Si può parlare ancora di
Quaresima? Digiunare per dieta o per fede? Perché molti con
facilità mettono in pratica i consigli del medico e
considerano sorpassate le concezioni religiose in materia? Si
può ancora parlare di Quaresima e di penitenza per l’uomo di
oggi? Se il digiuno lo propone il prete, è una imposizione. Se
è il dietologo a proporlo è legge sacrosanta da osservare
quotidianamente con scrupolosità e con controlli periodici.
Se una donna prepara una
bistecca, tutti sbuffano: uffa... la solita carne! Se la
Chiesa dice è venerdì di quaresima: c'è astinenza dalla carne;
magari ti viene voglia di bistecca!
Forse è importante
domandarsi: ma cosa c'è dietro questa proposta di sacrificio,
di mortificazione?
La donna o la persona in
genere che va dal dietologo lo fa per essere più donna, quasi
più realizzata e fa (udite!) dei sacrifici per questo.
La madre Chiesa che propone
un cammino di penitenza, ha lo stesso scopo: rendere una
creatura umana più forte, più bella interiormente, più
realizzata, il più simile possibile a un risorto: a Gesù
risorto.
Se un uomo vuole vivere con
dignità, è immerso necessariamente nella lotta con il dominio
dei suoi istinti. È impegnato nella possibile distruzione
delle sue negatività e nel rafforzamento delle sue energie
migliori per essere felicemente uomo libero e non schiavo.
La penitenza è l'io che
comanda, è l'uomo buono che è in ognuno, che ha preso in mano
la vita e la vuole condurre sul cammino della felicità. La
penitenza è la voglia e la decisione di costruirsi, ad ogni
costo, una personalità umana che sappia scegliere in
continuità il bene ed evitare il male.
La penitenza è saper dire di
no!
Alle tentazioni che mi
portano a diventare un uomo poco uomo (sesso, potere, denaro,
egoismo, indifferenza all’anima e a Dio, ecc…) e scegliere
positivamente un modo di vivere equilibrato e sano, da vero
uomo.
La penitenza è quindi una
scelta positiva di vita.
Certo è importante rivedere
il nostro modo passivo di subire la penitenza.
“Io voglio”: ecco la parola
vera dell’uomo libero, che molti di noi non sanno più vivere e
dire.
Il fumo vuole, il sesso
vuole. Il lavoro, il potere vogliono.
Non so togliermi il fumo, non
so togliermi da una sessualità superficiale, non riesco ad
uscire dalla rete del lavoro, non ho tempo…
“Io sono schiavo” ecco la
verità e forse ci sto bene. La penitenza è liberta e
liberazione dalle schiavitù interiori (peccato!), perché io
voglio essere un uomo (aspetto umano) e voglio somigliare a
Gesù Cristo Uomo perfetto nel quale realizzo le mie
possibilità umane.
Ecco la Quaresima:
Un tempo particolare (40
giorni e poi Pasqua) che mi viene donato per impegnarmi a
crescere nella mia umanità, nella mia interiorità, nel mio
spirito.
Ci vuole innanzitutto un
cambiamento deciso (metànoia, la chiamano i greci =
cambiamento del modo di pensare e di vivere), una conversione,
un modo deciso di rottura di un comportamento.
La Quaresima inizia e vale
soltanto per chi lo vuole. E’ inutile continuare il discorso
se tu non vuoi cambiare in meglio te stesso.
Bisogna riconoscere che si è
un po’ buoni, ma anche sbagliati e bisognosi di vita nuova.
E’ necessario conoscere
questa vita nuova che è Gesù Cristo dandosi del tempo per una
familiarità più quotidiana con la Parola di Dio (leggendosi il
Vangelo, andando a Messa…) e decidere in che cosa io devo
cambiarmi.
“E’ difficile?” allora
prega Dio che può renderti uomo (Quaresima è tempo di
preghiera! Quaresima è: decidersi per una soluzione).
E allora: buona Quaresima!
Se no! Buon carnevale per
chi pensa che la vita sia tutto un carnevale e che le maschere
possono durare sempre. Però mi permetto di dire a questi amici
che io voglio fare la QUARESIMA, sperando che mi costi tanto,
ma tanto quanto costa la mia vita. E non credo di essere meno
furbo… anzi…
Don Giosy
Cento
Fonte:
www.viedellospirito.it
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