È PASQUA
ABBA,
PADRE!
Anche voi
consideratevi morti al peccato,
ma viventi per Dio.
(Rm 6,11)
È Pasqua di risurrezione
per chi, illuminato, ha fatto esperienza
di libertà riguardo al potere del male
che infanga ogni giorno la nostra anima.
È rinascita a vita nuova, generata
dalla grazia amorosa di Cristo
che è entrato nella mia profondità
per strappare le radici del peccato.
Egoista? Gesù si è fatto mite e obbediente.
Beffardo? egli si è lasciato umiliare
perché non pagassi le conseguenze
della mia sfrontata codardia.
Io non posso conoscere una vita
diversa da quella che ho costruito
con le mie forze. Il bene che penso
di fare è solo a mia piccola misura.
Immagino un esistere precario
e cerco di abbellirlo con la mia fantasia;
salto sulle occasioni offerte
e subito mi entusiasmo per poco.
Ricomincio sempre dal mio da capo,
senza pensare a un inizio definitivo;
tanto, la vita me la devo gestire io
e nessuno fa progetti per me.
E non mi riesce più niente, sono solo
e sfortunato per giunta: avevo creduto
in un avvenire migliore, almeno
per i miei figli, ma solo illusione.
Viene la notte della vittoria sulla paura,
spunta un’alba diversa che mi risveglia
da un lungo sonno senza novità,
irrompe Cristo, creatore di vita.
La sua vittoria sulla morte è per me!
Esce dagli inferi trascinandomi con sé
fuori dagli angoli oscuri dell’angoscia
per innalzarmi in un mondo nuovo.
Oggi Gesù glorioso mi tende la mano,
infrange le barriere dell’incertezza
mortale per inoltrarmi nella sua vita
ritrovata, oltre la croce.
Ora non ho più il mio disegno,
lo ricalco sull’impronta di gloria
del mio Signore che ha vinto la morte
e aspetto da Lui il fondamento dell’esistere.
Vita corrente, famiglia, lavoro e riposo
si ispirano a Gesù risorto, perché
mi fa risorgere con Lui per una vita
non più umiliata dal peccato.
Tu sei vivo per sempre o Signore,
fammi vivere del tuo spirito di santità
perché finalmente conosca la gioia
di essere figlio di Dio che grida: Abba, Padre.
padrebenedetto 24, iv, 2011