SESTA DOMENICA DI PASQUA anno A
VIA DI LUCE
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva,
questi è colui che mi ama.
(Gv 14,15)
Amore sponsale di Dio col suo popolo
che ha riscattato dalla tenebra
di una rovinosa servitù in Egitto,
quando nessuno si era ricordato di esso.
Bisogna aver sperimentato la morte
e aver gridato verso il cielo
per accogliere un salvatore inatteso,
proprio all’estremo della miseria.
C’è sempre un Mosè che viene inviato
per salvare i disperati; ci deve essere
un agnello sgozzato che protegge
col suo sangue le case risparmiate.
Non deve mancare il mare a secco
per sperimentare il passaggio glorioso
alla sponda della libertà, danzata
con canti e suoni gioiosi di festa.
Occorre la Pasqua della salvezza perpetuata
nei secoli con solenne memoriale
perché arrivi fino a noi, oggi, la novità del Dio
presente nella mia storia come salvezza.
Giunti alla montagna, che cosa chiede
in cambio l’Operatore di prodigi?
Amore, soltanto amore, totale dedizione
di cuore anima e forza, perché Dio è santo.
L’alleanza sinaitica è sorgente e prototipo
della nuova ed eterna fedeltà di Dio
apparsa nell’Agnello sgozzato
che siede glorioso sul trono dell’amore.
Come allora, anche oggi l’Agnello chiede:
mi ami tu, più di costoro? L’amore
si dimostra vivendo lo stile dell’alleanza,
accogliendo e osservando i comandamenti.
Non sono gravosi, giogo dolce e soave
perché sono i legami dell’amore
con cui Egli ci ama per primo
e ci attira a sé, offrendo se stesso.
Via della luce è la Torah, percorso
di salvezza che offre al discepolo
dimostrazione pratica dell’affezione a Cristo
che ha amato per primo fino a morire.
Gli illuminati dal Signore risorto
respirano lo spirito dell’alleanza
e si compiacciono di vivere nella libertà
dei figli di Dio perché l’amore ha vinto la morte.
Allora si compie la santità di Dio in noi,
adorato e celebrato nel culto spirituale,
corpo ed anima redenti, pura grazia
per raccogliere i frutti dell’amore.
padrebenedetto 29, v, 2011