Natuzza
Evolo - di Paravati
Paravati è la
frazione più popolosa e attiva del comune di Mileto con
circa 3000 abitanti, nella provincia calabrese di Vibo
Valentia.
L'attuale centro
abitato, si estende su un insieme di colline dolcemente
ondulate ed è attraversato dalla Statale 18 Salerno-Reggio
Calabria.
Il centro storico
di Paravati risulta caratterizzato da 3 rioni: "la lupa"
esposta al sole di mezzogiorno, "la marina" da dove si
porge lo sguardo verso il porto di Gioia Tauro e "la
chiesa vecchia".
Il 23 Agosto 1924
nasce Natuzza Evolo, avvolta da un mistero che oggi
gratifica la storia di Paravati.
A 20 anni sposa
il compaesano Pasquale Nicolace nella chiesa Santa Maria
degli Angeli. La giovane coppia va ad abitare in una
povera casetta, testimone silenziosa di visioni, colloqui,
canti, messaggi dell'aldilà, Natuzza viene definita "la
radio che trasmette dalla dimensione dell'eterno".
Nonostante i fenomeni, Natuzza diventa madre di 5 figli,
oggi felicemente sposati.
La vita di
Natuzza è semplice e umile, povera e nascosta, ma allo
stesso tempo straordinaria, per il nascere e crescere di
alcuni fenomeni di cui lei è ignara spettatrice e docile
strumento.
Natuzza non è mai
andata a scuola, non sa leggere né scrivere. Fin da
bambina ha il dono della bilocazione e di parlare con
l'angelo custode, un bambino di ottonove anni che la guida
e la consiglia nel dare risposte che solo una persona
colta potrebbe dare.
Vede Gesù, la Madonna, San Francesco di Paola, Padre Pio e
altri santi. Vede i defunti e conversa con loro, ha
sudorazioni ematiche più evidenti durante la Quaresima con
l'aggiunta delle stimmate che si trasformano, a contatto
con bende o fazzoletti, in emografie : testi di preghiera
in varie lingue, calici, ostie, Madonne, cuori, corone di
spine.
Fin da ragazza
Natuzza capì che la sua missione è di dare una parola di
conforto alla gente. Così la sua casa in tutti questi anni
ha visto migliaia di persone passare da lei affidandole
sofferenze, angustie, invocando conforto e luce. E lei,
facendosi carico delle loro sofferenze, da a tutti una
parola di conforto, di speranza e di pace, una risposta
certa, il sorriso e la gioia.
Il mio testamento spirituale
"Non è stata una
mia volontà - lo sono la messaggera di un desiderio
manifestatomi dalla Madonna nel 1944. quando mi è apparsa
nella mia casa, dopo che ero andata sposa a Pasquale
Nicolace. Quando l'ho vista, le ho detto "Vergine Santa.
come vi ricevo in questa casa brutta?" Lei mi ha risposto:
"Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande chiesa che
si chiamerá Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle
anime e una casa per alleviare le necessità di
giovani, anziani e di quanti altri si troveranno nel
bisogno". Allora ogni volta che io vedevo la Madonna, le
chiedevo quando ci sarebbe stata questa nuova casa, e la
Madonna mi rispondeva: "Ancora non è giunta l'ora per
parlare". Quando l'ho vista nel 1986 mi ha detto: "L'ora è
giunta". Io, vedendo tutti i problemi delle persone, che
non c'e posto dove ricoverarle, ho parlato con alcuni miei
amici che conoscevo e con il parroco don Pasquale, e
allora loro stessi hanno formato questa Associazione.
L'Associazione è per me la sesta figlia, la più amata.
Allora ero decisa
a fare un testamento. Lasciai stare pensando che forse ero
una pazza. Invece adesso ho riflettuto per volontà della
Madonna. Tutti i genitori fanno testamento ai loro figli
ed io lo voglio fare ai miei figli spirituali. Non voglio
fare preferenza per nessuno, per tutti uguale! A me questo
testamento sembra buono e bellissimo . Non so se a voi
piace.
In questi anni ho
appreso che le cose più importanti e gradite al Signore,
sono l'umiltà e la carità, l'amore per gli altri e la loro
accoglienza, la pazienza, l'accettazione e l'offerta
gioiosa al Signore di quello che mi ha sempre chiesto per
amore suo e delle anime, l'ubbidienza alla Chiesa.
Ho avuto sempre
fiducia nel Signore e nella Madonna.
Da loro ho
ricevuto la forza di dare un sorriso e una parola di
conforto a chi soffre, a chi e venuto a trovarmi e a
posare il proprio fardello che ho presentato sempre alla
Madonna, che dispensa grazie a tutti quelli che hanno
bisogno.
Ho imparato anche
che é necessario pregare , con semplicità, umiltà e
carità, presentando a Dio le necessità di tutti, vivi e
morti .
Per questo la
"Grande e bella casa" dedicata al Cuore Immacolato di
Maria Rifugio delle Anime, sarà inunzitutto casa di
preghiera rifugio di tutte le anime, luogo per
riconciliarsi con Dio, ricco di misericordia, e per
celebrare il mistero dell'Eucarestia.
Ho sempre avuto
un'attenzione particolare per i giovani, che sono buoni ma
sbandati. Che hanno bisogno di una guida spirituale, e di
persone, sacerdoti e laici,. che gli parlano di tutti gli
argomenti. meno di quelli del male.
Datevi con amore,
con gioia, con carità e affetto per amore degli altri.
Operate con opere
di misericordia. Quando una persona fa un bene ad un'altra
persona non può rimproverarsi il bene che ha fatto, ma
deve dire: "Signore ti ringrazio che mi hai dato la
possibilità di fare il bene" e deve ringraziare anche la
persona che le ha permesso di fare il bene. E' un bene per
l'una e per l'altra. Sempre si deve ringraziare Dio quando
si incontra l'occasione di poter fare del bene.Così penso
che dobbiamo essere tutti e in particolar modo coloro che
vogliono dedicarsi all'Opera della Madonna, altrimenti non
ha valore.
Se il Signore
vorrà, ci saranno sacerdoti, ancelle riparatrici e laici
che si dedicheranno al servizio dell'Opera e alla
diffusione della devozione al Cuore Immacolato di Maria
Rifugio delle Anime.
Se volete
accettate queste mie povere parole perchè sono utili per
la salvezza della nostra anima. Se non vi sentite, non
abbiate timore perché la Madonna e Gesù vi ameranno lo
stesso. Io ho avuto sofferenze e gioie e ne ho ancora:
ristoro all'anima mia. Rinnovo il mio amore per tutti. Vi
assicuro che non abbandono nessuno. Voglio a tutti bene. E
anche quando sarò dall'altra parte, continuerò ad amarvi e
a pregare per voi. Vi auguro che siate felici così come
sono io con Gesù e la Madonna".
Natuzza Evolo, 11
febbraio 1998.
Natuzza, la fondazione e i cenacoli di preghiera
"Non è stata una
mia volontà - ricorda Natuzza. Io sono la messaggera di un
desiderio manifestatomi dalla Madonna nel 1944 quando mi è
apparsa nella mia casa, dopo che ero andata sposa a
Pasquale Nicolace. Quando l'ho vista, le ho detto "Vergine
Santa, come vi ricevo in questa casa brutta?" Lei mi ha
risposto: «Non ti preoccupare, ci sarà una nuova e grande
casa per alleviare le necessità di giovani, anziani e di
quanti altri si troveranno nel bisogno e una grande chiesa
che si chiamerá Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle
anime»".
Così il 13 maggio
1987, su ispirazione di Natuzza e con l'assenso del
Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Mons. Domenico Cortese
viene costituita l'Associazione denominata "Cuore
Immacolato di Maria Rifugio delle Anime", che
successivamente diviene Fondazione di religione e di
culto, approvata con decreto dal Vescovo, civilmente
riconosciuta dal Ministero dell'Interno dello Stato
Italiano e annotata al n. 140 del Registro delle Persone
Giuridiche presso la Prefettura di Vibo Valentia. In
quanto iscritta al al n° 379 del Registro Regionale di
Volontariato, la Fondazione è una ONLUS.
Lo spirito che
guida nel suo essere e in ogni suo operare la Fondazione,
è costituito dalla volontà di Natuzza, manifestata nel suo
testamento spirituale.
Con
l'acquisizione di terreni e vecchi fabbricati radicalmente
ristrutturati, la Fondazione da vita a un primo
insediamento operativo e sede della stessa: il Centro
Anziani "Mons. Pasquale Colloca" e in seguito al Centro
Servizi alla Persona "San Francesco di Paola", in fase di
completamento.
Per volontà di
Natuzza e sotto sua indicazione viene realizzata la Statua
del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. "La
Madonna - racconta Natuzza - è bellissima! Mi appare molto
giovane, come una ragazza di 1516 anni, vestita di bianco,
con la pelle scura, sollevata da terra e tutta piena di
luce: «Io sono la Mamma tua e di tutto il mondo. Io sono
il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime»". La
statua la rappresenta con le braccia aperte, leggermente
inclinata in avanti come una mamma che si piega ad
accogliere il figlio.
Ed è in nome e
per volontà della Madonna, venerata sotto questo titolo,
che nascono i Cenacoli di Preghiera, riconosciuti dal
Vescovo e diffusi in Italia e nel mondo. Ogni anno
migliaia di fedeli si ritrovano a Paravati per festeggiare
solennemente il Cuore Immacolato di Maria rifugio delle
Anime.
E la Madonna,
rinnova il suo accorato invito a moltiplicare i Cenacoli
per la conversione delle anime, per la riparazione dei
peccati e la pace nel mondo.
Natuzza e la Chiesa
Eppure, in un
passato ormai lontano, l'atteggiamento della Chiesa non
era favorevole a Natuzza. Anche lei, purtroppo, come Padre
Pio e altre personalità mistiche, nel 1940 ha subito la
sfortuna di una "diagnosi a distanza" di padre Agostino
Gemelli, che, pur non avendola mai incontrata, l'ha
bollata ugualmente come isterica. Gemelli consigliava al
vescovo Paolo Albera di tenersi lontano, indifferente,
sostenendo che in questo modo i suoi fenomeni sarebbero
svaniti.
Svanirà invece la
prudente diffidenza delle autorità ecclesiastiche, di
fronte all'"ottima impressione" ricevuta dalla vita umile,
povera e obbediente di Natuzza. Come ha detto, dopo averla
conosciuta, un gran fustigatore dei costumi come il
gesuita padre Bartolomeo Sorge, ex direttore de «La
Civiltà Cattolica», «l'umiltà, se uno ce l'ha, traspare
anche se sta zitto. Se uno non ce l'ha, anche se dice ad
alta voce "sono umile", si capisce che è un gran superbo.
Natuzza è un'anima umile e questo è il segno della
presenza di Dio... Il secondo aspetto che mi ha colpito
davvero molto è la sua preghiera, lo spirito di adorazione
e di amore che questa donna offre al Signore. Quando
questi due elementi vanno insieme, si può stare tranquilli
che c'è un'opera di Dio sostanziale».
Il nuovo vescovo
di Mileto, monsignor Domenico Tarcisio Cortese, più volte
ha espresso pubblicamente il suo giudizio estremamente
positivo su Natuzza, sottolineando come sia «una donna di
pazienza, di grande fede, che obbedisce alla Chiesa e non
si è mai lasciata strumentalizzare dal denaro, non ha mai
ceduto a questa tentazione che avrebbe potuto renderla
miliardaria, con le folle che vanno da lei... Natuzza non
costituisce un problema per la Chiesa, il problema è
semmai la gente che va da Natuzza, perché spesso le
chiedono di tutto e di più. Io penso che la maggior parte
delle persone escano dalla sua casa con una serenità di
spirito che non facilmente si ottiene andando dai padri
spirituali. E quindi una persona che va molto rispettata».
P.S.: Per sapere
di più sulla vita e i carismi di Natuzza Evolo bisogna
leggere i sette volumi del professor Valerio Marinelli,
Edizioni Fondazione del Cuore Immacolato di Maria Rifugio
delle Anime.
La Madonna ha un progetto per noi: La Villa della Gioia
In questi anni
Natuzza ha parlato del grande progetto che la Madonna ha
preparato per noi. Si chiama "La villa della gioia". La
Madonna le ha fatto vedere e visitare come fosse già
realizzato. Nella Villa della gioia c'è l'attuale Centro
Anziani "Mons. Pasquale Colloca" e il Centro Servizi alla
Persona "San Francesco di Paola in fase di completamento.
In futuro ci sarà il Centro "Ospiti della speranza" per
malati terminali, con annesso "Villaggio del Conforto",
che servirà ad ospitare i familiari degli ammalti.
Questo Centro
attraverso il "Viale della Misericordia" porterà al grande
complesso dedicato alla riabilitazione, dal nome "Recupero
della speranza".
Il tutto,
attraverso il "Viale della salvezza" porterà alla chiesa
dedicata al Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime.
La grande e bella
chiesa ha la forma di un grande cuore aperto, il cuore
della Madonna, rifugio di tutte le anime, e dentro un
piccolo cuore, il cuore di Natuzza che nel suo grande
amore ci porta a Gesù, a Maria, ai fratelli. Avrà una
capienza di 3.000 posti a sedere e un piazzale che potrà
contenere fino a 15.000 persone.
E' il grande
desiderio della Madonna e di Natuzza.
Il 30 maggio 2006
Natuzza ha dato inizio ai lavori del primo lotto della
grande e bella chiesa, con la prima colata di cemento. |