Il vangelo ci
rivela che Maria è
regina della
comunicazione e
dell’accoglienza.
Il mistero della
Visitazione,
infatti, è il
mistero della
comunicazione
mutua di due donne
diverse per età,
ambiente,
caratteristiche e
della rispettosa
vicendevole
accoglienza.
Due donne,
ciascuna delle
quali porta un
segreto difficile
a comunicare, il
segreto più intimo
e più profondo che
una donna possa
sperimentare sul
piano della vita
fisica: l’attesa
di un figlio.
Elisabetta fatica
a dirlo a causa
dell’età, della
novità, della
stranezza. Maria
fatica perché non
può spiegare a
nessuno le parole
dell’angelo. Se
Elisabetta ha
vissuto, secondo
il Vangelo,
nascosta per
alcuni mesi nella
solitudine,
infinitamente più
grande è stata la
solitudine di
Maria. Forse per
questo parte “in
fretta”; ha
bisogno di
trovarsi con
qualcuno che
capisca e da ciò
che le ha detto
l’angelo ha capito
che la cugina è la
persona più
adatta. Quando si
incontrano, Maria
è regina nel
salutare per
prima, è regina
nel saper rendere
onore agli altri,
perché la sua
regalità è di
attenzione
premurosa e
preveniente,
quella che
dovrebbe avere
ogni donna.
Elisabetta si
sente capita ed
esclama:
“Benedetta tu tra
le donne”.
Immaginiamo
l’esultanza e lo
stupore di Maria
che si sente a sua
volta compresa,
amata, esaltata.
Sente che la sua
fede nella Parola
è stata
riconosciuta.
Il mistero della
Visitazione ci
parla quindi di
una
compenetrazione di
anime, di
un’accoglienza
reciproca e
discretissima, che
non si logora con
la moltitudine
delle parole, che
non richiede un
eloquio fluviale
ma che con
semplici accenni
di luci, di
fiaccole nella
notte, permette
una comunicazione
perfetta” [Da La
donna nel suo
popolo, Ed.
Ancora, 1984, pp.
77ss]. |
Dio onnipotente
ed eterno, che nel
tuo disegno di
amore
hai ispirato alla
beata Vergine
Maria,
che portava in
grembo il tuo
Figlio, di
visitare
sant'Elisabetta,
concedi a noi di
essere docili
all'azione del tuo
Spirito,
per magnificare
con Maria il tuo
santo nome.
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