LA MARCIA
PER LA VITA È
ORMAI
DIVENTATA UN
IMPORTANTE
APPUNTAMENTO
ANNUALE PER IL
MONDO PRO-LIFE
ITALIANO. CHE
COSA VI
PROPONETE?
La Marcia per
la Vita è
innanzitutto
un momento di
incontro
pubblico di
tutte le
associazioni,
gruppi,
famiglie,
singoli
individui che
costituisce la
vasta e
variegata
realtà
pro-life in
Italia.
Non si tratta
solo di
conoscersi e
di passare una
giornata
insieme per
affermare il
diritto alla
vita in
un'atmosfera
di amicizia e
collaborazione.
Non è solo una
festa per la
Vita. Si
tratta anche e
soprattutto di
esprimere la
nostra
protesta
contro
l'uccisione
degli
innocenti, che
in Italia è
stata
legalizzata
dalla legge
194 del 22
maggio 1978.
Il nostro
rifiuto
dell'aborto, e
della legge
che lo
legalizza, è
totale, senza
eccezioni e
senza
compromessi.
Questo è il
principale
denominatore
comune di chi
si ritroverà a
Roma il
prossimo 12
maggio.
QUALI SONO
I VOSTRI
RAPPORTI CON
IL MONDO
CATTOLICO E
CON LA
CONFERENZA
EPISCOPALE
ITALIANA?
La Marcia per
la Vita non è
un'iniziativa
"ecclesiale",
ma come tutte
le altre marce
di questo
genere nel
mondo
(Washington,
Parigi,
Bruxelles,
Madrid etc.)
nasce da
un'iniziativa
spontanea ed
autonoma di
laici
cattolici ai
quali il
diritto
canonico
attribuisce
ampia
autonomia nel
campo
temporale. E'
molto
importante
mantenere
questo
carattere di
indipendenza
dalle autorità
ecclesiastiche:
i nemici della
vita usano
qualsiasi
pretesto pur
di attaccare
il nostro
messaggio. È
bene che i
vescovi diano
ai fedeli
indicazioni
chiare nel
campo della
fede e della
morale – e
l'aborto
rientra in
questo campo –
senza
intervenire in
prima persona
nelle scelte
politiche od
operative.
Ovviamente
questo non
contrasta con
l'adesione e
l'incoraggiamento
che lo scorso
anno molti
vescovi e
cardinali,
anche tra i
più
autorevoli,
hanno dato
alla nostra
iniziativa.
Anche
quest'anno
abbiamo già
ricevuto
importati
adesioni di
prelati da
tutto il
Paese.
LEI HA
SOTTOLINEATO
L'INDIPENDENZA
DELLA MARCIA
PER LA VITA,
MA POSSIAMO
CONSIDERARLA,
IN SENSO PIÙ
AMPIO, COME
UN'INIZIATIVA
"CATTOLICA"?
Il Comitato
che organizza
la Marcia per
la Vita è
composto da
cattolici, ed
è logico che
sia così.
L'Italia è un
Paese
cattolico e
dal
cattolicesimo
attinge le sue
migliori
energie
spirituali e
morali. Il
nostro appello
alla difesa
della vita non
si rivolge
però solo ai
cattolici, ma
a tutti coloro
che
riconoscono
l'esistenza di
una legge
naturale,
scritta nel
cuore di ogni
uomo, che
proibisce
l'uccisione
dell'innocente.
L'aborto non
viola solo la
morale
cattolica, ma
la legge
naturale,
valida per
ogni uomo, in
ogni epoca e
sotto ogni
latitudine.
Questo spiega
come lo scorso
anno abbiamo
registrato la
partecipazione
di cittadini
italiani
evangelici,
ortodossi e
buddisti, ma
anche
dichiaratamente
atei. La
Marcia per
nostra scelta
si conclude a
Castel S.
Angelo e non a
S. Pietro,
proprio per
sottolineare
il carattere
non
confessionale
dell'iniziativa,
aperta a tutti
gli uomini di
buona volontà.
QUALCUNO VI HA
ACCUSATO DI
AVERE
INTERESSI
POLITICI.
Vale per i
partiti
politici
quanto abbiamo
detto per le
gerarchie
ecclesiastiche.
L'aborto è un
tema etico che
ha una chiara
proiezione
politica ed è
anche sul
piano politico
che vogliamo
incidere,
lottando per
abolire la
194. La nostra
iniziativa
però è
rigorosamente
apartitica.
Sul nostro
sito leggerà
che la "Marcia
per la Vita" è
aperta a
tutti, senza
preclusioni di
ordine
politico o
religioso;
siamo ben
lieti della
partecipazione
di uomini
politici, ma a
titolo
personale; non
sono ammessi
però
striscioni,
simboli o
slogan
politici.
L'altro anno
intervenne il
sindaco di
Roma Gianni
Alemanno, ma
fu una
presenza
istituzionale
e non
politica,
dovuta alla
prima autorità
della Città in
cui si
svolgeva la
Marcia.Consideriamo
la nostra
autonomia da
ogni indebita
pressione un
bene da
tutelare.
IL SUCCESSO
DELLO SCORSO
ANNO NON VI
SPINGE A
CREARE UN
NUOVO
MOVIMENTO PER
LA VITA IN
ITALIA?
Non abbiamo
assolutamente
questa
intenzione. In
Italia esiste
da oltre 30
anni un
Movimento per
la Vita e ci
auguriamo che
continui ad
esistere,
anche perché
in esso
abbiamo tanti
amici e
collaboratori;
auspichiamo
però che sia
meglio
compresa la
necessità di
grandi
manifestazioni
pubbliche in
difesa della
vita. Noi
siamo nati
proprio per
supplire a
questa lacuna
del mondo
pro-life
italiano, ma
vogliamo
limitarci alla
organizzazione
periodica di
queste
manifestazioni:
dalla netta
denuncia
pubblica verrà
lo spostamento
culturale e da
questo il
mutamento
legislativo
per la vita.
E' per questo
che la nostra
struttura
giuridica è
quella di un
Comitato e non
di
un'associazione.
Esistiamo in
funzione
dell'evento
concreto che
organizziamo,
ma lasciamo ad
altri amici il
compito di
sviluppare con
altre
iniziative la
difesa per la
vita in
Italia.
CI SONO
STATE DELLE
RICADUTE DOPO
LA MARCIA
DELL'ANNO
SCORSO?
Sì, e vorrei
ricordarne
principalmente
due: la
nascita della
rivista "Pro
life News" ad
opera di
Antonello
Brandi, un
mensile tutto
dedicato alla
difesa della
vita; e la
costituzione
dei "Giuristi
per la Vita",
un gruppo di
validi
avvocati e
giuristi che
offrono il
loro impegno
gratuitamente,
fondati e
presieduti
dall'avv.
Gianfranco
Amato.
IN CHE MODO
VI SI PUÒ
AIUTARE?
In primo luogo
partecipando
alla Marcia
per la Vita e
diffondendone
la conoscenza,
E poi, come è
scritto sul
nostro sito:
con la
preghiera, che
smuove le
montagne (1
Cor. 13, 2) e
vince ogni
difficoltà;
con la
costituzione,
in ogni città
italiana, di
centri locali
che ci aiutino
sul piano
organizzativo;
con il
sostegno
economico che
può
moltiplicare
le nostre
possibilità. |