Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 
Il tempo di Natale ci porta a contemplare la Santa Famiglia di Nazareth, modello della famiglia cristiana, chiesa domestica, dove nell'amore reciproco e nella comprensione si cresce insieme e si cammina rispecchiandosi nell'amore eterno della Padre, Figlio e Spirito Santo. Che questa domenica ci aiuti a far presente nel mondo d'oggi l'amore e l'unità, segni della presenza di Dio nel mondo. Fraternamente padrebenedetto
 
 
La Santa Famiglia di Nazaret
 
LA CASA DELL'AMORE
 
Simeone prese il bambino tra le braccia
e benedisse Dio.
(Lc 2,28)

L’amore ha un nome, finalmente,
ha un volto in cui immergere
profondo lo sguardo, per cogliere
in esso la forza dell’amore vivente.

La luce dei suoi occhi riverbera
la dolcezza dello sguardo di Dio
che vigila sul mondo con tenerezza
paterna e scruta tutti i cuori.

Il suo sorriso esprime le nuove speranze
che d’ora in poi animeranno il mondo;
il bambino nato oggi per noi
offre a tutti la gioia della ritrovata fiducia.

Tanti figli nati da promesse strepitose
hanno annunciato la sua presenza:
Isacco, il figlio del sorriso di Dio, Samuele
nato per la preghiera di sua madre;

Giovanni, figlio di donna sterile, che nasce
per annunciare la venuta del Messia:
questi sarà il consacrato al Signore, l’atteso
con ansia dall’umanità, divenuta ormai sterile.

Simeone, giusto e pieno del santo
timore di Dio, riceve sulle sua braccia
il bambino nato per noi, e canta
profeticamente le sue gesta future.

Rovina o salvezza? Certamente segno
di contraddizione, roccia di salvezza
e pietra d’inciampo, corpo e sangue
di agnello immacolato che redime.

Incominciano a realizzarsi le meraviglie
annunciate: il primo frutto
è il vangelo della gioia per tutti quelli
che hanno saputo attendere nella fede.

Il figlio cresce in sapienza, età e grazia
custodito dalle amorevoli cure
di Maria e Giuseppe, che vivono
con naturalezza la vita familiare.

Prima di contemplare il Messia glorioso,
vediamo il figlio dell’uomo sottomesso,
forse non ancora consapevole del prezzo
da pagare all’amore, ma vero e leale.

I suoi gesti quotidiani sono i nostri,
la laboriosità indefessa, unita
all’offerta di sé per la gloria di Dio,
già trasformano il mondo.

La Santa Famiglia di Nazaret
è la casa dell’amore dove si vive
nell’umiltà, nella semplicità e nella lode
perché Gesù è presente in mezzo a noi.

padrebenedetto 28, xii, 2008

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 2,22-40

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

 

 

Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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