Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  Poesie domenicali di P. Benedetto
 

 XV Domenica del Tempo Ordinario A

IL SEME

Quello seminato sulla terra buona è colui

che ascolta la parola e la comprende;

questi dà frutto.

(Mt 11,29)

 

La Parola è ineffabile:

potenza che crea e che demolisce,

come il soffio vitale del principio,

come forza che sconquassa i regni.

 

È Dio che agisce e compie la sua opera:

si fa conoscere e si manifesta

attraverso la vitalità del suo soffio,

e da padre, anima la gleba umana.

 

Una Parola, un comando e i cieli

si spiegano luminosi nel cosmo;

una Parola e il mondo si forma

per l’amore di lo ha creato.

 

L’uomo si sveglia dal sonno eterno

e scopre di esistere per il suo Creatore:

la terra che lo circonda è la sua casa

e tutto è stato fatto per essere amato.

 

La Parola seminata nei nostri cuori

ha lo stesso effetto della creazione:

è Dio che alita in noi il suo spirito di vita

per far risorgere il morto che è dentro.

 

La terra inerme, si rianima,

si ricompongono le ossa dislocate

si imprime sul volto umano l’immagine

del proprio creatore, Padre di ogni uomo.

 

E così l’universo si rinnova ancora

in ogni essere che viene alla vita

grazie alla potenza dell’amore,

che fa dire ad ogni creatura: Papà!

 

O Signore, semina ancora la Parola

a larghe mani, con generosità

nel cuore di pietra, soffocato dalle spine,

tronfio della sua non-esistenza.

 

Rendilo innanzitutto terra fertile,

ammorbidisci le asprezze,

dissoda l’anima carica di tristezza

perché germogli il seme della speranza.

 

Metti dentro il seme di gloria, Cristo

Vivente, grano di frumento che muore

per germinare ancora e fruttificare

in chi crede, per la vita eterna.

 

Pane crescerà, Corpo e Sangue offerti

per continuare oggi l’opera degli inizi,

creazione sempre nuova dell’uomo,

fecondato a tua immagine e somiglianza.

 

Pben 13, vii, 2008

 

Mt 13, 1-23
Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò.
Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono.
Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.
Chi ha orecchi intenda».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».
Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!
Voi dunque intendete la parabola del seminatore: tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.
Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato.
Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dá  frutto.
Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dá  frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».

 

Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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