rilevato
da
Ciani
Vittorio
x
l’Ufficio
Documentazione
Diocesi
Piacenza-Bobbio
Gianni
Ambrosio
Da
alcuni
anni
si
va
diffondendo
una
corrente
di
pensiero
che
sostiene
che
l'umanità
sta
per
entrare
in
una
nuova
epoca,
con
un
nuovo
modo
di
considerare
la
persona
umana,
la
natura,
la
vita,
la
realtà
tutta.
New
Age,
nuova
era,
è
il
nome
di
questa
corrente
di
pensiero
che
si
presenta
come
nuova
spiritualità
e
come
nuova
visione
del
mondo
in
grado
di
affrontare
il
nuovo
millennio
e
che
esprime
l'attesa
di
una
realtà
totalmente
e
radicalmente
nuova
in
tutti
i
settori,
oltre
che
l'impegno
per
predisporsi
psicologicamente
e
culturalmente
a
tale
realtà
ormai
imminente
o
che
si
ritiene
già
in
corso.
Alla
vigilia
del
nuovo
millennio,
il
fenomeno
denominato
-
o
etichettato
-
New
Age
suscita
un
indubbio
interesse
in
tutti
i
paesi
e
in
tutti
gli
ambiti.
Esso
tuttavia
si
presenta
come
un
fenomeno
complesso,
fluido
e
in
gran
parte
sfuggente,
per
cui
non
appare
facile
rispondere
alle
domande:
cos'è
concretamente
il
New
Age,
cosa
si
propone,
quale
è
il
suo
"credo"
o
la
sua
visione
del
mondo?
In
effetti,
il
New
Age
è
una
nebulosa
di
tendenze
accomunate
dalla
visione
ottimistica
di
un
futuro
che
sta
per
accadere:
si
sta
instaurando
un'epoca
felice
per
tutta
l'umanità,
un'era
non
materialista,
non
positivista
e
neppure
religiosa
nel
senso
tradizionale
del
termine;
un'era
pacifica
e
armoniosa,
quella
dell'Età
dell'Acquario
che
succede
all'Età
dei
Pesci,
ritenuta
bellicosa
dal
punto
di
vista
dei
rapporti
sociali
e
angosciata
a
livello
individuale;
un'era
in
cui
l'uomo,
in
quanto
manifestazione
ed
epifenomeno
della
Mente
Universale
in
evoluzione,
passa
da
homo
sapiens
a
homo
noeticus
ed
entra
in
contatto
profondo
con
le
grandi
forze
della
natura
e
della
vita.
Alcune
definizioni
Possiamo
introdurci
alle
caratteristiche
del
New
Age
attraverso
una
prima
definizione
ricavata
dal
libro
più
noto
sulla
nuova
era,
quello
di
Marilyn
Ferguson,
scrittrice
e
redattrice
di
riviste,
nata
nel
Colorado
nel
1938
e
che
è
diventata
con
il
suo
The
Aquarian
Conspiracy
la
portavoce
del
New
Age:
«Una
rete
senza
capi
ma
potente
sta
lavorando
per
provocare
un
cambiamento
radicale
negli
Stati
Uniti.
I
suoi
membri
hanno
rotto
con
alcuni
elementi
chiave
del
pensiero
occidentale
e
possono
perfino
aver
spezzato
la
continuità
della
storia.
Questa
rete
è
la
Cospirazione
dell'Acquario.
È
una
cospirazione
senza
dottrina
politica,
senza
manifesto»
.
Un
altro
portavoce
del
New
Age,
molto
noto
negli
ambienti
della
nuova
corrente
di
pensiero,
David
Spangler,
alla
domanda
su
cosa
sia
il
New
Age,
risponde:
«Per
me
la
risposta
più
semplice
è
che
si
tratta
della
condizione
che
emerge
quando
vivo
la
vita
in
un
modo
creativo,
potente
e
compassionevole»,
è
«la
metafora
per
l'espressione
di
uno
spirito
trasformativo
e
creativo;
[...]
una
metafora
per
essere
nel
mondo
in
un
modo
che
ci
apre
alla
presenza
di
Dio
-
la
presenza
dell'amore
e
della
possibilità
-
nel
mezzo
della
vita
ordinaria,
[...]
una
dimensione
aggiunta
alla
nostra
vita
di
tutti
i
giorni»
.
Già
queste
prime
definizioni
fanno
capire
le
difficoltà
che
incontra
chi
esige
una
risposta
precisa
alla
domanda
su
cosa
sia
il
New
Age.
Si
aggiunga
poi
che
«l'etichetta
New
Age
è
stata
applicata
in
un
modo
relativamente
indiscriminato
sia
a
coloro
che
la
accettano
con
orgoglio
sia
ad
altri
che
la
considerano
un'offesa.
In
realtà
il
"movimento"
non
è
tanto
un
movimento
quanto
una
pluralità
di
gruppi
e
di
individui
che
hanno
un
certo
numero
di
credenze
e
di
orientamenti
e
che
hanno
fra
loro
quello
che
il
filosofo
Ludwig
Wittgenstein
chiamerebbe
una
"somiglianza
di
famiglia":
i
due
membri
della
famiglia
possono
non
assomigliarsi
affatto
tra
di
loro,
ma
entrambi
assomigliano
a
un
terzo
membro»
.
In
ogni
caso,
si
tratta
di
una
"nuova
visione
delle
cose",
anzi
di
un
"nuovo
paradigma",
per
richiamarsi,
come
Marilyn
Ferguson
ha
fatto,
alla
teoria
delle
rivoluzioni
scientifiche
di
T.
Kuhn,
secondo
cui
in
epoche
particolari
non
si
assiste
solo
a
un
mutamento
di
teorie
ma
a
un
vero
cambiamento
del
paradigma
globale
che
regge
la
scienza,
come
nel
caso
della
fisica,
con
il
passaggio
di
paradigma
dalla
fisica
newtoniana
a
quello
della
nuova
fisica.
Si
tratta
dunque
di
un
nuovo
schema
di
pensiero,
di
una
sorta
di
struttura
epistemologica
che
permette
di
comprendere
e
spiegare
alcuni
aspetti
del
reale
che
nel
vecchio
paradigma
non
erano
spiegati
.
Questo
nuovo
paradigma
è
appunto
la
"nuova
era"
che
si
sta
imponendo
in
ogni
settore
della
realtà.
Si
può
cercare
di
delineare
meglio
i
contorni
di
questa
nuova
visione
delle
cose,
attraverso
alcune
definizioni
o
descrizioni
di
chi
ha
studiato
il
fenomeno.
Secondo
due
qualificati
studiosi,
J.R.
Lewis
e
J.
Gordon
Melton,
«il
New
Age
può
essere
visto
come
un
movimento
di
risveglio
di
una
comunità
magico-occultistica
preesistente»
.
Si
tratterebbe,
come
precisano
gli
stessi
autori,
della
tradizione
teosofica,
in
particolare
dei
«teosofi
britannici
della
generazione
successiva
alla
seconda
guerra
mondiale».
In
verità,
almeno
a
partire
dagli
anni
Ottanta,
«il
riferimento
alla
tradizione
teosofica
non
è
più
unico
-
e
in
parte
è
sommerso
-,
mentre
compaiono
numerosi
elementi
nuovi»
.
J.
Vernette
afferma
che
il
New
Age
è
un
«insieme
di
pratiche
apparentemente
eteroclite,
ma
unificate
da
una
visione
di
umanizzazione
totale
(olistica):
tecniche
di
ampliamento
della
coscienza
e
medicina
dell'anima;
astrologia
e
channelling
o
comunicazione
con
le
entità
del
mondo
invisibile;
controllo
del
corpo
mediante
le
arti
marziali
e
mediante
la
cassa
d'isolamento
sensoriale
o
le
terapie
innocue;
controllo
della
natura
con
l'arte
floreale,
l'ecologia
e
il
vegetarianismo.
Si
tratta
di
riportare
all'unità
ciò
che
era
diverso,
comprese
tutte
le
religioni,
in
un
sincretismo
accogliente
ma
riduttivo»
.
Ugualmente
descrittiva
la
definizione
di
Terrin,
il
quale,
sostenendo
l'interpretazione
che
il
New
Age
sia
la
«religiosità
del
postmoderno»
che
si
afferma
come
«controaltare»
alla
secolarizzazione,
individua
il
denominatore
comune
delle
sue
multiformi
tendenze
del
New
Age
«nell'irrazionale,
nel
superamento
dell'esperienza
quotidiana
del
vivere,
nella
tensione
verso
una
nuova
sintesi
religiosa
"olistica",
nel
desiderio
di
ritornare
indietro
per
un
equilibrio
ecologico
e
spirituale
maggiore»
.
Giustamente
Introvigne
riconosce
che
il
New
Age
«più
che
definito
-
nel
senso
più
rigoroso
del
termine
-
può
essere
descritto»,
in
particolare
da
tre
punti
di
vista.
Dal
punto
di
vista
psicologico,
«il
New
Age
può
essere
descritto
come
la
convinzione
[...]
di
essere
entrati
[...]
in
un'epoca
nuova,
che
sarà
contrassegnata
da
cambiamenti
radicali
e
qualitativi
non
in
uno
solo,
ma
in
tutti
i
settori
della
vita
dell'uomo».
Dal
punto
di
vista
sociologico,
«il
New
Age
può
essere
descritto
come
un
network,
o
meglio
come
un
meta-network»,
che
ingloba
un
gran
numero
di
network
diversi.
Dal
punto
di
vista
dottrinale,
anche
la
semplice
descrizione
risulta
particolarmente
difficile,
«tanto
più
che
i
suoi
promotori
si
fanno
premura
normalmente
di
spiegare
che
il
New
Age
non
è
né
ha
una
"dottrina"».
Secondo
Introvigne,
è
comunque
il
relativismo,
particolarmente
radicale,
che
caratterizza
il
New
Age
dal
punto
di
vista
epistemologico:
il
New
Age
«sostiene
non
soltanto
che
ognuno
di
noi
ha
la
sua
verità,
ma
che
ognuno
di
noi
può
letteralmente
creare
la
sua
realtà»
.
Si
potrebbe
allungare
la
lista
delle
definizioni
del
fenomeno,
rischiando
comunque
di
restare
nel
vago.
Forse
una
definizione
è
prematura,
essendo
il
fenomeno
assai
variegato
e
soprattutto
ancora
in
fase
effervescente,
tuttora
in
mutamento
e
in
divenire,
nonostante
esista
da
circa
un
trentennio.
O
forse
una
definizione
è
impossibile,
se
risponde
al
vero
quanto
ha
scritto
un
critico
americano,
H.
Bloom:
«Chi
studia
il
pensiero
New
Age
dovrà
rassegnarsi
a
fare
come
nel
famoso
picnic
del
proverbio,
nel
quale
gli
autori
portano
le
parole
(qualcuna,
se
non
proprio
tutte)
e
i
lettori
portano
i
significati»
.
Il
sincretismo
del
New
Age
Se
difficile,
o
forse
impossibile,
è
definire
il
fenomeno,
è
tuttavia
possibile
l'analisi
di
alcuni
elementi
che
caratterizzano
i
diversi
gruppi
del
New
Age
che,
pur
con
differenze
talvolta
rilevanti,
sono
in
attesa
della
nuova
era.
Già
è
stato
sottolineato
il
carattere
decisamente
sincretistico
del
fenomeno
che
tendenzialmente
fa
sue
le
istanze
di
gran
parte
delle
esperienze
religiose,
spirituali,
filosofiche
sia
occidentali
che
orientali.
Da
questo
punto
di
vista,
la
nuova
era
non
ha
nulla
di
nuovo,
in
quanto
troviamo
nel
passato
anche
molto
antico
gli
elementi
che
caratterizzano
le
principali
idee
del
New
Age,
come
il
panteismo,
la
gnosi,
l'esoterismo,
l'occultismo.
Tuttavia
sembra
possibile
evidenziarne
le
coordinate
fondamentali
attraverso
le
sue
radici
più
prossime,
che
hanno
contribuito
a
tradurre
l'attesa
della
nuova
età
nella
sua
forma
attuale.
Nel
nostro
secolo,
il
primo
che
introdusse
il
termine
di
Età
dell'Acquario
fu
l'esoterico
francese
P.
Le
Court
(1871-1954)
nel
libro
L'Ère
du
Verseau
del
1937
,
dove
formulava
la
teoria
dell'evoluzione
della
civiltà
legata
ai
segni
dello
zodiaco
(toro
per
le
civiltà
egiziane,
caldee
e
cretesi;
ariete
per
ebrei,
galli,
greci,
romani
e
popolazioni
dell'India;
pesci
per
l'era
cristiana)
per
giustificare
l'avvento
di
questa
nuova
era.
L'espressione
New
Age
è
invece
dovuta
ad
Alice
Bailey
(1880-1949),
che
si
staccò
dalla
Società
Teosofica
(fondata
da
H.S.
Olcott
e
H.P.
Blavatsky)
per
fondare
la
Scuola
Arcana,
l'Associazione
della
Buona
Volontà
Mondiale
(1923)
e
le
"reti"
di
triangoli
(1937)
in
cui
tre
persone
si
riunivano
quotidianamente
in
preghiera
aspettando
il
ritorno
dell'istruttore
o
Avatar.
Nei
suoi
scritti
è
annunciato
l'avvento
di
una
età
nuova
e
viene
utilizzata
l'espressione
New
Age
.
Ma
al
di
là
delle
sue
indubbie
radici
europee,
il
New
Age
può
essere
considerato
un
"prodotto"
tipicamente
americano.
Il
terreno
propizio
su
cui
esso
si
è
sviluppato
è
quello
della
California,
"culla
del
New
Age"
.
Già
negli
anni
Sessanta
la
commedia
musicale
Hair
aveva
cantato
"l'avventura
di
Aquarius",
e
poi
era
sorto
il
movimento
"controcultura"
degli
anni
Settanta,
con
le
ondate
successive
della
droga,
della
rivoluzione
sessuale,
della
Jesus
revolution.
In
California,
e
particolarmente
a
Big
Sur
con
l'istituto
Esalen,
punto
di
partenza
dei
movimenti
del
potenziale
umano
e
"santuario"
del
New
Age,
il
millenarismo
ottimistico
ha
trovato
il
terreno
fertile:
«Se
c'è
qualcosa
che
salda
i
californiani,
è
in
fin
dei
conti
la
ricerca
di
una
nuova
religione
che
li
leghi
tra
loro,
qualcosa
che
appaia
come
soprannaturale
[...].
È
normale
[...]
che
la
Cospirazione
dell'Acquario
si
sia
diffusa
in
seno
a
una
popolazione
portata
dalla
propria
ricchezza
relativa
a
sentirsi
frustrata
da
un
sogno
materialista
vissuto
nella
sua
forma
più
edonistica
e
in
un
ambiente
pluralista
senza
i
vincoli
della
tradizione,
che
accoglie
tutte
le
filosofie,
tutti
i
mutamenti
e
tutte
le
esperienze»
.
Questa
è
la
terra
per
eccellenza
del
«sogno
americano
che
ha
sempre
avuto
due
facce:
l'una
rivolta
verso
tutto
ciò
che
è
tangibile
e
verso
il
benessere
materiale,
l'altra
rivolta
verso
gli
ideali,
verso
la
vita
spirituale,
cioè
verso
la
dimensione
fantastica»
.
Dall'incontro
di
tradizioni
europee
e
contesto
californiano,
di
teosofia
occidentale
e
spiritualità
orientali
derivano
i
temi
a
cui
i
"figli
dell'Acquario"
si
rifanno.
Vediamo
di
esplicitare
alcune
di
queste
tematiche
in
modo
da
avere
una
più
completa
visione
d'insieme
del
nuovo
paradigma.
I
temi
spirituali
Iniziamo
con
l'evidenziare
alcune
caratteristiche
dottrinali
e
spirituali
di
questo
"nuovo
paradigma",
tenendo
presente
che
nel
New
Age,
più
che
di
religione,
si
parla
di
spiritualità,
in
netta
antitesi
con
le
religioni
organizzate
e
soprattutto
con
ogni
dottrina
religiosa.
Le
principali
caratteristiche,
variamente
presenti
nelle
diverse
tendenze
e
nei
diversi
network
che
costituiscono
il
New
Age,
sono
le
seguenti.
Il
primo
elemento
indubbiamente
caratterizzante
il
New
Age
è
il
suo
sincretismo.
Alcuni
elementi
delle
religioni
orientali
(Induismo,
Buddhismo,
Taoismo)
vengono
valorizzati
e
integrati
con
la
tradizione
esoterico-occultistica
occidentale.
Insieme
a
questa
visione
sincretistica
che
spinge
al
superamento
delle
religioni
tradizionali,
in
particolare
del
Cristianesimo,
il
New
Age
si
presenta
radicalmente
relativista.
Non
solo
sostiene
che
tutte
le
religioni
sono
valide
e
che
ogni
dottrina
dogmatica
deve
essere
eliminata,
ma
afferma
anche
che
occorre
lasciare
al
singolo
la
possibilità
di
"costruirsi"
la
propria
religione.
«È
vero
se
tu
ci
credi»,
questa
è
la
formula
per
costruirsi
la
propria
religione,
in
ossequio
al
principio
secondo
cui
«ciascuno
crea
la
sua
realtà».
Se
comunque
una
preferenza
per
la
religione
deve
essere
indicata,
la
sensibilità
del
New
Age
si
orienta
verso
la
religiosità
pagana,
animista,
panteista,
la
religione
della
Grande
Madre.
Anche
se
non
è
corretto
identificare
la
corrente
neopagana,
rivolta
al
pre-cristianesimo
con
il
New
Age,
proteso
verso
la
futura
Era
dell'Acquario,
tuttavia
le
convergenze
tra
il
New
Age
e
il
neopaganesimo
sono
notevoli,
soprattutto
attraverso
la
neostregoneria,
chiamata
"Wicca"
-
forma
antiquata
di
witchcraft,
parola
che
in
inglese
significa
"stregoneria"
-,
un
movimento
che
si
fonda
sulla
tesi
che
la
stregoneria
europea
del
Medioevo
e
dei
secoli
successivi
sarebbe
una
prosecuzione
nascosta
del
paganesimo
pre-cristiano
.
Alcuni
autori
evidenziano
poi,
come
caratteristica
del
New
Age,
la
gnosi,
più
precisamente
la
nuova
gnosi.
Si
intende
designare,
con
questo
termine,
«un
tipo
di
mentalità
e
un
tipo
di
risposta
alle
domande
di
trascendenza
dell'uomo,
che
-
in
alternativa
alla
religione
propriamente
detta
-
considera
il
mondo
così
com'è
inesorabilmente
degradato
e
propone
una
uscita
da
questo
mondo
attraverso
diverse
tecniche
che
hanno
in
comune
un
certo
carattere
esclusivistico,
nel
senso
che
sono
originariamente
in
possesso
di
un
piccolo
gruppo
di
iniziati,
decida
poi
questo
o
meno
di
spartirle
con
altri.
Ultimamente
la
tensione
gnostica
diventa
apocalittica
e
millenarista,
in
quanto
si
crede
che
la
consapevolezza
del
degrado
del
mondo
da
parte
di
alcuni
sia
già
un
indizio
della
prossimità
della
fine
[...].
L`attesa
della
fine",
come
ha
notato
Filoramo,
diventa
così
l'aspetto
forse
più
caratteristico
della
gnosi»
.
Secondo
Filoramo,
il
New
Age
è
una
vera
e
propria
«neognosi
popolare»,
in
quanto
«rappresenta
sulla
scena
culturale
contemporanea
il
fenomeno
che,
nel
suo
complesso,
più
da
vicino
si
accosta,
in
sede
non
soltanto
comparata,
all'antica
gnosi»
.
In
effetti,
nonostante
la
necessaria
certa
cautela
nell'uso
di
categorie
classiche
tipiche
della
storia
del
cristianesimo,
come
appunto
quelle
di
"gnosi"
e
"gnosticismo",
per
caratterizzare
fenomeni
moderni
assai
fluidi
e
mutevoli,
sempre
più
spesso
il
New
Age
viene
presentato
come
neo-gnosi
.
Altro
elemento
caratteristico
è
la
reincarnazione,
che
i
recenti
precursori
del
New
Age,
come
Kardec
o
la
Società
teosofica
della
Blavatsky,
hanno
accolto
sotto
l'influsso
orientale
e
divulgato
in
Occidente
.
Il
New
Age
abbraccia
la
concezione
induista
che
afferma
la
trasmigrazione
delle
anime
in
una
ineluttabile
sequenza
il
cui
scopo
è
la
liberazione
dalla
legge
del
Karma
che
regola
le
reincarnazioni.
Il
fisico
atomico
Fritjof
Capra
tenta
di
giustificare
scientificamente
questa
concezione
affermando
che
«1'autorinnovarsi
-
la
scomposizione
e
la
costruzione
di
strutture
in
cicli
continui
-
è
un
aspetto
essenziale
dei
sistemi
viventi
[...].
Dal
loro
punto
di
vista
1'autorinnovarsi
dei
sistemi
maggiori
è
il
loro
proprio
ciclo
di
nascita
e
morte.
La
nascita
e
la
morte
ci
appaiono
ora,
perciò,
come
un
aspetto
centrale
dell'auto-organizzazione,
l'essenza
stessa
della
vita
[...].
Poiché
anche
noi
siamo
nati
e
siamo
destinati
a
morire,
ciò
significa
forse
che
siamo
parte
di
sistemi
più
grandi
che
si
rinnovano
di
continuo?
Di
fatto
pare
che
sia
proprio
così»
.
Per
quanto
concerne
la
concezione
di
Dio,
il
New
Age
«concepisce
Dio
in
modo
del
tutto
impersonale,
come
energia
costituente
il
tessuto
dell'universo,
un
universo
che
scorre
indifferentemente
seguendo
leggi
cosmiche
(tra
le
quali
quella
della
reincarnazione).
Tale
energia
è
presente
in
ogni
essere
e
tutto
fa
parte
di
questo
organismo
vivente.
Si
tratta
quindi
non
di
panteismo,
Dio
è
tutto,
ma
di
pan-en-teismo,
Dio
in
tutto»
.
Questa
concezione
teorizza
che
«la
natura
è
dotata
di
pensiero,
di
coscienza»,
mentre
l'uomo
è
supposto
come
un
essere
composto
di
spirito
immortale,
di
anima
che
lo
unisce
al
corpo,
e
di
corpo
mortale,
involucro
esterno
che
cambia
nella
reincarnazione.
Conseguenza
di
questa
concezione
di
Dio
è
il
particolare
rapporto
con
la
realtà
che
è
concepita
olisticamente
e
quindi
vista
come
un'unità
tra
materia,
energia
e
spirito
e
un'armonia
di
cui
fanno
parte
Dio,
l'uomo,
la
natura,
la
terra
.
Da
qui
deriva
la
coscienza
ecologica
che
certamente
è
uno
degli
aspetti
più
significativi
per
chi
si
reca
ai
"santuari"
del
New
Age,
come
Esalen,
sulle
colline
tra
Los
Angeles
e
San
Francisco,
Findhorn
in
Scozia,
Damanhur
in
Italia
e
la
comunità
"du
Jas"
in
Francia
,
Infine,
è
da
evidenziare
il
channelling.
Per
il
New
Age,
le
entità
superiori
-
come
gli
angeli,
le
fate,
i
folletti,
i
deva,
i
defunti,
gli
extraterrestri
ecc.,
-
si
manifestano
agli
uomini
e
li
istruiscono
attraverso
particolari
canali
(channel,
da
cui
"channelling"),
fornendo
loro
"nuovi
vangeli"
e
incamminandoli
verso
imprecisati
e
oscuri
livelli
multipersonali
e
multidimensionali.
Il
channelling,
forma
di
nuovo
spiritismo,
spesso
spettacolare,
si
differenzia
dallo
spiritualismo
classico
per
due
fattori:
non
contempla
il
medium
che,
con
varie
tecniche
tipiche
delle
sedute
spiritiche,
interroga
lo
spirito
e
non
c'è
la
figura
del
singolo
defunto
da
interrogare,
ma
una
entità
(o
insieme
di
anime).
Le
tecniche
tradizionali
dell'occultismo
-
dall'astrologia
ai
tarocchi
-
sono
trasformate:
da
mezzi
per
predire
il
futuro
a
mezzi
di
un
cambiamento
personale,
di
una
fusione
della
scintilla
divina
che
vive
in
ogni
uomo
con
l'energia
divina
di
cui
ogni
essere
costituisce
un
frammento.
Sull'importanza
del
channelling
nel
New
Age
non
tutti
gli
studiosi
cono
concordi.
Per
alcuni,
come
Terrin,
si
tratta
di
una
caratteristica
secondaria
e
marginale,
resa
importante
solo
dal
successo
che
ha
avuto
.
Per
altri,
come
Vernette
e
Introvigne,
si
tratta
invece
di
un
aspetto
indubbiamente
caratterizzante
tutto
ciò
che
rientra
nel
New
Age.
Le
conseguenze
del
nuovo
paradigma
Secondo
Fritjof
Capra,
«le
reti
della
cospirazione
dell'Acquario
estendono
la
loro
nuova
concezione
della
realtà
e
la
loro
scala
di
valori
a
tutti
gli
ambiti
in
cui
si
potrà
"cambiare
la
vita"
all'alba
della
nuova
era»
.
Questa
nuova
visione
della
realtà
si
fonda
sulla
consapevolezza
dell'essenziale
interrelazione
e
interdipendenza
di
tutti
i
fenomeni:
fisici,
biologici,
psicologici,
sociali
e
culturali.
A
questo
proposito
può
essere
utile
una
breve
presentazione
dell'applicazione
di
questo
nuovo
paradigma
ai
diversi
ambiti
della
vita,
dalla
salute
alla
scienza,
dalla
psicologia
alla
società,
secondo
la
possibile
evoluzione
della
società
fatta
da
Capra
e
dalla
Ferguson,
tenendo
presente
che
uno
dei
compiti
principali
che
si
prefigge
la
Cospirazione
dell'Acquario
consiste
nell'agevolare
le
comunicazioni
tra
le
branche
scientifiche
apparentemente
più
eterogenee.
La
salute
Nel
paradigma
acquariano
la
ricerca
della
salute
significa
la
ricerca
di
se
stessi.
Il
paziente
viene
curato
in
modo
olistico,
cioè
nella
sua
totalità,
la
malattia
è
considerata
il
sintomo
di
un
conflitto
generato
dalla
mancanza
di
armonia,
la
terapia
è
volta
a
ripristinare
questa
armonia
possibilmente
senza
interventi
artificiali
quali
la
chirurgia
o
farmaci,
ma
con
la
"medicina
dolce"
(psicoterapie,
esercizi
fisici,
regimi
alimentari
e
altri
metodi
di
guarigione
non
tradizionali
come
l'agopuntura,
la
digitopressione,
lo
yoga,
l'omeopatia).
La
scienza
La
scienza
nel
nuovo
paradigma
è
anch'essa
concepita
olisticamente,
unificata
nelle
sue
diverse
branche.
I
più
convinti
sostenitori
di
questa
visione
sono
Capra
e
gli
scienziati
di
Princeton
.
Viene
affermata
l'esigenza
di
un
passaggio
dalla
concezione
meccanicistica
di
Descartes
e
di
Newton
a
una
concezione
olistica
ed
ecologista,
che
vede
l'universo
come
un
tutto
interconnesso
in
cui
nessuna
parte
è
più
fondamentale
delle
altre,
così
che
le
proprietà
di
una
parte
qualsiasi
sono
determinate
da
quelle
di
tutte
le
parti.
La
materia
è
vista
come
energia
a
livello
corpuscolare
od
ondulatorio,
che
si
manifesta
come
forza
dinamica
e
intelligente,
in
grado
di
trasmettere
messaggi
di
alto
valore
spirituale.
La
scienza
quindi
«deve
adottare
dei
canoni
"mistici"
nella
sua
interpretazione
del
mondo:
in
altre
parole,
la
fisica
contemporanea
deve
avvicinarsi
alla
mistica
se
vuole
comprendere
la
realtà.
Deve
far
vedere
come
in
una
pietra
vi
"è
una
danza
inimmaginabile
di
elettroni"
attorno
al
nucleo.
La
materia
non
è
morta
e
non
è
fissa
come
si
potrebbe
credere:
è
tutta
una
vibrazione
e
un
incrocio
di
onde
elettromagnetiche.
Come
si
vede,
siamo
di
fronte
a
una
grande
e
nuova
"fenomenologia
della
materia"
che
è
in
movimento,
energia,
informazione
e
vita,
e
per
questo
suo
status
è
in
grado
di
operare
una
nuova
sintesi
tra
spirito
e
materia,
tra
coscienza
e
corpo,
tra
oggetto
e
oggetto»
.
La
psicologia
Mentre
la
psicologia
behavioristica
era
meccanicistica
e
la
psicoanalisi
era
troppo
legata
a
concezioni
statiche
e
deterministiche
fino
a
non
riuscire
più
a
guardare
alla
personalità
sana
nel
suo
sviluppo,
all'uomo
in
movimento
verso
qualcosa
di
più
alto
e
nobile,
la
psicologia
del
New
Age,
richiamandosi
alla
psicologia
umanistica
di
Maslow,
intende
porre
nuove
basi
alla
conoscenza
della
persona
umana,
aprendosi
a
valori
che
realizzano
più
a
fondo
e
più
pienamente
la
persona.
«Maslow
-
scrive
Terrin
-
sviluppò
una
gerarchia
dei
bisogni
includente
considerazioni
fisiologiche
come
la
fame
e
il
sonno;
la
sicurezza,
l'ordine
e
la
stabilità;
il
bisogno
di
appartenenza,
l'amore
e
la
stima
(il
rispetto
di
sé
e
il
riconoscimento
dagli
altri).
Al
culmine
di
questa
scala
di
bisogni/istanze
della
persona,
Maslow
pone
il
bisogno
ineludibile
di
autorealizzazione
dell'uomo
secondo
le
proprie
capacità
e
potenzialità.
Ma
per
questi
ultimi
progetti
lo
psicologo
americano
fa
notare
che
è
necessario
"ascoltarsi
dentro,
nel
proprio
sé,
in
ogni
momento
della
vita".
Ora
si
può
dire
che
da
questo
bisogno
di
ascoltarsi
dentro,
che
incontra
la
filosofia
e
la
mistica
orientale,
oltre
a
rispondere
alle
esigenze
dei
presupposti
junghiani,
nasce
il
nuovo
orizzonte
che
va
oltre
la
persona
e
che
viene
chiamato
pertanto
transpersonale:
la
maturazione
psicologica
si
dimostra
così
basata
su
una
crescita
spirituale
dove
appaiono
sempre
più
dominanti
i
temi
legati
ai
valori
ultimi,
alla
coscienza
unitiva,
alla
meraviglia,
al
significato
ultimo,
alla
trasformazione
del
sé,
all'estasi,
alla
consapevolezza
cosmica.
[...]
Il
gruppo
degli
psicologi
di
Esalen
che
si
era
intanto
costituito
si
appropriò
di
tali
concetti
e
soprattutto
basò
la
nuova
riflessione
circa
lo
sviluppo
delle
potenzialità
umane
in
un
contesto
molto
prossimo
al
mondo
orientale,
pervenendo
lentamente
a
considerare
il
proprio
sé
più
profondo
come
parte
integrante
del
divino
stesso
o
come
il
divino
che
è
in
noi
e
che
ha
bisogno
di
essere
messo
in
atto,
di
venire
a
coscienza
per
portare
l'uomo
alla
piena
realizzazione
di
se
stesso»
.
L'evoluzione
della
società
Riguardo
all'evoluzione
che
il
nuovo
paradigma
può
portare
nei
campi
della
politica,
dell'educazione
e
dell'economia,
Ferguson
descrive
sinteticamente
i
passaggi
dovuti
al
cambiamento
di
paradigma:
-
nella
politica
si
passa
da
un
paradigma
fondato
su
programmazione,
burocrazia
e
imposizione
da
parte
di
un'autorità
centralizzata
in
cui
il
governo
viene
concepito
come
un'istituzione
monolitica,
razionale
e
aggressiva,
a
un
paradigma
che
pone
sullo
stesso
piano
leader
e
individuo,
che
concepisce
un
governo
decentrato,
rispettoso
dell'autonomia,
dinamico,
flessibile,
pluralista
e
incoraggiante
tutte
le
forme
di
creatività;
-
nell'educazione
si
attua
il
passaggio
da
un
insegnamento
rigido,
autoritario,
poco
intuitivo,
che
concepisce
l'apprendimento
come
un
prodotto,
a
un
insegnamento
illimitato
rispetto
all'età,
che
pone
sullo
stesso
piano
insegnanti
e
studenti,
che
stimola
l'intuizione,
la
creatività
e
l'esperienza
diretta;
-
l'economia
passa
da
un
paradigma
basato
sulla
rigidità,
sulla
gerarchizzazione
burocratica,
sulla
frammentazione
e
delimitazione
del
ruolo
lavorativo,
a
un
paradigma
che
punta
a
conservare
e
riciclare
le
risorse,
flessibile
e
adattabile,
che
concepisce
il
lavoro
come
mezzo
per
autorealizzarsi
e
per
esprimere
la
propria
creatività
.
Naturalmente
il
New
Age
cerca
di
promuovere
concretamente
questi
cambiamenti
radicali.
In
particolare,
la
"cospirazione"
intende
trasformare
la
scuola
e
l'educazione:
nel
1973
venne
fondata
la
Global
Education
Associates
da
Patricia
Mische,
con
lo
scopo
specifico
di
far
circolare
le
idee
del
New
Age''
.
Il
New
Age
come
ideologia
funzionalistica
dell'indistinto
Se
per
ideologia
intendiamo
una
visione
semplificatrice
e
riduttrice
della
realtà,
il
collante
dei
vari
network
del
New
Age
pare
essere
fortemente
ideologico.
In
particolare,
forse
in
stretta
connessione
con
l'utilitarismo
postmoderno,
l'ideologia
ottimistica
del
New
Age
si
basa
sulla
convinzione
che
«ogni
risposta
(ai
diversi
problemi)
va
bene,
purché
sia
vissuta
come
una
risposta
e
si
creda
che
funzioni
in
quanto
tale»
.
Sembra
che
il
contrastante
mosaico
di
riferimenti
culturali
e
religiosi
cui
il
New
Age
si
richiama,
si
regga
precisamente
su
questa
convinzione
e
quindi
sulla
volontà
di
usare
in
modo
utilitaristico
gli
spezzoni
di
verità
qua
e
là
racimolati,
spesso
interpretandoli
in
modo
riduttivo.
Così
la
prospettiva
olistica
si
trova
insieme
all'istanza
millenaristica,
la
spiritualità
si
allea
con
il
vitalismo
biocentrico.
Di
contro
alle
distinzioni
tipiche
delle
religioni
monoteistiche
che
distinguono
fra
Creatore
e
creatura,
fra
mondo
e
uomo,
fra
anima
e
corpo,
il
New
Age,
con
la
prospettiva
panteistica
e
monistica,
vede
il
mondo
come
manifestazione
progressiva
di
un'energia
spirituale.
Naturalmente
la
salvezza
perde
ogni
carattere
extramondano
e
tende
a
tradursi
nella
ricerca
di
un
benessere
spirituale
immediato.
Ne
consegue
che
è
nell'oggi,
nell'hic
et
nunc,
che
si
deve
trovare
il
conseguimento
di
questa
salvezza-benessere,
sviluppando
nell'uomo
quell'energia
divina
che
ogni
essere
ha
in
sé
e
riconciliando
mondo
e
natura,
scienza
e
religione.
Il
New
Age
dà
vita,
dunque,
a
una
nuova
forma
di
millenarismo
ottimistico,
che
consiste
nella
convinzione
dell'imminente
avvento
di
un'età
felice
che
conduce
al
compimento
della
storia.
Al
contrario
del
millenarismo
tradizionale,
che
attendeva
mutamenti
repentini
e
apocalittici,
il
millenarismo
del
New
Age
fa
propria
l'idea
di
un
cambiamento
di
tipo
evolutivo,
in
parte
legato
al
passaggio
dalla
costellazione
dei
Pesci
a
quella
dell'Acquario,
in
parte
connesso
alla
trasformazione
della
coscienza
personale.
È
infatti
sufficiente,
secondo
il
New
Age,
la
trasformazione
interiore
di
un
certo
numero
di
persone
per
provocare
automaticamente
la
trasformazione
collettiva,
secondo
il
principio
della
"centesima
scimmia".
La
stessa
"ecologia
profonda",
anche
nella
sua
variante
di
"ecologia
transpersonale"
che
si
apre
alla
possibilità
di
una
simbiosi
tra
il
sé
universale
che
agisce,
o
si
identifica,
con
la
natura
e
il
sé
individuale,
fa
parte
della
suddetta
ideologia,
essendo
un
tentativo
di
creare
una
filosofia
di
vita
olistica
e
radicale:
olistica
per
il
drastico
e
infantile
rifiuto
di
ogni
divisione
del
sapere;
radicale,
perché
vuole
andare
alla
radice
delle
cose
e
restaurare
nella
sua
integrità
il
senso
perduto
tra
uomo
e
natura
.
In
questa
prospettiva,
l'ecologia
profonda,
al
di
là
del
ricorso
a
espressioni
di
tipo
scientifico,
tende
alla
realizzazione
del
sé
individuale
nel
sé
universale
e
rientra
nel
programma
esoterico,
diventando
"ecosofica",
volta
alla
ricerca
di
una
saggezza
intorno
alla
natura:
«una
filosofia
dell'armonia
e
dell'equilibrio
ecologico.
La
stessa
scienza
è
ridotta
a
una
prospettiva
alquanto
visionaria,
finalistica
e
organicistica»
.
L'ideologia
ecologista,
facendo
leva
sulle
esigenze
ambientalistiche
e
sulla
sensibilità
ecologica,
costituisce
il
veicolo
attraverso
cui
il
New
Age
diffonde
la
sua
visione
del
mondo.
Fanno
da
corollario
alle
premesse
ecologiste
le
conseguenze
dell"`animalismo",
che
nega
la
differenza
essenziale
e
qualitativa
fra
l'animale
e
l'uomo,
perché
li
considera
in
realtà
manifestazioni
dello
stesso
fluire
panteistico
di
energia.
Anche
la
spiritualità
del
New
Age
appare
ideologizzata.
Certo,
l'aspirazione
a
una
vita
più
spirituale
è
presente
nel
New
Age
che
vede
con
lucidità
i
limiti,
l'invadenza
e
la
precarietà
del
benessere,
dell'opulenza,
del
materialismo
diffuso.
Ma
la
proposta
di
spiritualità
appare
non
solo
ambigua
e
confusa,
ma
anche
riduttiva.
È
sufficiente
considerare
il
mix
di
religioni
orientali,
di
tradizioni
filosofiche-esoteriche,
di
psicologia
transpersonale.
Con
ragione,
M.
Fuss
ha
osservato
che
il
New
Age
ha
una
natura
"parassitaria":
si
nutre
di
un
sottofondo
religioso
e
include
in
modo
indifferenziato
tutte
le
tradizioni
religioso-culturali,
in
vista
di
una
religione
perenne,
elementare,
cosmica
.
Tale
mix,
più
che
ricercare
l'unione
dei
contrari,
la
coincidentia
oppositorum,
esalta
l'indistinto,
mettendo
insieme
realtà
incompatibili,
dando
vita
a
una
conciliazione
fittizia,
a
una
unità
apparente
e
artificiosa
dell'uomo
e
della
natura,
della
scienza
e
dell'esoterismo
.
Nello
stesso
sviluppo
del
potenziale
umano
si
possono
ricercare
mete
differenti
e
contrastanti.
Vi
può
essere,
per
esempio,
l'ascesa
per
gradi
verso
il
divino
attraverso
il
passaggio
di
successive
dimensioni
che
l'uomo,
secondo
l'esoterismo,
contiene
dentro
di
sé.
Diverso
è,
invece,
lo
sviluppo
del
"sé"
come
dilatazione
dell'io
e
delle
sue
capacità
e
pretese,
utilizzato
per
esempio
da
artisti
o
manager
per
aumentare
le
proprie
capacità
professionali
e
relazionali.
In
questo
caso,
peraltro
favorito
dal
New
Age,
il
riferimento
a
concezioni
spirituali
appare
decisamente
strumentale
e
serve
per
accrescere
il
potere
individuale,
per
raggiungere
più
alti
livelli
di
carriera
professionale.
Al
di
là
di
ogni
coerenza
morale,
si
offrono
tecniche
di
spiritualità
che
vogliono
superare
l'individualismo,
ma
che
nello
stesso
tempo
lo
favoriscono.
Inoltre
la
spiritualità
del
New
Age
appare
fondata
sul
«postulato
dichiaratamente
biocentrico»
che
consente
di
"sciogliere"
le
contraddizioni
tra
la
psicologizzazione
dell'esperienza
e
il
congiungimento
con
il
flusso
energetico
che
anima
il
tutto,
tra
tendenze
narcisistiche
volte
all'autorealizzazione
e
aperture
al
sé
universale.
Infine,
il
New
Age
appare
ideologico
nella
stessa
proposta
di
una
"religiosità
cosmica",
"elementare",
fortemente
eclettica
e
caratterizzata
da
un
forte
richiamo
alla
magia:
«tende
a
unire
tanti
elementi
religiosi
di
varie
provenienze
senza
porsi
il
problema
della
verità»,
ricerca
«la
trascendenza
nell'immanenza»,
favorisce
la
«salvezza
istantanea»
.
Il
New
Age
e
il
Cristianesimo
È
probabile
che
molte
espressioni
che
si
trovano
attualmente
nel
New
Age
siano
assai
passeggere,
legate
alla
congiuntura
socio-culturale,
alle
mode
connesse
alla
contro-cultura,
al
fascino
dell'Oriente.
Ma
il
fenomeno
New
Age,
considerato
nella
sua
globalità,
merita
di
essere
preso
sul
serio.
Non
sembra
trattarsi
di
una
moda
passeggera:
è
in
circolazione
da
oltre
trent'anni,
anche
se
attualmente
pare
mostrare
qualche
segno
di
stanchezza,
essendosi
esaurita
almeno
in
parte
la
novità
delle
sue
proposte
ed
essendo
il
contesto
socio-culturale,
soprattutto
a
livello
giovanile,
meno
sensibile
al
fascino
delle
novità
spirituali
e
religiose.
Non
si
tratta
neppure
di
considerare
il
fenomeno
New
Age
in
base
ad
alcuni
gruppi
piuttosto
irrilevanti
o
a
piccole
comunità
ove
si
gioca
con
i
cristalli
o
si
ricorre
al
channelling
spettacolare.
Nel
New
Age
vi
sono
certamente
anche
questi
aspetti
da
tenere
in
considerazione,
ma
vi
è
pure
una
vasta
attività
che
coinvolge
qualche
milione
di
persone
su
scala
internazionale
e
che
diffonde
una
specifica
visione
del
mondo
con
implicazioni
ecologiche,
filosofiche,
politiche
e
anche
tecnologiche.
Osserva
H.
Bloom
che
«a
questi
culti
New
Age,
benché
non
contino
più
di
trentamila
aderenti,
guarda
con
simpatia
una
moltitudine
sterminata»
.
Occorre
allora
cercare
di
comprendere
perché
il
New
Age
ha
successo,
quale
è
il
suo
fascino.
Certamente
il
New
Age
entra
in
risonanza
con
la
diffusa
critica
al
"vecchio"
sistema
socio-culturale
e
offre
una
proposta
di
seducente
e
spontanea
autorealizzazione
in
una
dimensione
senza
limiti.
Il
New
Age
critica
in
un
modo
certamente
drastico,
ma
non
privo
di
una
certa
pertinenza,
molti
aspetti
della
socio-cultura
moderna:
il
diffuso
materialismo
della
vita
quotidiana,
la
presunzione
della
scienza
tecnologizzata,
l'individualismo
egoistico
che
non
si
preoccupa
degli
altri,
del
futuro
e
dell'ambiente.
Peraltro
da
questo
punto
di
vista,
la
critica
del
New
Age
nulla
aggiunge
alla
diffusa
critica
filosofica
e
sociale,
già
attuata
da
diverse
correnti
di
pensiero,
nei
confronti
dei
vari
positivismi
e
razionalismi,
che,
del
resto,
appaiono
in
decadenza
culturale
nell'epoca
detta
postmoderna.
Tuttavia,
pur
criticandolo,
il
New
Age
non
sfugge
all'individualismo,
anche
se,
come
ha
sottolineato
R.
Hummel,
nel
New
Age
si
tratta
di
un
«individualismo
sincretistico»
.
In
effetti
il
New
Age
«porta
con
sé
lo
spirito
di
un'epoca,
quasi
lo
Zeitgeist
di
un
mondo
a
venire
che
non
intende
contrastare
un
mondo
religioso
definito,
ma
porta
con
sé
il
desiderio
di
vivere
un
altro
sogno,
dove
si
possa
ritrovare
un'unità
frantumata
utopica
e
pressoché
impossibile,
che
unisca
corpo
e
spirito,
Dio
e
mondo,
teoria
e
prassi,
mito
e
ragione,
vita
e
morte,
religione
e
rivelazione,
mondo
di
qua
e
mondo
dell'aldilà.
Sviluppa
in
tal
modo
un'incredibile
"teologia
dell'identità"
senza
la
minima
preoccupazione
teologica,
ma
soltanto
in
nome
di
"nuvole
di
valenza
pragmatiche"»
.
Nonostante
questo
orientamento,
non
sono
pochi
i
teologi
che,
tenendo
comunque
conto
dell'intonazione
spirituale
e
religiosa
del
New
Age,
tentano
un
dialogo
con
esso
.
Il
teologo
tedesco
G.
Schiwy
sostiene
addirittura
la
compatibilità
tra
cristianesimo
e
New
Age.
Egli
afferma
che
«nulla
si
oppone
[...]
a
che
i
cristiani
diventino
aderenti
alla
(sic)
New
Age
e
gli
aderenti
alla
New
Age
diventino
cristiani».
Schiwy
è
convinto
che
ci
si
trovi
«proprio
nel
periodo
di
passaggio
dall'era
cristiana
dei
Pesci
a
quella
postcristiana,
superconfessionale
dell'Acquario,
che
viene
connotata
come
era
della
sintesi».
Ma,
da
questa
"trasformazione
della
società",
il
cristiano
non
avrebbe
nulla
da
temere.
Infatti
si
tratterebbe
di
un'epoca
-
preparata
da
pensatori
cattolici
come
Pierre
Teilhard
de
Chardin
e
Karl
Rahner
-
«caratterizzata
da
una
più
alta,
spirituale
comprensione
della
Bibbia»
e
«da
una
perfetta
Chiesa
dello
Spirito».
Addirittura,
secondo
Schiwy,
«si
impone
la
conclusione:
lo
spirito
dell'Età
Nuova
è
lo
Spirito
di
Dio»
.
Se
è
vero
che
un
serio
confronto
con
il
New
Age
è
difficile,
essendo
possibile
che
sotto
la
stessa
etichetta
circolino
cose
diverse,
è
pure
vero
che
alcuni
decisivi
elementi
della
nuova
era
contrastano
con
i
punti
fondamentali
della
dottrina
cristiana:
anzi,
la
sua
visione
del
mondo
appare
in
ogni
caso
assai
distante
dalla
visione
del
mondo
ispirata
dalla
fede
cristiana
.
Il
relativismo
su
cui
poggia,
come
fondamento,
la
dottrina
del
New
Age
comporta
la
negazione
radicale
dell'esistenza
della
verità,
posizione
radicalmente
in
contrasto
con
la
natura
stessa
della
rivelazione.
Afferma
il
concilio
Vaticano
II,
nella
Costituzione
dogmatica
sulla
Divina
Rivelazione:
«Piacque
a
Dio
nella
sua
bontà
e
sapienza
rivelare
Se
stesso
e
manifestare
il
mistero
della
sua
volontà,
mediante
il
quale
gli
uomini
per
mezzo
di
Cristo,
Verbo
fatto
uomo,
nello
Spirito
Santo
hanno
accesso
al
Padre
e
sono
resi
partecipi
della
divina
natura.
[...]
La
profonda
verità,
poi,
sia
di
Dio
sia
della
salvezza
degli
uomini,
per
mezzo
di
questa
rivelazione
risplende
a
noi
in
Cristo,
il
quale
è
insieme
il
mediatore
e
la
pienezza
di
tutta
intera
la
rivelazione»
.
Per
la
dottrina
cattolica
la
fede
è
un
atto
libero,
che
implica
l'assenso
dell'uomo
e
la
sottomissione
della
sua
intelligenza
e
volontà
a
Dio
che
è
la
Verità
stessa
.
Per
il
New
Age,
invece,
tutto
gravita
attorno
all'io,
e
l'eventuale
accesso
a
"Dio"
avviene
o
attraverso
1'esperienzialità
soggettiva
o
attraverso
la
conoscenza,
tramite
varie
tecniche
e
sistemi
di
meditazione,
in
genere
tratti
dalle
spiritualità
orientali.
La
Congregazione
per
la
Dottrina
della
Fede,
nel
documento
sulla
meditazione
del
1989,
ha
notato
che
sia
la
via
della
conoscenza
sia
la
via
dell'esperienza,
proposte
dal
New
Age,
cercano
di
«superare
la
distanza
che
separa
la
creatura
dal
Creatore»
e
di
«abbassare
ciò
che
viene
accordato
come
pura
grazia
al
livello
della
psicologia
naturale»
.
L'idea
che
il
New
Age
si
fa
della
religione
è
in
contrasto
con
l'idea
di
religione
presente
tradizionalmente
nel
mondo
delle
religioni
e
in
particolare
nella
religione
cattolica:
Viene
innanzitutto
negata
la
religione
rivelata
e
vien
poi
rifiutata
la
religione
come
sistema
dottrinale
preciso
e
definito,
proponendo
una
"spiritualità"
vaga
e
di
tipo
psicologico
e
sostenendo
che
tutte
le
religioni
sono
uguali
nel
loro
fondo
esoterico.
La
concezione
di
Dio
nel
New
Age,
in
contrasto
con
la
Rivelazione
di
Dio,
si
colloca
in
una
visione
panteistica.
Espressamente
viene
riesumato,
aggiornandolo,
il
panteismo
di
Spinoza
dai
sostenitori
dell'
"ecologia
profonda"
e
da
diversi
autori
del
New
Age.
L'idea
dell'uomo
nel
New
Age
è
legata
al
panteismo
che
considera
ogni
uomo
una
"parte"
di
Dio,
quando
non
sostiene
che
«noi
siamo
Dio»,
per
cui
ogni
distinzione
fra
Creatore
e
creatura
rischia
di
essere
dimenticata.
Naturalmente
ciò
comporta
il
rifiuto
della
dottrina
del
peccato
originale,
rifiuto
espresso
in
modo
preciso
dall'ex
domenicano
Matthew
Fox
nel
volume
Original
Blessing,
ove
critica
la
dottrina
relativa
al
peccato
originale
e
alla
redenzione
e
imputa
a
tale
dottrina
la
responsabilità
di
contribuire
essa
stessa
al
peccato,
in
quanto
crea
dualismo
tra
l'uomo
e
la
natura
e
genera
una
visione
antropocentrica
.
Ne
consegue
che
il
New
Age
è
condotto
al
rifiuto
della
nozione
di
libertà
e
quindi
di
peccato
come
atto
deliberato
da
parte
dell'uomo.
Se
la
parola
"peccato"
è
talora
conservata,
viene
comunque
reinterpretata
per
indicare
realtà
diverse
dal
peccato
nel
senso
biblico
e
della
morale
cristiana:
è
considerato
"peccato"
il
"dualismo"
o
la
mancanza
di
coscienza
ecologica.
Il
relativismo
morale
considera
i
comportamenti
negativi
come
"disfunzioni"
o
"malattie",
da
cui
è
possibile
rimettersi
tramite
le
terapie
"transpersonali".
La
visione
esoterica
di
"Cristo
come
principio
divino"
e
l'attesa
di
un
Cristo-Maitreya
che
deve
venire
non
paiono
conciliabili
con
la
fede
cristiana
che
riconosce
in
Gesù
di
Nazaret
il
Cristo,
il
figlio
di
Dio,
il
Salvatore.
Per
il
New
Age
che
cerca
il
dialogo
con
il
cristianesimo,
Gesù
di
Nazaret
non
"è"
il
Cristo
ma
"porta
il
Cristo",
è
di
natura
divina,
ma
tutti
gli
uomini
lo
sono:
nella
migliore
delle
ipotesi,
più
di
ogni
altro
uomo,
Gesù
ha
dimostrato
in
modo
eminente
la
divinità
di
cui
tutti
partecipiamo.
Anche
i
metodi
che
il
New
Age
propone
per
entrare
in
contatto
con
"il
Cristo"
o
con
la
scintilla
divina
interiore,
non
sono
esenti
da
pericoli,
pure
dal
punto
di
vista
della
salute
mentale,
se
è
vero
che,
almeno
in
alcune
correnti
del
New
Age,
sono
proposti
metodi
particolari
per
indurre
gli
stati
alterati
o
"sciamanici"
di
coscienza,
se
non
persino
l'uso
di
certe
droghe
allucinogene.
Tra
questi
metodi
per
accedere
a
presunti
mondi
"superiori"
appare
particolarmente
discutibile
il
channelling,
che,
secondo
il
New
Age,
potrebbe
essere
sperimentato
da
tutti.
La
credenza
nella
reincarnazione
mette
in
pericolo
la
vera
libertà
dell'uomo
e
porta
con
sé
il
rifiuto
della
risurrezione
e
dell'intera
escatologia
cristiana.
Quanto
alle
forme
di
astrologia
praticate
nel
New
Age,
esse
sembrano
assai
deterministiche,
anche
se
moderate
dalle
prospettive
"transpersonali"
che
si
ispirano
alla
psicologia
del
profondo
junghiana.
Quando
si
fa
ricorso
all'astrologia
detta
karmica,
o
reincarnazionista,
l'elemento
deterministico
è
molto
marcato.
In
generale,
l'astrologia
del
New
Age
rimane
all'interno
di
un
quadro
in
cui
gli
astri
inclinano
e
alla
fin
fine
determinano
l'agire
dell'uomo.
In
questa
luce,
appaiono
vaghe
le
stesse
aspirazioni
alla
pace
e
alla
buona
volontà,
e
generici
gli
appelli
alla
solidarietà
universale
o
alla
"compassione",
se
le
scelte
dell'uomo
sono
in
gran
parte
determinate
dagli
astri.
Gianni
Ambrosio