Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 
 
Commemoriazione di tutti i fedeli defunti

IL MAESTRO

Non fatevi chiamare rabbì,
perché uno solo è il vostro maestro, il Cristo
(Mt 23,10)

Guardate a lui e sarete raggianti
canta con forza il salmo.
Rispecchiati nel volto splendente di Cristo
per ritrovare la tua immagine pura.

A forza di ascoltare se stesso
l’uomo dimentica che esiste l’altro.
Per ricercare la propria vita
deve considerarsi solo al mondo.

Un monaco/monos di egoismo,
di ricerca del tutto per sé,
perché tutto deve essere in funzione
di se stesso, ombelico polare.

Ascoltare il Maestro è aprire il cuore,
liberato da ogni legame terreno;
è avere bisogno dell’Altro
per crescere bene in ogni cosa.

Accogliere il Maestro è ricevere da lui
quella vita che ci manca;
vedere il senso delle cose
con la sua stessa misericordia.

Lasciati portare dalla verità,
corrispondenza di parole e cuore;
scopri l’umile verità dell’altro
che fa fatica anche lui a vivere.

Non imporre te stesso con arroganza,
ma accetta il fratello come è;
servi l’altro con dedizione, perché
servire è diventare maestro d’amore.

Sì, sì; no, no. L’uomo semplice
si fa sempre accettare dagli altri;
l’uomo doppio non passa nei cuori,
ma diventa inciampo per tutti.

Gesù è il Maestro, il solo Rabbì
perché servo di tutti, crocifisso;
la sua parola esce dalla sua bocca
già evento, perché lui la compie.

Dice e fa; ama e offre se stesso,
risana per riempire il cuore
del suo Spirito divinizzante,
serve, perché è un Maestro perfetto.

Pben 2, xi, 2008

 
  Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 25,31-46

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

 


Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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