LEZIONE SULLA CADUTA
DEGLI ANGELI CITANDO
L'APOCALISSE?
INSEGNANTE DI
RELIGIONE SOSPESA!
Scrive al Papa il
quale la incoraggia
all'impegno
educativo volto alla
formazione umana e
cristiana delle
giovani generazioni
di Mauro Faverzani
Se il prof. Joseph
Ratzinger, anziché
svolgere il ministero
petrino come Papa
Benedetto XVI, fosse
stato docente di
religione,
probabilmente avrebbe
rischiato d'esser
sospeso
dall'insegnamento
della materia. Il
motivo, per certi
soloni, sarebbe sin
troppo chiaro: avrebbe
commesso la "colpa"
d'aver citato, niente
meno, l'Apocalisse.
Lo ha fatto
pubblicamente infatti,
lo scorso 8 dicembre,
durante il
tradizionale Atto di
Venerazione
all'Immacolata in
piazza di Spagna, a
Roma. Non solo: ha
avuto altresì
l'"ardire" di spiegare
come tale Libro
descriva la Madonna ed
il drago rosso, ovvero
il demonio. E questo
la scuola laicista,
superlaicista,
iperlaicista, no, non
se lo può proprio
permettere. Tant'è
vero che ha punito la
maestra Cristina Vai,
sospesa
dall'insegnamento
della religione
cattolica perché
"colpevole" d'aver
tenuto a novembre,
presso la scuola
elementare Bombicci di
Bologna, una lezione
sulla caduta degli
angeli, proprio
utilizzando
l'Apocalisse.
Pare che tale
approccio abbia
"turbato" la solita
alunna molto sensibile
ed i soliti genitori
molto premurosi,
anziché aiutare la
figlia semmai a ben
inquadrare la
questione, han
preferito protestare
coi diretti superiori
della docente, molto
solerti poi
nell'intervenire. A
modo loro.
Il solito modo... La
notizia non ha avuto
l'eco mediatica che
avrebbe meritato e di
cui in altri casi
avrebbe sicuramente
goduto, stante anche
la raccolta-firme
immediatamente
attivata a livello
provinciale «contro
l'ideologizzazione
della scuola», nonché
la decisione di tanti
genitori di quella
classe di chiedere in
blocco, per protesta
contro la sospensione,
l'esonero dei propri
figli dalle ore di
religione.
Alcuni organi di
stampa locali ne hanno
comunque parlato,
perforando per lo meno
quel muro d'omertà, in
cui diversamente a
qualcuno sarebbe
piaciuto confinarla.
Nulla di cui stupirsi
in una società, in cui
– come ha scritto Luca
Doninelli su "il
Giornale" dello scorso
18 dicembre – è
«vietato dire Natale»
e ciò «dalle scuole
alle affissioni agli
auguri»; in una
società in cui, sempre
in nome di una
spocchiosa
"sensibilità",
l'insegnante di
Lettere di una scuola
media palermitana a
febbraio venne
condannata dal giudice
ad un mese per aver
punito il bulletto di
turno della sua
classe.
Stavolta, però, la
piega presa della
questione pare essere
un'altra: della
faccenda si è fatto
carico un parlamentare
del Pdl, Fabio
Garagnani, che ha
presentato
un'interpellanza per
il ripristino della
«legalità scolastica»,
ha chiesto che vengano
posti dei paletti al
dirigente scolastico
responsabile della
sospensione ed ha
prospettato un
esposto-denuncia per
abuso d'ufficio ai
danni dell'insegnante
colpita dal
provvedimento.
La quale, in una
missiva inviata al
Santo Padre, ha
raccontato l'accaduto
e lo ha ringraziato
per la sua battaglia
eroica contro lo
spirito nichilista
contemporaneo. Ed ora,
a dar manforte alla
maestra, è giunta la
risposta, scritta lo
scorso 2 dicembre
dalla Segreteria di
Stato vaticana a firma
di mons. Peter B.
Wells, assessore per
gli Affari Generali:
dalla missiva si
evince come Benedetto
XVI la incoraggi
sostanzialmente a
proseguire nella
professione, «svolta
con impegno e
dedizione», ad
infondere «un sempre
più generoso impegno
educativo volto alla
formazione umana e
cristiana delle
giovani generazioni»
ed impartisca la
Benedizione apostolica
non solo a lei, ma
anche – e «con
particolare pensiero»
– ai «piccoli alunni».
«Ora sento che non può
accadermi niente di
male», ha commentato
la docente. La cui
ortodossia, ha
evidenziato l'on.
Garagnani, è
dimostrata dalla
lettera giunta dal
Vaticano: nei
confronti di
quest'insegnante,
quindi, può dirsi
consumato un «arbitrio
vero e proprio» da
parte dell'autorità
scolastica, attuato
«per pure ragioni
politiche». Insomma, è
il caso di dirlo: cose
dell'altro mondo,
un'autentica
apocalisse! Ma la
docente, ch'è persona
di fede, sa che, al
termine
dell'Apocalisse, c'è
il "lieto fine"...
Fonte:
Corrispondenza
Romana, 21/12/2011
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