Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 

XVI Domenica del Tempo Ordinario

FERMENTO DI VITA

Il Regno dei cieli si può paragonare al lievito

che una donna ha preso e impastato

con tre misure di farina, perché tutta si fermenti.

(Mt 13,33)

 

Fermento nuovo nella massa del mondo,

la terra è destinata a fiorire.

Il cuore dell’uomo non è più pietra,

ma terra buona e feconda, in attesa.

 

Si sprigiona la vita, l’amore e la forza

dove prima cresceva la morte.

Il Figlio dell’uomo lievita in noi

la speranza di uscire dalla solitudine,

 

per diventare pane fragrante,

offerto alla fame dei cuori che si saziano

solo di grazia celeste e di vita,

per imparare ad amare senza fine.

 

La Sapienza divina penetra nelle anime

con indulgente mitezza, perché

ama ogni creatura ed è così forte

che raccoglie in sé chi opera la giustizia.

 

Sapere che Dio è il lievito che impasta

l’universo, avvolge il cuore di ogni essere

e cerca di elevare l’umanità impiattita,

ridona certezza a chi si sente perduto.

 

E Gesù si mescola con i nostri peccati,

egli non giudica, non condanna,

ma trasforma la nostra miseria

in fermenti d’amore e di pura misericordia.

 

Il pentimento sgorga dalla contemplazione

dell’amore crocifisso che risorge;

la grazia diffonde lo Spirito di sapienza

per vivere nel mondo da redenti.

 

Lo Spirito geme dentro di noi

e fa’ sbocciare progetti di pace

per impiantare nel mondo il lievito del Regno

sfidando ogni avversario distruttore.

 

La Croce è il buon grano di Cristo,

il seme invisibile che fruttifica rigoglioso,

la messe è pronta per la mietitura,

per riempire d’amore i granai del cielo.

 

Il lievito benefico del perdono fa’ crescere

la massa di chi attende misericordia

per trasformare il credente in fuoco

d’amore, per saziare la fame del mondo.

 

La Parola di Dio agisce nei cuori amanti

dell’ascolto, per far lievitare l’anima

fino a renderla capace di amare.

La carità che nasce diventa lievito

 

per fruttificare ancora, all’infinito,

e offrire ad ogni uomo che sta nel mondo,

speranza di redenzione, pane di amore,

buono per la bocca e dolce per il cuore.

 

Pben 20, vii, 2008

 

 

Mt 13, 24-43
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla una parabola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.
Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti.
Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!

 

Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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