L’esortazione del Papa all’Angelus:
“Abbracciare la Croce di Cristo contro le forze del male che
dividono e distruggono il mondo”.
A Castelgandolfo un appello alla solidarietà
per gli immigrati
di Gianluca Barile
CASTELGANDOLFO
- "Nel
nostro mondo attuale sembrano dominare le forze che dividono e
distruggono". Lo ha denunciato Benedetto XVI parlando ai
fedeli radunati nel cortile della residenza estiva di
Castelgandolfo per la preghiera domenicale dell'Angelus. Ma
anche oggi, ha aggiunto il Pontefice, "il Cristo non cessa di
proporre a tutti il suo chiaro invito: chi vuol essere mio
discepolo, rinneghi il proprio egoismo e porti con me la
Croce". Il Signore, infatti, "continua ad associare a se' e
alla sua missione uomini e donne disposti a prendere la Croce
e a seguirlo". Secondo il Papa, "per i cristiani portare la
Croce non e' dunque facoltativo, ma e' una missione da
abbracciare per amore". Nel breve discorso che ha preceduto
l’Angelus, il Santo Padre ha ricordato il significato della
Redenzione, citando lo sgomento dell'apostolo Pietro davanti
alla previsione di Gesu' riguardo alla Passione. "Se, per
salvarci, il Figlio di Dio ha dovuto soffrire e morire
crocifisso, non e' certamente - ha sottolineato Benedetto XVI
- per un disegno crudele del Padre celeste. La causa e' la
gravita' della malattia da cui doveva guarirci: un male cosi'
serio e mortale da richiedere tutto il suo sangue". E'
infatti con la sua morte e risurrezione che "Gesu' ha
sconfitto il peccato e la morte ristabilendo la signoria di
Dio. Ma - ha rilevato il Papa - la lotta non e' finita: il
male esiste e resiste in ogni generazione, anche ai nostri
giorni. Che cosa sono - si e' chiesto - gli orrori della
guerra, le violenze sugli innocenti, la miseria e
l'ingiustizia che infieriscono sui deboli, se non
l'opposizione del male al regno di Dio? E come rispondere a
tanta malvagita' se non con la forza disarmata e disarmante
dell'amore che vince l'odio, della vita che non teme la morte?
E' la stessa misteriosa forza - ha proseguito - che uso' Gesu'
a costo di essere incompreso e abbandonato da molti dei suoi".
Il
Pontefice, che tra due settimane rechera' omaggio alla Madonna
di Lourdes, ha quindi invocato per tutti l'aiuto della
Vergine, ''che dall’inizio alla fine ha seguito Gesu' sulla
via della croce. Ci aiuti lei - ha detto il successore di
Pietro - ad andare con decisione dietro al Signore, per
sperimentare fin d'ora, pur nella prova, la gloria della
resurrezione''. Davanti al ripetersi delle tragedie del mare
che provocano cosi' tante vittime tra gli immigrati, poi,.
Benedetto XVI ha esortato i Paesi di provenienza e di arrivo
dei migranti ad agire efficacemente per "rimuovere le cause di
migrazione irregolare, come pure per stroncare, alle radici,
tutte le forme di criminalita' ad essa collegate. Dal canto
loro, i Paesi europei, e comunque quelli meta di immigrazione
sono, tra l'altro, chiamati - ha ammonito il Papa - a
sviluppare di comune accordo iniziative e strutture sempre
piu' adeguate alle necessita' dei migranti irregolari. Questi
ultimi, inoltre, vanno pure sensibilizzati sul valore della
propria vita, che rappresenta un bene unico, sempre prezioso,
da tutelare di fronte ai gravissimi rischi a cui si espongono
nella ricerca di un miglioramento delle loro condizioni e sul
dovere della legalita' che si impone a tutti". "Come Padre
comune - sono ancora le parole del Pontefice dopo la preghiera
dell'Angelus -, sento il profondo dovere di richiamare
l'attenzione di tutti sul problema e di chiedere la generosa
collaborazione di singoli e di istituzioni per affrontarlo e
trovare vie di soluzione. Il Signore ci accompagni e renda
fecondi i nostri sforzi". Parlando ai pellegrini radunati nel
cortile della residenza estiva di Castelgandolfo, Benedetto
XVI ha esternato la sua commozione per i naufragi che si
ripetono con una periodicita’ tremenda. "In queste ultime
settimane - ha rilevato il Papa - la cronaca ha registrato
l'aumento degli episodi di immigrazione irregolare
dall'Africa. Non di rado, la traversata del Mediterraneo verso
il continente europeo, visto come un approdo di speranza per
sfuggire a situazioni avverse e spesso insostenibili, si
trasforma in tragedia; quella avvenuta qualche giorno fa
sembra aver superato le precedenti per l'alto numero di
vittime". "La migrazione - ha tenuto rammentato il Pontefice -
e' fenomeno presente fin dagli albori della storia dell'umanita',
e da sempre, pertanto, ha caratterizzato le relazioni tra
popoli e nazioni". Tuttavia, ha scandito, "l'emergenza in cui
si e' trasformata nei nostri tempi ci interpella e, mentre
sollecita la nostra solidarieta', impone, nello stesso tempo,
efficaci risposte politiche". Ma non solo. Per il Santo Padre,
infatti, "senso di responsabilita' devono mostrare anche i
Paesi di origine, perche' si tratta di loro concittadini".
Molte istanze regionali, nazionali e internazionali si stanno
occupando, intanto, della questione della migrazione
irregolare: "Ad esse - ha evidenziato Benedetto XVI - va il
mio plauso e il mio incoraggiamento affinche' continuino la
loro meritevole azione con senso di responsabilita' e spirito
umanitario". Il Papa, subito dopo, ha rivolto un saluto
speciale ai fedeli e ai pastori della ''cara nazione cubana''
che nelle scorse ore hanno inaugurato il triennio preparatorio
delle celebrazioni per i 400 anni dell'apparizione della
venerata immagine di ''Nuestra senora del Cobre''. ''Tutti gli
amati figli e figlie della Chiesa che vivono in questo nobile
Paese - ha affermato il Pontefice in spagnolo - raccomando
nelle mie ferventi preghiere affinche' sull'esempio di Maria
Santissima, e aiutati dalla sua intercessione, abbiano una
fede ricca nelle opere di misericordia e amore''. ''Li invito
allo stesso tempo - ha continuato il Papa - ad accogliere
quotidianamente nel proprio cuore la parola di Dio, a
meditarla e a metterla in pratica con coraggio e speranza
affinche' come autentici figli di Dio Padre, discepoli fedeli
di Cristo, e, con la forza dello Spirito Santo, siano
missionari del Vangelo in ogni circostanza della vita''.
Quindi, ha aggiunto: ''Che Dio benedica tutti i cubani''.
Benedetto
XVI ha voluto infine
rivolgere
un pensiero
agli studenti e ai professori che si apprestano ad iniziare il
nuovo anno scolastico: "A pochi giorni dal rientro scolastico
- ha detto il Santo Padre nei saluti in lingua francese -
desidero affidare a Maria gli studenti e i professori che si
apprestano a vivere insieme un nuovo anno di scoperte,
apprendimento e sfide. Che il Signore doni la possibilità di
far fruttificare i talenti di ciascuno per il bene e la gioia
di tutti".
Tratto da Petrus |