XXI Domenica del Tempo Ordinario A
IL CONSACRATO
Tu
sei il Cristo, il Figlio del dio vivente
(Mt 16,16)
L’uomo racchiude in
se stesso
il profondo mistero
di Dio.
Ogni essere creato
loda la sua gloria
e svela, piccola
creatura, la sua bellezza.
Così, anche il
Figlio dell’uomo entra
nella storia per
rivelare, impresso
nella sua persona,
il volto incarnato
del Dio vivente che
vuole farsi conoscere.
Appare la
misericordia fatta carne,
si svela la potenza
creatrice
della sua parola
che si sprigiona,
irresistibile,
dalla sua esistenza trinitaria.
Nel volto di
Cristo, si concentrano tutte
le speranze, le
promesse e le attese
dell’uomo smarrito,
in cerca del suo volto:
La gente, chi dice
che io sia?
L’uomo è tormentato
dal suo stesso io,
cerca di essere
qualcuno, ma non si conosce;
ha perso il ricordo
della sua origine,
e confonde il
presente con il futuro del nulla.
Si intrecciano le
risposte comuni:
profeta, visionario
o l’ultimo arrivato
che si crede
qualcuno? Un uomo di Dio
che parla o
illusione infinita che passa?
Lo Spirito rivela
ad ogni cuore
il mistero
dell’Uomo-Dio: ci fa riconoscere
il Cristo-Messia,
per dire ad ognuno che
finalmente, Dio è
in mezzo a noi.
Gesù di Nazaret,
figlio di Maria e Giuseppe
è consacrato Figlio
di Dio dallo Spirito,
è nutrito da parole
di vita eterna
per diventare carne
crocifissa che salva.
Il Figlio del Dio
Vivente imprime
sul nostro volto il
suo splendore,
fa anche di noi i
figli della sua casa,
volto divino sul
nostro di carne.
Cristo è vivo e
presente nella storia
per trasformare il
nostro essere;
consacrato con
l’unzione, offre se stesso
pegno di vita
eterna; Gesù, il Consacrato,
è generato per
essere santificato dallo Spirito
e per generare
sempre nuovi viventi
da deporre nel seno
del Padre,
per formare il suo
nuovo volto celeste.
pben 24, viii,
2008
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