Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico cavalleresca di ispirazione templare
 
 
 
  La Congregazione - Capitolo Generale di Pentecoste 2011
 

Carissimi e nobili Cavalieri e Dame, Scudieri e Ancelle, Novizi/e, Accoliti ed Amici,
la pace e la gioia del Signore sia con tutti voi.

Nell'imminenza, l'11 e 12 giugno p.v. del nostro atteso Capitolo Generale di Pentecoste, rendendo grazie a Dio che ci ha fatti incontrare ed affraternare nella Fede, nella Speranza e nell'Amore, mediante il nostro carisma templare, voglio ricordarvi l'importanza della presenza ai Ritiri/Capitoli, in quanto momenti fondamentali per fortificarci nella fraternità e nel carisma, e per condividere le diverse esperienze territoriali.

E' mio grande desiderio potervi riabbracciare tutti e condividere quei momenti intensi, profondi e ricchi di spiritualità che, ogni volta, mi rallegrano il cuore e rinfrancano l'anima.

Come sempre, per la scelta del luogo ci siamo affidati alla Divina Provvidenza, così che, nell'abbandono alla grazia, potremo meglio accogliere e fare nostro ciò che il Signore ci vuole insegnare.

Vi lascio con alcune meditazioni che ci aiuteranno in questo periodo di preparazione.

Per Mariam ad Iesum

fra' Gianni Battini - praeceptor

    

Araldo dei templari "in nomine Dei"

 


TESTI E MEDITAZIONI DI PREPARAZIONE

Sant'Ireneo di Lione (circa130-circa 208), vescovo, teologo e martire
Contro le Eresie 4, 20, 4-5 ; SC 100,  634-640

« Chi ha visto me ha visto il Padre »

        L'uomo con le sue sole forze non può vedere Dio. Ma se Dio lo vuole, nell'abisso della sua volontà, si lascia vedere da chi vuole, quando vuole e come vuole. Dio ha potere su tutti e su ogni cosa. Si rese un tempo accessibile in visione profetica per mezzo del suo Spirito, si lascia vedere ora mediante il suo Figlio, dando l'adozione a figli. Sarà visto, infine, nel Regno dei cieli nella pienezza della sua paternità. Lo Spirito infatti prepara gli uomini nel Figlio. Il Figlio li conduce al Padre. Il Padre dona l'incorruttibilità e la vita eterna che derivano dalla visione di Dio per coloro che lo vedono.

        Come coloro che vedono la luce sono nella luce, e partecipano al suo splendore e ne colgono la chiarezza, così coloro che vedono Dio, sono in Dio e ricevono il suo splendore. Lo splendore di Dio dona la vita : la ricevono coloro che vedono Dio.

La missione dello Spirito Santo
Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo
(Lib. 3, 17, 1-3; SC 34, 302-306)

Il Signore concedendo ai discepoli il potere di far nascere gli uomini in Dio, diceva loro: «Andate, ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28, 19).

È questo lo Spirito che, per mezzo dei profeti, il Signore promise di effondere negli ultimi tempi sui suoi servi e sulle sue serve, perché ricevessero il dono della profezia. Perciò esso discese anche sul Figlio di Dio, divenuto figlio dell'uomo, abituandosi con lui a dimorare nel genere umano, a riposare tra gli uomini e ad abitare nelle creature di Dio, operando in essi la volontà del Padre e rinnovandoli dall'uomo vecchio alla novità di Cristo.
Luca narra che questo Spirito, dopo l'ascensione del Signore, venne sui discepoli nella Pentecoste con la volontà e il potere di introdurre tutte le nazioni alla vita e alla rivelazione del Nuovo Testamento. Sarebbero così diventate un mirabile coro per intonare l'inno di lode a Dio in perfetto accorto, perché lo Spirito Santo avrebbe annullato le distanze, eliminato le stonature e trasformano il consesso dei popoli in una primizia da offrire a Dio.
Perciò il Signore promise di mandare lui stesso il Paraclito per renderci graditi a Dio. Infatti come la farina non si amalgama in un'unica massa pastosa, né diventa un unico pane senza l'acqua, così neppure noi, moltitudine disunita, potevamo diventare un'unica Chiesa in Cristo Gesù senza l'«Acqua» che scende dal cielo. E come la terra arida se non riceve l'acqua non può dare frutti, così anche noi, semplice e nudo legno secco, non avremmo mai portato frutto di vita senza la «Pioggia» mandata liberamente dall'alto.

Il lavacro battesimale con l'azione dello Spirito Santo ci ha unificati tutti nell'anima e nel corpo in quell'unità che preserva dalla morte.

Lo Spirito di Dio discese sopra il Signore come Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, Spirito del timore di Dio (cfr. Is 11, 2).
Il Signore poi a sua volta diede questo Spirito alla Chiesa, mandando dal cielo il Paraclito su tutta la terra, da dove, come disse egli stesso, il diavolo fu cacciato come folgore cadente (cfr. Lc 10, 18). Perciò è necessaria a noi la rugiada di Dio, perché non abbiamo a bruciare e a diventare infruttuosi e, là dove troviamo l'accusatore, possiamo avere anche l'avvocato.
Il Signore affida allo Spirito Santo quell'uomo incappato nei ladri, cioè noi. Sente pietà di noi e ci fascia le ferite, e dà i due denari con l'immagine del re. Così imprimendo nel nostro spirito, per opera dello Spirito Santo, l'immagine e l'iscrizione del Padre e del Figlio, fa fruttificare in noi i talenti affidatici perché li restituiamo poi moltiplicati al Signore.

Dal libro del profeta Gioele 2, 28-32 (ebr 3, 1-5)

Così dice il Signore:

«Io effonderò il mio spirito

sopra ogni uomo

e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;

i vostri anziani faranno sogni,

i vostri giovani avranno visioni.

Anche sopra gli schiavi e sulle schiave,

in quei giorni,

effonderò il mio spirito.

Farò prodigi nel cielo e sulla terra,

sangue e fuoco e colonne di fumo.

Il sole si cambierà in tenebre

e la luna in sangue,

prima che venga il giorno del Signore,

grande e terribile.

Chiunque invocherà il nome del Signore

sarà salvato,

poiché sul monte Sion e in Gerusalemme

vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore,

anche per i superstiti che il Signore avrà chiamati»


Scudetto della Congregazione T.S.B.

 

 
   

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