Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Religione
 

Padre Gabriele AmortCommento di Don Gabriele Amorth (esorcista)...

...tratto dal gruppo di preghiera di Roma: “Centro Regina della Pace”

 

E' un messaggio particolarmente accorato, su cui c'è tanto da riflettere. Giacinta: "I peccati sono la causa delle guerre" e Maria Santissima ce lo ricorda sempre. “Anche oggi vi invito a pregare per la pace” Pregate ancora per la pace, ma se c'è già la guerra, che ragione c'è di pregare per la pace? Perché finisca, si, ma io ci vedo un invito ancora più pressante: perché il conflitto non si allarghi, perché non diventi mondiale; è quello che io prevedo, è quello che temo, e spero che sia proprio Maria Santissima a bloccare questa escalation in maniera che si avveri il trionfo del Suo Cuore Immacolato. “Pregate con il cuore, figlioli, e non perdete la speranza”; per me questa frase significa proprio: non perdete la speranza che il conflitto possa non estendersi, non perdete la speranza, confidate in Maria Santissima; “non perdete la speranza perché Dio ama le sue creature”.

Egli vuole salvarvi uno per uno attraverso le mie venute qui. Il Signore non ci ama in massa, ci ama singolarmente, come se ognuno di noi esistesse solo lui al mondo, cosi il Suo Sacrificio della Croce è per ciascuno di noi. “Dio ama le Sue creature e vuole salvarvi uno per uno attraverso le mie venute qui” Appare dal 24 giugno del 1981, tutti i giorni, e continua a venire. Guardate, è una cosa meravigliosa, stupenda, mai avvenuta in precedenza. Inoltre, con i mezzi moderni, ogni messaggio viene immediatamente ripetuto subito in tutto il mondo, la stessa sera del 25 di ogni mese. “Vi invito sulla strada della santità”. Il tempo di Quaresima è tempo dì ascolto della Parola di Dio, è tempo di conversione. La nostra vita deve essere un cammino di perfezionamento costante, di pentimento e di continuo progresso spirituale e di una continua riparazione per togliere da noi ogni macchia di peccato. Dovremmo ripetere spesso, come nella parabola del pubblicano e del fariseo: Signore, pietà di me peccatore. Il “Vi invito sulla strada della santità”, non pensate di averla raggiunta, non pensate di essere le persone a posto, le persone su cui non c'è niente da dire: questa è la preghiera del fariseo. Se fossimo di quest'idea saremmo completamente fuori strada. “Pregate e nella preghiera siate aperti alla volontà di Dio”... Qualunque cosa accada: "Signore sia fatta la Tua volontà". Qualunque sia il nostro futuro: "Signore sia fatta la tua volontà"... “e cosi in tutto quello che fate realizzate il piano di Dio in voi e attraverso di voi”. Quali sono i piani di Dio? Certamente non è Dio che vuole la guerra, Dio vuole la pace, però quando il cumulo dei peccati raggiunge un certo livello (che è stato da gran tempo superato), Iddio non interviene più, non è che sia Lui a provocare le guerre, non interviene ad evitarle, lascia che ci scanniamo tra di noi, e sa utilizzare a fin di bene anche il male che noi facciamo a noi stessi; perché le fila della storia le tiene ben strette Lui. “Realizzate il piano di Dio in voi”. Su ciascuno di noi Dio ha un piano, e solo noi possiamo rifiutarci di seguire il piano di Dio, nessun altro può impedircelo. Di tutti gli avvenimenti (fosse anche l'estendersi di una guerra) che non dipendono da noi dobbiamo fare un'occasione per attuare il piano di Dio. "Pregare per la pace", c'è ancora tanto bisogno di pregare per la pace perché il conflitto cessi, perché non si estenda, come tutto lascerebbe supporre; non perdere la speranza! Confidare nel Signore e nell'aiuto materno di Maria, tanto sappiamo quale sarà la finale: "Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà". Quindi dobbiamo santificarci, camminare nella via della preghiera, della penitenza, della conversione, tutti abbiamo bisogno che la nostra vita sia una continua conversione; essere aperti alla volontà di Dio, saper prendere tutto ciò che non dipende da noi ma dalle mani del Signore e trasformarlo in strumento di santificazione e di realizzazione del piano di Dio su ciascuno di noi. “Grazie per aver riposto alla mia chiamata”.  

Don Amorth risponde alle domande

Domanda: Sappiamo che l'indemoniato non è un malato contagioso, però le persone che lo aiutano possono subire dei danni o delle vendette da parte di satana?

Don Amorth: No, aiutiamo pure tutti i malati e tutti coloro che sono colpiti da mali malefici, non c'è da aspettarsi nessuna vendetta, nessuna contropartita, aiutiamoli. La carità ci unisce a Dio sempre di più.

Domanda: Come si toglie un maleficio?

Don Amorth: Tre vie. La prima, la più importante, è la preghiera personale. Cosa dice Gesù in quell'episodio in cui 9 apostoli non riescono a liberare il giovane ai piedi del Tabor e Gli chiedono: "Perché non ci siamo riusciti?" Un evangelista risponde: "Per la vostra poca fede"; un altro evangelista dice: "Perché certi generi di demoni si cacciano via solo con la preghiera"; e un altro evangelista dice: "Perché certi generi di demoni si cacciano via solo con la preghiera e con il digiuno". Quindi la prima via di liberazione è: fede, preghiera, digiuno; va inteso in tanti modi il digiuno. Domenica scorsa, parlando a Verona a 5.000 persone, insistevo che la prima via di liberazione è quella che ognuno fa da sé, con la fede, con la preghiera, con il digiuno. Ci sono tante forme di digiuno, tipo quello dalle sigarette. Alla fine mi hanno portato un canestro pieno di pacchetti di sigarette e di accendini. C'è una penitenza che io raccomando a tutti: chiudere il televisore, o chiudere ogni tanto i telefonino. Tante forme di digiuno, anche il digiuno dal cibo, anche quello, non solo per amore della linea, ma per offrirne un sacrificio al Signore.

Primo mezzo: fede, preghiera e digiuno.

Secondo mezzo: le preghiere di guarigione e di liberazione che può fare un sacerdote, ma che possono fare anche i laici e vengono fatte normalmente nei gruppi del Rinnovamento.

Terzo mezzo, l'ultimo: l'esorcismo, se si vede da quei due primi mezzi che c'é veramente qualcosa di grosso. Ecco come ci si libera dai malefici: preghiera personale, preghiera di liberazione, esorcismo. Ma prima di tutto la preghiera personale, poi ricorrere agli altri mezzi.

Domanda: Da tanti anni sto sempre male; avevo dei legami medianici con i miei genitori (specialmente con mia madre) di malattia, di morte. Dopo tanto tempo sono andata da un esorcista che mi ha confermato queste cose, ed anche altri malefici fatti su di me, su tutta la mia famiglia. Purtroppo io e tutta la mia famiglia avevamo fatto l'esperienza dei maghi. Adesso stiamo facendo un cammino di fede, soprattutto io e mia sorella, e grazie a Dio il Signore ci sta liberando e guarendo, però siamo ancora a metà strada. Nelle case dei miei fratelli c'è distruzione, matrimoni che stanno fallendo, divisione delle famiglie; stanno proprio male. Cosa dobbiamo fare?

Don Amorth: La perseveranza: in queste preghiere, nei sacrifici, nell'offerta al Signore. Oltre ad avere un malefi-cio, quando si e fatto ricorso anche a magni, le cose si sono aggravate, il male si è radicato di più, e quindi ci vuole tanto tempo, ci vuole tanta pazienza per guarire. Tutte le preghiere e i sacrifici che si fanno non tendono soltanto allo scopo di liberarci da questo male, ma sono altamente meritori per un cammino di purificazione e di santificazione. Ecco perché il Signore permette, senza intervenire subito, che si prolunghi tanto il periodo della liberazione, proprio perché tutte le preghiere e i sacrifici che si fanno, oltre a giovare per avvicinare il momento della liberazione totale, hanno anche già di per sé un grandissimo valore di riparazione, di santificazione personale e di santificazione delle anime. Quindi non meravigliamoci se il percorso è lungo. S. Alfonso del Liguori diceva, e io l’ho toccato con mano tante volte, che non sempre si arriva alla totale liberazione con gli esorcismi, sempre però si arriva a dare sollievo. In lei c'é un miglioramento lento, ma progressivo. Confidiamo fino alla liberazione totale. Certo è più difficile, per arrivare alla liberazione totale ci vuole più tempo quando si hanno dei familiari che sono colpiti anche loro, direi quasi a catena, e che non fanno, come alcuni di voi, un cammino di fede, perché è come se rallentassero il passo in quanto c'é un legame di sangue con queste persone, che, colpite, non usano le vie giuste per essere liberate.

Domanda: E se qualche fratello frequenta ancora i maghi può nuocere a noi che facciamo un cammino di fede?

Don Amorth: C’é il pericolo di nuocere, ma non ci riescono perché se si è in un cammino di fede o di perfezionamento i nuovi malefici possono rallentare, sotto questo aspetto, possono nuocere, ma non fermare il cammino di guarigione, non possono arrestarlo.

Domanda: Grazie a Dio, io sto meglio, però mia figlia è arrivata a 31 anni e ha vari disturbi ...

Don Amorth: Spero che anche sua figlia faccia il percorso di preghiera, di penitenza e di fede!

Risposta: No, non lo fa e raramente va in Chiesa...

Don Amorth:: Quindi vive in uno stato quasi continuo di peccato. Mancare alla Messa domenicale é peccato grave, é uno dei dieci Comandamenti. Con i 10 Comandamenti non si scherza. Poi potrei dirle altre aggiunte, ma preferisco non dirgliele altrimenti le darei delle sofferenze in più. Lei capisce che una figlia che ha dei disturbi dovuti a mali malefici e che invece di essere ultra impegnata in una vita di preghiera non adempie neppure ai semplici doveri di un cristiano, é difficile che ne venga fuori. Preghi tanto anche per questa sua figlia, perché si unisca a lei nella preghiera e soprattutto perché sia fedele a tutti e dieci i Comandamenti. Nei miei quasi 50 anni di sacerdozio ho potuto constatare che chi trasgredisce il terzo Comandamento sempre trasgredisce anche il sesto. Qual è il sesto Comandamento? "Non commettere atti impuri". Diciamo insieme i Comandamenti:

I-               Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all'infuori di Me.

II-              Non nominare il nome di Dio invano.

III-             Ricordati di santificare le feste.

IV-             Onora il padre e la madre.

V-              Non uccidere.

VI-             Non commettere atti impuri.

VII-            Non rubare.

VIII-           Non dire falsa testimonianza.

IX-             Non desiderare la donna d'altri.

X-              Non desiderare la roba d'altri.

A quel giovane che va da Gesù e gli chiede: "Maestro buono, cosa devo fare per andare in Paradiso?" Gesù cosa risponde? "Osserva i dieci Comandamenti". Se li osservi ci vai, se non li osservi non ci vai. Come fai ad osservarli se neppure li conosci e non dai a ciascuno di questi dieci Comandamenti l'importanza fondamentale che hanno? Dio ci ha dato dieci Comandamenti che sono come i binari del treno, portano al Paradiso. Non sono imposizioni, sono vie di salvezza, vie di santità, vie per arrivare al Cielo e se noi non li conosciamo come possiamo salvarci?

Domanda: Le colpe dei padri possono ricadere sui figli? Un padre massone potrebbe portare negatività ai figli anche dopo morto? E che possono fare i figli immersi in questa negatività, anche ereditata? Già non vanno mai in Chiesa, cosa si può fare per loro?

Don Amorth: La risposta te la do pulita, pulita come noi la ricaviamo dalla Sacra Scrittura. Questo timore c'era anche in tempi più antichi. Già Geremia, ma soprattutto Ezechiele, dicono chiaro: "I figli non pagano per le colpe dei padri e i padri non pagano per le colpe dei figli, ma ognuno paga per sé".

Lilli: Do lettura del messaggio ricevuto da Miriana il 18 marzo:

"Cari figli, particolarmente in questo tempo santo di penitenza e di preghiera vi invito ad una scelta. Dio vi ha dato libertà di scegliere la vita o la morte. Ascoltate con il cuore i miei messaggi per conoscere cosa dovete fare e come trovare la via che conduce alla vita. Figli miei, senza Dio non potete nulla, questo non dimenticatelo nemmeno per un istante. Chi siete voi e cosa fate sulla Terra dal momento che andrete a finire sotto terra? Non fate adirare Dio, ma seguitemi verso la vita. Grazie perché siete qui".

Don Amorth: E' un bel messaggio che riecheggia le parole della scrittura quando Mosè dopo aver dato il Decalogo, dice: "Ecco, il bene e il male sono davanti a te, scegli". Dio ci ha dato il dono della libertà, scegli! Però se scegli il male non incolpare Dio, la colpa è tua. Poi c'è un'aggiunta: scegli di fare il bene, ma per scegliere di fare il bene e per non cadere nella colpa ricordati che le tue forze non bastano, è impossibile vivere in grazia di Dio solo con la nostra buona volontà e i nostri sforzi personali, è necessaria anche la preghiera. Ecco che Gesù nell'orto ci dice: "Vigilate e pregate per non cadere in tentazione". E vi dà anche il motivo: "Lo spirito è pronto", ecco la nostra buona volontà. La buona volontà ci dice: no, non voglio mancare ai Comandamenti di Dio, non voglio offendere Dio. Benissimo, ma non basta, perché lo spirito è pronto ma la carne è debole. Quando ti trovi di fronte all'occasione, se non hai il sostegno della grazia è impossibile resistere. Ognuno di noi sceglie, però per realizzare il bene e per vivere nel bene non bastano le tue forze, è necessario anche l'aiuto della grazia, per cui senza la preghiera è impossibile vivere in grazia di Dio.


 Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

   

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