La conversione del massone
«Chiedete e vi sarà dato;
cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto». A sentire
queste parole del Vangelo, durante una Messa nella cripta
sopra la grotta di Lourdes, Maurice Caillet rimase attonito.
Erano le stesse che aveva sentito quindici anni prima, nel
1970, il giorno della sua iniziazione come Apprendista nella
Loggia "Perfetta Unione" di Rennes, Grande Oriente di Francia,
una delle più antiche Logge transalpine. Nel silenzio
successivo, sentì una voce che gli chiedeva di offrire
qualcosa in cambio del beneficio che andava cercando in quel
luogo sacro. Pensò di dover offrire se stesso. «Mi ripresi in
qualche modo – racconta Caillet nelle sue memorie – quando il
sacerdote alzava l'Ostia, nella quale per la prima volta in
vita mia riconobbi Gesù sotto le sembianze di un umile pezzo
di pane. Era la Luce che avevo cercato invano nel corso di
molteplici iniziazioni».
Una specie di folgorazione. «Alla fine della Messa, seguii il
sacerdote in sacrestia e, senza molti preamboli, gli chiesi il
battesimo». Caillet non era arrivato lì come pellegrino. Nato
nel 1933 in una famiglia bretone anticlericale, era cresciuto
nell'ostilità verso ogni cosa che sapesse anche vagamente di 'cattolico'.
Laureatosi in medicina, specializzatosi in urologia e
ginecologia, si era associato a Planned Parenthood, la lobby
multinazionale abortista, impegnandosi nella promozione della
contraccezione e – benché non fosse ancora legalizzata – nella
pratica della sterilizzazione sia maschile che femminile.
Divorziato dalla prima
moglie, nel fatidico maggio 1968 aveva bussato a Rue Cadet 16
a Parigi, sede del Grande Oriente di Francia, chiedendo
l'ammissione alla Libera Muratoria. Richiesta, accettata, che
lo avrebbe portato nel giro di non molti anni a salire la
scala iniziatica: Apprendista, Compagno, Maestro, nel 1973
Vigilante di una nuova Loggia fondata a Rennes, un anno dopo
Venerabile Maestro, quindi deputato al 'convento', l'assemblea
nazionale del Grande Oriente. Infine l'iniziazione agli alti
gradi del Rito Scozzese Antico e Accettato, sino al
diciottesimo, quello di Cavaliere Rosa-Croce. Parallelamente,
l'ascesa era stata anche professionale, grazie all'aiuto di
innumerevoli "fratelli" sparsi nelle strutture sanitarie e
amministrative locali: da specialista rinomato a direttore di
un'altrettanto rinomata clinica privata, poi l'iscrizione al
Partito Socialista e, con l'arrivo all'Eliseo di François
Mitterrand nel 1981, la nomina in una commissione del
ministero della Salute.
Nel mentre, Caillet si era
anche distinto come primo medico a praticare aborti in
Bretagna, dopo la depenalizzazione della cosiddetta
'interruzione di gravidanza' nel 1975, arrivando a polemizzare
sulle pagine di Le Monde direttamente con l'illustre genetista
Jerôme Lejeune. Un curriculum impeccabile, insomma. Fino a
quella visita fatta a Lourdes, dove Caillet si era deciso a
portare la compagna Claude, da mesi a letto per una malattia
misteriosa, alla ricerca non di una "grazia", ma di un
contatto con quelle forze telluriche che anche l'Iniziazione –
René Guénon docet – riconosce attive in molti santuari e
luoghi sacri. Forze banalmente interpretate dalla bêtise
cattolica come influssi mariani. Se non che, mentre il
Cavaliere Rosa-Croce sperava in un influsso benefico per
Claude, cattolica non praticante ma con una fede mai del tutto
sopita, lei dal freddo delle piscine in cui era immersa
pregava per la conversione di Maurice. Ottenendo, alla fine,
il vero miracolo.
Di questa vicenda e di come
abbia sconvolto la sua vita, con l'abbandono traumatico della
Massoneria, Caillet ha voluto parlare per esteso in un libro
da poco uscito in Spagna, Yo fui masón (LibrosLibres, pagine
188, euro 18), Sono stato massone. Trattasi di un racconto
dall'interno – e per questo piuttosto raro – del mondo delle
Logge e della vita nel Grande Oriente di Francia. Una
descrizione dei riti iniziatici, una testimonianza oculare
dell'odio anticattolico coltivato nel GOF e, non ultimo,
dell'efficacia della Massoneria nel dettare la propria agenda
politica. Racconta Caillet, fra i tanti episodi: «Dopo la sua
elezione nel mese di maggio [ 1974] Valery Giscard d'Estaing,
oltre alla nomina di Jacques Chirac come primo ministro, prese
come consigliere personale Jean- Pierre Prouteau, Gran Maestro
del Grande Oriente di Francia… al ministero della Salute
collocò Simone Veil, giurista, già deportata ad Auschwitz, che
aveva come consigliere il già citato [e massone] Pierre Simon,
con cui tenevo una corrispondenza.
I politici erano già
rodati… e il progetto di legge sull'aborto venne elaborato
rapidamente». Infine il ricordo, drammatico, di come la
solidarietà massonica possa tramutarsi in un'implacabile
tagliola per gli apostati: dal mobbing che costrinse sia
Caillet che la compagna (poi, dopo lunghe traversie, sposata
in Chiesa) alle dimissioni dal proprio posto di lavoro, con
l'impossibilità di reinserirsi nella sanità pubblica, alle
minacce di morte fatte pervenire da ex-"fratelli". Un quadro
che, come spiega l'autore in un'intervista concessa una radio
cattolica, porta inevitabilmente a chiedersi: «Dopo la legge
del 1905 sulla separazione della Chiesa dallo Stato, a quando
una legge per la separazione dello Stato dalla Massoneria?».
Bella domanda.
di Andrea Galli
Avvenire 16 gennaio 2009
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