Una
Santa Domenica in Gesù Risorto - pben
III
Domenica di Avvento anno B
VIENE LA LUCE
Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce
(Gv 1,7)
Luce splendente su ogni uomo,
alba nuova all’orizzonte della vita,
in un mondo coperto da un velo
di tristezza e di paura inquietante.
Viene la luce per splendere nella notte,
essa discende dal cielo nei cuori,
per irradiarvi lo splendore del Padre,
riflesso del suo amore eterno.
È una luce che cerca di brillare
nonostante la pesantezza delle tenebre
imperanti. Quanto vorrei che il mio buio
oggi, si rischiarasse luminoso!
Chiamo luce la mia boriosa volontà,
i miei convulsi sogni di potere,
le mie manie di grandezza.
E non trovo che pretese fugaci.
Deve essere luce quello che io dico
e io faccio, ma alla fine constato
che nessuno ne resta illuminato,
perché io so bene che sono tenebra.
Essere testimone della luce vuol dire
essere brace di fuoco d’amore
e bruciare nell’offerta di sé per far
salire
verso il cielo il profumo del dono.
Luce è capacità di domarsi con gioia
per consumare se stessi per Dio
e per i fratelli che attendono nella
notte;
è continua oblazione di sé, senza
riserve.
Giovanni, per essere lampada ardente,
si è fatto voce che grida nel deserto,
per additare il Messia tanto atteso,
luce vera che viene oggi nel mondo.
Appare il Cristo splendente di gloria,
crocifisso nella carne, corpo per
l’olocausto,
è luce il Figlio prediletto, il servo
sofferente per i peccati, l’umile e mite
Gesù.
Viene il Messia per abitare in me
con la sua luce divinizzante,
per bruciarmi con il fuoco dell’amore,
fino a diventare, con lui, fiaccola
ardente.
Egli mi conduce al fratello che piange
nel buio. Anch’io, così,divento luce
perché Cristo oggi nasce per me,
cresce dentro di me, risorge in me!
padrebenedetto 14,
xii, 2008
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‡
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,6-8.
19-28
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era
Giovanni. Egli venne come testimone per rendere
testimonianza alla luce, perché tutti credessero per
mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render
testimonianza alla luce. E questa è la testimonianza
di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da
Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi
sei tu?». Egli confessò e non negò, e confessò: «Io
non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Che cosa
dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu
il profeta?». Rispose: «No». Gli dissero dunque:
«Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro
che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».
Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, come disse il profeta
Isaia». Essi erano stati mandati da parte dei
farisei. Lo interrogarono e gli dissero: «Perché
dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né
il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo
con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non
conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non
son degno di sciogliere il legaccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano,
dove Giovanni stava battezzando.
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore
della ChiesaCommento al vangelo di Giovanni, n° 4, n°2, §5-7
«Egli è venuto per rendere testimonianza alla luce»
Come è
venuto, Cristo? Nella sua visibile umanità. E siccome era talmente uomo da
nascondere la sua divinità, fu mandato innanzi a lui un grande uomo, affinché
mediante la sua testimonianza si potesse scoprire colui che era più che un
uomo... Quale personalità è mai questa, venuta per rendere testimonianza alla
luce? E' senz'altro straordinario questo Giovanni, uomo di grande valore, dotato
di un carisma speciale, figura davvero sublime. Contemplatelo, sì, contemplatelo
come si contempla una montagna. Se non che una montagna, se non viene inondata
dal sole, è nelle tenebre. «Non era lui la luce»; e ciò perché non si scambi la
montagna con la luce, perdendovi nella montagna, invece di trovarvi rifugio. Ma
che cosa si deve ammirare? La montagna in quanto montagna. Ma, subito, elevatevi
fino a colui che illumina la montagna, che per questo è stata innalzata, perché
accolga per prima i raggi, e ne dia l'annunzio ai nostri occhi... Così, siamo
soliti chiamare anche i nostri occhi luce del corpo; tuttavia, se di notte non
si accende la lucerna e di giorno non esce il sole, queste nostre luci restano
aperte invano. Così anche Giovanni era luce, ma non la luce vera: senza essere
illuminato non era che tenebre; mediante l'illuminazione, è diventato luce. Se
non fosse stato illuminato, egli sarebbe stato tenebra, come tutti... Ma dov'è
questa luce? «C'era la luce vera, che illumina ogni uomo che viene in questo
mondo» (Gv 1, 9). Se illumina ogni uomo che viene nel mondo, allora ha
illuminato anche Giovanni. Dunque il Verbo illuminava colui dal quale voleva
essere testimoniato... Egli veniva in soccorso degli spiriti deboli, dei cuori
feriti, per curare la vista malata dell'anima... Poiché tutti quelli per i quali
Cristo veniva non sarebbero stati capaci di vederlo, egli inviò i suoi raggi su
Giovanni; e dichiarando questi che non era lui a irradiare e illuminare ma era
egli stesso irradiato e illuminato, fu conosciuto colui che illumina, che
rischiara, che inonda tutti della sua luce.
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