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Emanuela Marinelli
LA SINDONE
TESTIMONE DI UNA
PRESENZA
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Un
lenzuolo
ingiallito
attira
migliaia
di persone
a Torino
nelle rare
occasioni
in cui
viene
esposto.
Uno
straccio
sporco,
l'ha
definito
qualcuno
con
disprezzo.
Un falso
realizzato
con
perfida
arte per
ingannare
sprovveduti
fedeli e
lucrare
sulla loro
ingenuità.
Questa
stoffa,
lacera
e
bruciacchiata,
più di
vent'anni
fa è stata
datata con
il metodo
del
radiocarbonio.
Il
verdetto
fu
impietoso:
la Sindone
risale al
Medioevo.
Altre
analisi,
però,
hanno
fornito
risultati
che vanno
in
tutt'altra
direzione
e provano
che il
telo può
ben essere
il sudario
funebre di
un
crocifisso
del primo
secolo. La
datazione
stessa è
stata
messa in
discussione
con validi
motivi. E
l'impronta
umana
visibile
sul telo
resiste a
qualsiasi
spiegazione
naturale.
Il corpo
misteriosamente
impresso
nella
Sindone
può dunque
essere
quello di
Cristo,
come la
tradizione
afferma?
Un
percorso
di
ricerca,
fra storia
e scienza,
è più che
mai
necessario.
La
documentazione
raccolta
fornisce
l'unica
risposta
possibile
all'avvincente
que-sito
che non
può
lasciare
indifferenti.
Perché la
Sindone è
testimone
di una
presenza.
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