopra di qualsiasi opinione
induista)!
- col quinto mistero, l’istituzione della Santissima
Eucarestia, veniva riaffermato (contro quell’empio
appiattimento del sacro e contro quell’avvilente
impoverimento della bella e santa liturgia) che Gesù
Eucaristico rimane il centro vitale di tutto il
Cristianesimo, come pure il dono più bello e sublime che
il Signore abbia potuto fare alla sua Chiesa: “… è la
Sacra Liturgia fonte e culmine di tutta la vita cristiana”
ribadisce il Vaticano II in un suo documento!
In questa seconda parte del mio intervento, vengo ad
indicare quale sia stata invece l’ultima “finestra” – in
ordine di tempo – che la Celeste Condottiera ha aperto
nella Chiesa, di modo che quel “fumo” debba via via sempre
più indietreggiare, e finalmente sparire.
Siamo giunti nel 2007, e Benedetto XVI, con l’enciclica
Summorum Pontificum, ridona all’intera Chiesa Cattolica la
bellezza e la sacralità della Divina Liturgia, che il
Nemico con ogni mezzo si era ingegnato di depredare e
seppellire definitivamente.
Ma perché satana ce la tanto (e direi, soprattutto) contro
la Liturgia? – Ricordiamoci che essa è non altro se non il
supremo culto di adorazione verso il Dio vivo e vero –
Ahimè. Se tutto ciò lo comprendessero anche molti ministri
(i Sacerdoti) e pastori (i Vescovi) della Chiesa, noi
tutti riporteremmo una decisiva vittoria contro il
demonio.
La risposta a questa domanda va ricercata nel fatto che il
diavolo vuole essere adorato: lui, al posto di Dio!
D’altronde, egli lo ha detto chiaramente, anzi, in maniera
esplicita: proprio quella volta, faccia a faccia con lo
stesso Gesù Cristo, nel deserto!
Penso di non errare, nel cogliere una particolarissima
ispirazione dello Spirito Santo, in questa magistrale
frase di Benedetto XVI: «E’ nel rapporto con la Liturgia
che si decide il destino della Fede e della Chiesa»!
Dunque, se è veramente il rapporto con la Liturgia a
decidere sulla Fede della Chiesa (una volta di più vero è
che “lex orandi, lex credendi”), allora ciò significa che
il retto culto al Sommo Iddio, non può che essere di
fondamentale e capitale importanza.
Il Nemico – oggigiorno presente sotto forma di correnti di
pensiero e di modi di agire – compare altresì nella veste
di anticristo e di antichiesa: quest’ultima apparendo “…
simile a un agnello, che però parla come un drago (Ap
13,11)”.
Il Nemico pertanto, sa che gli rimane poco tempo per
sferrare il suo “colpaccio”. Egli è fermamente
intenzionato a “… sedere nel Tempio di Dio, additando se
stesso come dio (san Paolo)”.
Proprio qui si inserisce il collegamento con il libro “Il
fumo di satana”: questo consiste dunque in una
antiliturgia, che molti fedeli, anche inconsapevolmente,
stanno celebrando.
Ma quanto è credibile questa grave e forte e dirompente
affermazione?
Ciò lo si vede soprattutto nei confronti della Santissima
Eucarestia: attraverso due gesti eclatanti, che hanno
oramai preso il posto (poiché generalizzatisi tra i
fedeli) di altri due differenti gesti liturgici,
precedentemente praticati nella Chiesa da secoli, se non
da millenni: “… Quando dunque vedrete l’abominio della
desolazione stare nel luogo santo – chi legge comprenda –
… (Gesù nei Vangeli)”.
Il primo gesto è la consuetudine di ricevere la sacra
particola non più sulla lingua e dalle mani di un ministro
consacrato, bensì di prenderla con le proprie mani e di …
autocomunicarsi.
Ebbene, dov’è questa gran differenza?
Nella precedente prassi era ben chiaro che riceviamo il
Signore Gesù come un dono, e dalle mani di Santa Madre
Chiesa. Ora invece si pensa che il comunicarsi sia invece
un nostro diritto, ciò sottolineato dal fatto che siamo
proprio noi a “gestire” il Cristo, in maniera autonoma.
Non è comunque questo l’aspetto più sconcertante, in
questa “nuova” prassi liturgica, bensì il fatto che per
ogni Sacra Particola si lasci continuamente cadere a terra
briciole e frammenti dell’ Ostia consacrata (prima
infatti, il piattino posto sotto il mento del comunicando
serviva a recuperare ogni qualsiasi Frammento eucaristico,
anche minimo, che al termine della Comunione, veniva
premurosamente consumato dal Sacerdote). Adesso invece,
Briciole e Frammenti (nei quali – da sempre lo insegna la
Dottrina Cattolica – è realmente presente nostro Signore
Gesù cristo, con tutto il suo sacratissimo Corpo, Sangue,
Anima e Divinità) cadono a terra, ed è calpestato,
sacrilegamente schiacciato, nella più totale indifferenza!
E qui satana cosa c’entra? Egli oggi ha istillato nella
società odierna l’errata convinzone che gli embrioni e i
feti, non siano in realtà degli individui umani, ma degli
ammassi di cellule, da trattare a proprio piacimento,
esposti all’assoluto arbitrio della scienza: Embrioni e
Feti (proprio come i Frammenti e le Briciole, si possono
schiacciare, calpestare, manipolare, sperimentare …):
tanto è riuscito ad ottenere satana, svegliamoci, prima
che sia troppo tardi!
Il secondo gesto è la consuetudine di ricevere la
Santissima Eucarestia (ciò che di più sacro abbia mai
posseduto il consorzio umano) non più in ginocchio, ma in
piedi.
E’ però per divina rivelazione che noi sappiamo che “ogni
ginocchio si piega – dinnanzi al nostro Salvatore e
Redentore, vincitore della morte – nei cieli, sulla terra
e sotto terra”, essendo l’inginocchiarsi un significativo
quanto eloquente gesto di adorazione.
Ma proprio i suoi fedeli non compiono più questo gesto!
Cosa è successo dunque?
Può darsi che questo moderno cattolico sia finalmente
diventato “adulto”, e possa così stare alla pari, di
fronte al suo Dio? Che si senta forse partecipe con il
primordiale urlo di Lucifero, il quale disse in faccia a
Dio: «Non serviam! – Non ti servirò!»?
Speriamo che non sia così, purtroppo però, aleggiano forti
sospetti, alimentati da … un momento: ma dov’è il
Tabernacolo? Centro irradiante di ogni chiesa e vera
pietra angolare nella Casa di Dio?
«… Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la
lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena,
in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove
lo hanno portato?”» Perché il Papa Pio XII pronunciò
queste sconcertanti parole? A cosa si riferiva?
«Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta
per affondare,
una barca che fa acqua da tutte le parti.
E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che
grano.
La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci
sgomentano.
Ma siamo noi stessi a sporcarli!
Siamo noi stessi a tradirti ogni volta,
dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti.
Abbi pietà della tua Chiesa:
anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo.
Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra,
e Satana se la ride,
perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella
caduta;
spera che Tu, essendo stato trascinato nella caduta della
tua Chiesa,
rimarrai per terra sconfitto.
Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e
puoi rialzare anche noi.
Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti
noi.»
(Benedetto XVI)Dal blog
di Annalisa Colzi - 19 gennaio 2014 |