Magistero della
Chiesa sui Carismi
I CARISMI NEI
DOCUMENTI
DEL CONCILIO
VATICANO II
"Lo Spirito guida la Chiesa per tutta intera la verità (cf
Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel mistero, la
istruisce e la dirige con diversi doni gerarchici e
carismatici, la abbellisce dei suoi frutti (cf Ef4, Il-12;
1 Cor 12,4; Gal 5, 22)" (Costituzione dogmatica sulla
Chiesa Lumen Gentium, 4a) .
"Uno è lo Spirito, il quale per l'utilità della Chiesa
distribuisce la varietà dei suoi doni con magnificenza
proporzionata alla sua ricchezza e alla necessità dei
ministeri (cfl Cor 12,1-11). Fra questi doni eccelle
quello degli Apostoli, alla cui autorità lo stesso Spirito
sottomette anche i carismatici" (Lumen Gentium, 7c).
"Lo Spirito Santo non solo per mezzo dei sacramenti e dei
ministeri santifica il Popolo di Dio e lo guida e lo
adorna di virtù, ma «distribuendo a ciascuno i propri
doni come piace a Lui» (1 Cor 12,11), dispensa pure tra i
fedeli di ogni ordine grazie speciali, con le quali li
rende adatti e pronti ad assumersi varie opere e uffici,
utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della
Chiesa, secondo quelle parole: «A ciascuno la
manifestazione dello Spirito è data perché torni a comune
vantaggio» (1 Cor 12, 7). E questi carismi, straordinari
o anche più semplici e più comuni, poiché sono della
Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e
consolazione. I doni straordinari però non si devono
chiedere imprudentemente, ne con presunzione si devono da
essi sperare i frutti dei lavori apostolici ,. ma il
giudizio sulla loro genuinità e ordinato uso appartiene
all' Autorità ecclesiastica, alla quale spetta soprattutto
di non estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e
ritenere ciò che è buono (cf 1 Ts 5, 12.19-21)" (Lumen
Gentium, 12b).
"l laici, dopo essere stati incorporati a Cristo col
battesimo e costituiti Popolo di Dio e, nella loro
misura, resi partecipi dell'ufficio sacerdotale, profetico
e regale di Cristo, per la loro parte compiono, nella
Chiesa e nel mondo, la missione propria di tutto il popolo
cristiano" (Lumen Gentium, 31a).
"
I laici derivano il dovere e il diritto all' apostolato
dalla loro stessa unione con Cristo Capo. Infatti,
inseriti nel Corpo Mistico di Cristo per mezzo del
Battesimo, fortificati dalla virtù dello Spirito Santo per
mezzo della Cresima, sono deputati dal Signore stesso all'
apostolato. Vengono consacrati per formare un sacerdozio
regale e una nazione santa (cf 1 Pt 2,4-10) onde offrire
sacrifici spirituali mediante ogni attività e testimoniare
dappertutto il Cristo. A tutti i cristiani quindi è
imposto il nobile impegno di lavorare affinché il divino
messaggio della salvezza sia conosciuto e accettato da
tutti gli uomini, su tutta la terra. Per l' esercizio di
tale apostolato lo Spirito Santo, che già opera la
santificazione del Popolo di Dio per mezzo del ministero e
dei sacramenti, elargisce ai fedeli anche dei doni
particolari «distribuendoli a ciascuno come vuole» (cfl
Cor 12,7-11), affinché mettendo «ciascuno a servizio
degli altri il suo dono al fine per cui l' ha ricevuto,
contribuiscano anch ' essi come buoni dispensatori delle
diverse grazie ricevute da Dio» (1 Pt 4,10) alla
edificazione di tutto il corpo nella carità (cf Ef 4,16).
Dall' aver ricevuto questi carismi, anche i più semplici,
sorge per ogni credente il diritto dovere di esercitarli
per il bene degli uomini e per l' edificazione nella
Chiesa, sia nella Chiesa stessa, che nel mondo, con la
libertà dello Spirito, il quale «spira dove vuole» (Gv 3,
8) e al tempo stesso nella comunione con i fratelli in
Cristo, soprattutto con i pastori, che hanno il compito di
giudicare sulla loro genuinità e uso ordinato, non certo
per estinguere lo Spirito, ma per esaminare tutto e
ritenere ciò che è buono" (Decreto sull' Apostolato dei
laici Apostolicam actuositatem, 3a-c-d-e) .
"Ciascuno deve fattivamente prepararsi all' apostolato,
cosa che urge maggiormente nell'età adulta. Infatti con il
progredire dell' età, l' animo si apre meglio in modo che
ciascuno può scoprire più accuratamente i talenti con cui
Dio ha arricchito la sua anima ed esercitare con maggiore
efficacia quei carismi che gli sono stati concessi dallo
Spirito Santo, a bene dei suoi fratelli" (Apostolicam
actuositatem,30).
I CARISMI NELLA
ESORTAZIONE APOSTOLICA CHRISTIFIDELES LAICI
"La comunione ecclesiale è un dono, un
grande dono dello Spirito Santo, che i fedeli laici sono
chiamati ad accogliere con gratitudine e, nello stesso
tempo, a vivere con profondo senso di responsabilità. Ciò
si attua concretamente mediante la loro partecipazione
alla vita e alla missione della Chiesa, al cui servizio i
fedeli laici pongono i loro diversi e complementari
ministeri e carismi" (GIOVANNI PAOLO Il Esortazione
apostolica post sinodale su vocazione e missione dei laici
nella Chiesa e nel mondo Christifzdeles Laici, 20, Sinodo
dei Vescovi 1987).
" Il Concilio
Vaticano II presenta i ministeri e i carismi come dono
dello Spirito Santo per l' edificazione del Corpo di
Cristo e per la sua missione di salvezza nel mondo (Lumen
Gentium, 4). La Chiesa, infatti, è diretta e guidata dallo
Spirito Santo che elargisce diversi doni gerarchici e
carismatici a tutti i battezzati chiamandoli a essere,
ciascuno a suo modo, attivi e corresponsabili"
(Christifideles Laici, 21).
Lo Spirito Santo, mentre affida alla
Chiesa-comunione i diversi ministeri, l' arricchisce di
altri particolari doni e impulsi chiamati carismi. Possono
assumere le forme più diverse, sia come espressione dell'
assoluta libertà dello Spirito che li elargisce, sia come
risposta alle esigenze molteplici della storia della
Chiesa. Straordinari o semplici e umili, i carismi sono
grazie dello Spirito Santo che hanno, direttamente o
indirettamente, un'utilità ecclesiale, ordinati come sono
all' edificazione della Chiesa, al bene degli uomini e
alle necessità del mondo. Anche ai nostri tempi non manca
la fioritura di diversi carismi tra i fedeli laici, uomini
e donne. Sono dati alla persona singola, ma possono anche
essere condivisi da altri e in tal modo vengono continuati
nel tempo come una preziosa e viva eredità, che genera una
particolare affinità spirituale tra le persone. I carismi
sono una singolare ricchezza di grazia per la vita
apostolica e per la santità dell'intero Corpo di Cristo:
purche siano doni che derivino veramente dallo Spirito e
vengano esercitati in piena conformità agli impulsi
autentici dello Spirito (Christifzdeles Laici, 24).
I CARISMI NEL
CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
"La Chiesa, comunione
vivente nella fede degli Apostoli che essa trasmette, è il
luogo della nostra conoscenza dello Spirito Santo: nelle
Scritture, che egli ha ispirato, nella Tradizione di cui i
Padri della Chiesa sono i testimoni sempre attuali, nel
Magistero della Chiesa che egli assiste; nella Liturgia
sacramentale, attraverso le sue parole e i suoi simboli,
in cui 10 Spirito Santo ci mette in comunione con Cristo,
nella preghiera, nella quale intercede per noi, nei
carismi e nei ministeri che edificano la Chiesa, nei segni
di vita apostolica e missionaria; nella testimonianza dei
santi, in cui egli manifesta la sua santità e continua I'
opera della salvezza" (Catechismo della Chiesa Cattolica
688).
"Straordinari o semplici e umili, i carismi sono grazie
dello Spirito Santo che, direttamente o indirettamente,
hanno un' utilità ecclesiale, ordinati come sono all'
edificazione della Chiesa, al bene degli uomini e alle
necessità del mondo" (CCC 799).
"I carismi devono essere accolti con riconoscenza non
soltanto da chi li riceve, ma anche da tutti i membri
della Chiesa. Infatti sono una meravigliosa ricchezza di
grazia per la vitalità apostolica e per la santità di
tutto il Corpo di Cristo, purché si tratti di doni che
provengono veramente dallo Spirito Santo e siano
esercitati in modo pienamente conforme agli autentici
impulsi dello stesso Spirito, cioè secondo carità, vera
misura dei carismi" (CCC 800).
"
«Cristo. . . adempie alla sua funzione profetica. . . non
solo per mezzo della gerarchia. . . ma anche per mezzo dei
laici, che perciò costituisce suoi testimoni» dotandoli
«del senso della fede e della grazia della parola» (Lumen
Gentium, 33): «istruire qualcuno per condurlo alla fede è
il compito di ogni predicatore e anche di ogni credente»
(S. TOMMASO, Summa theologiae, III,71,4 ad3)" (CCC 904).
"«1 laici possono anche sentirsi chiamati
o essere chiamati a collaborare con i loro pastori nel
servizio della comunità ecclesiale, per la crescita e la
vitalità della medesima, esercitando i ministeri
diversissimi, secondo la grazia e i carismi che il
Signore vorrà loro dispensare» (Evangelii nuntiandi, 73)"
(CCC 910).
"Ogni laico, in ragione degli stessi doni ricevuti, è un
testimone e insieme uno strumento vivo della missione
della Chiesa stessa, «secondo la misura del dono di
Cristo» (Ef 4,7)" (CCC 913).
"La comunione dei carismi. Nella comunione della Chiesa,
lo Spirito Santo «dispensa pure tra i fedeli di ogni
ordine grazie speciali» (Lumen Gentium, 12) per l'
edificazione della Chiesa. Ora «a ciascuno è data una
manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità
comune» (1 Cor 12, 7)" (C CC 951).
Il Signore risorto conferma questo invio «Nel mio nome...
imporranno le mani ai malati e questi guariranno» M c
16,17-18) e lo conferma per mezzo dei segni che la Chiesa
compie invocando il suo nome. Questi segni manifestano in
modo speciale che Gesù è veramente «Dio che salva»" (C CC
1507).
“Lo Spirito Santo dona ad alcuni un carisma speciale di
guarigione per manifestare la forza della grazia del
Risorto. Tuttavia, neppure le preghiere più intense
ottengono la guarigione di tutte le malattie" (CCC 1508).
"
La grazia è innanzitutto e principalmente il dono dello
Spirito che ci giustifica e ci santifica. Ma la grazia
comprende anche i doni che lo Spirito ci concede per
associarci alla sua opera, per renderci capaci di
cooperare alla salvezza degli altri e alla crescita del
Corpo di Cristo, la Chiesa. Sono le grazie sacramentali,
doni propri ai diversi sacramenti. Sono inoltre le grazie
speciali chiamate anche «carismi» con il termine greco
usato da san Paolo, che significa favore, dono gratuito,
beneficio. Qualunque sia la loro natura, a volte
straordinaria come il dono dei miracoli o delle lingue, i
carismi sono ordinati alla grazia santificante e hanno
come fine il bene comune della Chiesa. Sono al servizio
della carità che edifica la Chiesa" (CCC 2003).
"Il carisma personale di un testimone dell' Amore di Dio
per gli uomini si è potuto trasmettere. . . perché alcune
persone avessero parte a tale spirito. Una spiritualità è
anche confluenza di altre correnti, liturgiche e
teologiche, e testimonia dell' inculturazione della fede
in un contesto umano e nella sua storia. Le spiritualità
cristiane partecipano alla tradizione vivente della
preghiera e sono guide indispensabili per i fedeli. Esse,
nella loro ricca diversità, riflettono l' unica e pura
Luce dello Spirito Santo" (CCC 2684).
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