«Il
crocifisso, in ogni classe
che ricordo (dalle
elementari fino al liceo)
è sempre stato per me un
simbolo rassicurante, una
proiezione della grandezza
di cuore di Cristo».
Parola di Randa Ghazy,
giovane scrittrice
musulmana, di origine
egiziana ma nata in
Italia. Lo scrive nella
sua rubrica «Biutiful
Cauntry» che apparirà sul
numero di dicembre
prossimo di Mondo e
Missione, mensile del PIME
(Pontificio Istituto
Missioni Estere).
Un’affermazione che fa
riflettere, mentre ancora
non si placano le
polemiche dopo la
sconcertante sentenza
della Corte europea dei
diritti dell’uomo.
Di seguito il
testo della rubrica di
Randa Ghazy.
Uno dei ricordi più belli
della mia infanzia e prima
adolescenza è don Bruno.
Frequentavo l’oratorio
feriale con il mio
fratellino, e le suore ci
trattavano con una
gentilezza e premurosità
impareggiabili.
Ma don Bruno, lui ci
faceva davvero ridere.
Arrivava il momento della
Messa, e noi due ci
rifugiavamo al bar a
giocare a calcio balilla e
a strafogarci di
caramelle. Don Bruno, ogni
giorno, ci chiedeva di
aggregarci a tutti gli
altri bambini che andavano
in chiesa. E noi
declinavamo, con un po’ di
vergogna. Un giorno ci
disse: «E perché non
venite e non dite le
vostre preghierine?». E
così fu. A Messa, io e mio
fratello recitammo
sommessamente le sure del
Corano. Sicché il
crocifisso, in ogni classe
che ricordo (dalle
elementari fino al liceo)
è sempre stato per me un
simbolo rassicurante, una
proiezione della grandezza
di cuore di Cristo e, in
piccolo, di don Bruno.
Appoggio e incoraggio ogni
possibile dibattito tra
cittadini musulmani e
cristiani, ogni
discussione sulla laicità
dello Stato, ma nel
rispetto dei grandi
modelli di umiltà che
ognuno può trovare nel suo
passato e nel suo vissuto.
Nel rispetto reciproco,
quindi.
Spengo la televisione, per
non sentire le aggressioni
verbali continue, ripenso
a don Bruno, e mi viene da
sorridere, pensando a quei
due bambinetti musulmani
che si guardavano intorno,
in quella bella chiesa.
Nostalgia, quasi, degli
anni Novanta.
Chi è Randa Ghazy
Randa Ghazy è nata in
Lombardia, a Saronno, nel
1987, da genitori
egiziani. Studia Relazioni
internazionali a Milano e
scrive. Nonostante la
giovane età ha al suo
attivo tre libri, tutti
editi da Fabbri. Nel 2002,
appena quindicenne, ha
pubblicato Sognando
Palestina, storia
dell’amicizia tra un
gruppo di ragazzi nei
Territori occupati: un
grande successo con oltre
ventimila copie vendute e
traduzioni in quindici
Paesi. Il suo secondo
libro, Prova a sanguinare,
è uscito nel 2005. Il
terzo, Oggi forse non
ammazzo nessuno. Storie
minime di una mussulmana
stranamente non
terrorista, è del 2007.
Nei suoi scritti Randa
Ghazy (che collabora anche
a «Yalla Italia», inserto
sull’immigrazione del
settimanale Vita
/www.yallaitalia.it)
propone una visione
ironica sugli degli
immigrati di seconda
generazione, alla ricerca
di un’identità
riconosciuta. |