Città del
Messico, 7 settembre. - Povertà, immigrazione, violenza,
narcotraffico. L'8 settembre, festa della Natività di Maria, è
l'occasione per porre ai piedi della Vergine di Guadalupe,
patrona del continente americano, i gravi problemi che
pesantemente angosciano la società messicana. Una supplica che
trova nella contestuale celebrazione del bicentenario
dell'indipendenza nazionale un motivo in più per riproporre
all'attenzione dei fedeli il senso dell'impegno per una
società più giusta e lontana da quella violenza legata al
traffico della droga che solo negli ultimi quattro anni ha
mietuto la vita di ben venticinquemila persone.
Un'opportunità colta dall'arcivescovo di Morelia, Alberto
Suárez Inda, che ha proposto una riflessione sulla situazione
della società messicana. In primo luogo, il presule è tornato
su alcune sue affermazioni precedenti. "A qualcuno hanno
causato sorpresa le mie parole sul "peccato di omissione"
della Chiesa se fosse rimasta ai margini o se tacesse in
questa celebrazione del bicentenario". Ma un popolo senza
memoria - ha osservato - corre il rischio di perdere la sua
identità. E i cristiani hanno il compito di scoprire "il dito
di Dio che scrive la storia". Nella luce della fede, pertanto,
è Dio che guida gli eventi in un percorso del progetto di
salvezza. Prima dei cosiddetti "Padri della Patria" - ha
ricordato ancora il presule - c'è stato l'evento guadalupano,
in cui la Madonna ha ispirato e accompagnato il Messico in
tutti i momenti.
La Madonna di Guadalupe non solo è protettrice della nazione,
ma artigiana di un Paese indipendente. "Per un cattolico è
necessario rendere grazie a Dio per questi duecento anni,
specie per la libertà, che è un dono di Dio e una meta da
riconquistare con sforzo e generosità. La situazione dolorosa
che vive il Messico - prosegue l'arcivescovo - ci spinge ad
agire con sapienza e responsabilità dinanzi alle sfide della
povertà, al deterioramento sociale e agli scontri. Noi ci
fidiamo del Signore e della protezione della Madonna di
Guadalupe per continuare a lavorare a favore della giustizia e
della pace".
Parole che si ricollegano a quelle contenute nella recente
lettera pastorale dei presuli messicani per il bicentenario
dell'indipendenza intitolata Commemorare la nostra storia
della fede, per impegnarci oggi con il nostro Paese. Un
documento che in cinquanta pagine ripropone la ricca storia di
fede di un popolo sofferente ma credente, un esempio di
devozione mariana e missionaria valida non solo per il Messico
ma anche per tutto il continente americano.
La festività dell'8 settembre sarà proprio l'occasione per
unire le speranze di tutti i popoli del continente nella
preghiera alla vergine di Guadalupe. Alle ore 20, infatti,
milioni di fedeli americani si uniranno in comunione
spirituale per partecipare alla recita del "Rosario d'Amore
Guadalupano", che per la prima volta si svolgerà di sera e in
forma comunitaria.
Tutti porteranno in mano delle candele e compiranno a piedi il
percorso dalla collina del Tepeyac fino all'atrio della
basilica di Guadalupe. A guidare la processione sarà
l'arcivescovo di México e primate della nazione, il cardinale
Norberto Rivera Carrera.
L'evento - organizzato dall'arcidiocesi di México in
collaborazione con l'Istituto superiore di ricerca Guadalupe e
i Cavalieri di Colombo - fa parte del programma di attività
della Giornata universale "Santa María de Guadalupe, scudo e
patrona della nostra libertà", organizzata in occasione della
celebrazione del bicentenario dell'indipendenza del Messico.
La data dell'8 settembre è stata scelta proprio perché la
Chiesa vi celebra la festa della nascita della Vergine Maria.
Il canonico della basilica di Guadalupe, padre Eduardo Chávez
Sánchez, incaricato del rosario guadalupano, ha anticipato che
si pregherà "perché i messicani possano trovare la vera
libertà che è l'indipendenza dal peccato, dalla morte,
dall'egoismo, dalla superbia del dio denaro, che fa tanto male
al nostro Paese".
Nel programma della Giornata, oltre al saluto del cardinale
Rivera Carrera, figurano un intervento dal titolo "Nostra
Signora di Guadalupe, Madre della civiltà dell'amore" tenuto
da uno dei responsabili dei Cavalieri di Colombo, e una
conferenza di padre Chávez Sánchez sul tema "Santa Maria di
Guadalupe, scudo e patrona della nostra libertà - il
significato della Vergine nera nella lotta per l'indipendenza
del Messico".
Secondo quanto previsto da padre Chávez Sánchez, al rosario si
uniranno più di tre milioni di persone negli Stati Uniti,
oltre alle centinaia di migliaia di persone in tutto il
continente che seguiranno l'evento attraverso il sito
www.rosarioguadalupano.com, le diverse catene radiotelevisive
e tutte le emittenti cattoliche che ritrasmetteranno il
segnale satellitare che verrà offerto in modo gratuito.
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