(di Federico
Catani)
Straordinario
il numero di
adesioni
giunte da
tutto il mondo
alla terza
Marcia
Nazionale per
la Vita, che
si terrà a
Roma il
prossimo 12
maggio, con
inizio alla
9.00 al
Colosseo e
conclusione
alle 11.30 a
Castel
Sant’Angelo.
Lunghissimo
l’elenco delle
realtà
pro-life
internazionali
che hanno
assicurato la
loro
partecipazione
alla
mobilitazione
italiana a
favore della
vita.
Tra queste si
segnalano le
statunitensi
American Life
League,
Americans
United for
Life, Human
Life
International,
Catholic
Family & Human
Rights
Institute,
Choose Life
America,
Catholics for
Freedom of
Religion,
Moral
Consensus
Forum,
CrossRoads-Pro-life
Walks Across
America,
Alabama
Physicians For
Life, Family
of the
Americas
Foundation,
Life Site
News, Precious
Life Missions,
Priests for
Life, The Life
Guardian
Foundation,
World Congress
of Family
News; le
francesi
Chosir la Vie,
Chrétienté-Solidarité,
Droit de
Naître,
Renaissance
Catholique,
SOS-Tout
Petits; le
australiane
Australian
Family
Association e
l’Accademia
Letteraria
Italo-australiana
Scrittori; le
associazioni
belghe
Fédération
mondiale des
médecins pour
le respect de
la vie
humaine,
Belgian March
for Life,
Fédération
Pro-Europa
Christiana,
Katholiek
lebenforum; la
tedesca Aktion
SOS Leben, le
polacche
Civitas
Christiana e
Piotr Skarga,
la portoghese
Alternativa
Portugal, la
Czech
Association
for Life
(Repubblica
Ceca), le
spagnole
Derecho a
vivir-Barcelona
e Sacerdotes
por la Vida.
La Marcia per
la Vita si
rivela così
sempre più
inserita
nell’insieme
delle
manifestazioni
pro-life che
si tengono in
tutta Europa e
negli Stati
Uniti. A
parlare della
validità di
queste marce è
stato
recentemente
mons. Ignacio
Carrasco de
Paula,
Presidente
della
Pontificia
Accademia per
la Vita.
Riferendosi
alla storica
marcia
tenutasi a
Washington lo
scorso 25
gennaio, mons.
Carrasco de
Paula ha
dichiarato:
«La Chiesa
sostiene le
marce in tutto
il mondo,
perché coloro
che vi
partecipano
sono parte
della stessa
Chiesa».
Il Vescovo ha
pure detto che
la Santa Sede
è consapevole
che tali
azioni
«diventano
visibili in
tutto il
mondo» e che
il Vaticano
aiuta coloro
che sono
impegnati
nella
battaglia
culturale per
la difesa del
nascituro,
aggiungendo
che le marce
sono una
testimonianza
storica della
santità della
vita umana. Un
incoraggiamento
alla March for
Life di
Washington e
indirettamente
a tutte le
altre
manifestazioni
di tal genere
è venuto anche
da Papa
Benedetto XVI,
che su twitter
ha scritto:
«Mi unisco a
quanti
marciano per
la vita e
prego affinché
i leader
politici
proteggano i
bambini non
nati e
promuovano una
cultura della
vita».
Un
incoraggiamento
senza dubbio
importante per
il Comitato
organizzatore
della Marcia
per la Vita
italiana,
presieduto
dalla dott.ssa
Virginia Coda
Nunziante.
«Auspichiamo
che sia meglio
compresa la
necessità di
grandi
manifestazioni
pubbliche in
difesa della
vita – ha
dichiarato
Coda Nunziante
‒ La Marcia
per la Vita
vuole
soprattutto
esprimere la
nostra
protesta
contro
l’uccisione
degli
innocenti, che
in Italia è
stata
legalizzata
dalla legge
194 del 22
maggio 1978.
Il nostro
rifiuto
dell’aborto, e
della legge
che lo
legalizza, è
totale, senza
eccezioni e
senza
compromessi.
Questo è il
principale
denominatore
comune di chi
si ritroverà a
Roma il
prossimo 12
maggio».
Molte le
iniziative
previste per
il giorno
precedente la
Marcia: un
convegno al
Pontificio
Ateneo Regina
Apostolorum,
con la
partecipazione
del card.
Carlo
Caffarra,
arcivescovo di
Bologna, e di
mons.
Giampaolo
Crepaldi,
vescovo di
Trieste, e una
veglia di
preghiera con
il card.
Raymond Leo
Burke. Come lo
scorso anno,
la Marcia
conta
sull’adesione
di un
grandissimo
numero di
vescovi e
cardinali,
alcuni dei
quali hanno
assicurato la
loro presenza
a Roma il 12
maggio. |